Il record dal 2011 per i rendimenti dei Treasury decennali degli Usa ha fatto scattare l’allarme: la Fed aggressiva manderà in recessione la potenza americana? Mercati obbligazionario in focus.
Il mercato obbligazionario Usa lancia segnali in vista della riunione della banca centrale statunitense.
Il rendimento del Treasury a 10 anni è salito sopra il 3,50% per la prima volta dal 2011. I trader scommettono su un altro aumento di tre quarti di punto dei tassi da parte della Fed, mentre avanzano anche stime di 100 punti base per frenare le pressioni sui prezzi.
Dopo qualche breve speranza durante l’estate che la Fed potesse presto concludere la sua aggressiva campagna di inasprimento, gli investitori hanno ricominciato a scaricare i titoli a causa dei timori che la banca centrale andrà troppo oltre e farà precipitare l’economia in una recessione.
Treasury rende il 3,5%, il massimo dal 2011
Il rendimento del Tesoro a 10 anni ha superato il 3,5% lunedì, il livello più alto in 11 anni, e i tassi su tutta la linea hanno continuato a salire, in vista della probabile decisione della Fed questa settimana di aumentare il tasso di riferimento di altri tre quarti di punto per abbassare il livello dell’inflazione.
La svendita dei titoli di Stato è una reazione alle avverse prospettive che si intravedono per l’economia Usa. Goldman Sachs, per esempio, prevede tassi di interesse più elevati, crescita inferiore e rischi elevati di recessione. La società di Wall Street nel fine settimana ha tagliato le sue previsioni sul Pil per il 2023 e ora vede una crescita di appena l′1,1% per l’anno, in calo rispetto alla precedente aspettativa dell′1,5%.
Crescono, quindi, i timori che l’economia possa scivolare e spingere i responsabili politici a tagliare i tassi l’anno prossimo. Ciò è illustrato dalle inversioni tra i rendimenti dei Treasury a breve e a lungo termine che sono i più profondi dal 2000. Il rendimento a due anni è di 0,42 punti percentuali sopra il 10 anni e di circa 0,37 punti percentuali in più rispetto al titolo a 30 anni.
Il rendimento del debito del Tesoro quinquennale protetto dall’inflazione è salito al massimo dal 2009 lunedì, sottolineando l’impatto degli aumenti dei tassi della Federal Reserve sulle condizioni finanziarie. I titoli del Tesoro a cinque anni protetti dall’inflazione hanno superato il massimo del 2018 dell’1,172%, raggiungendo l’1,22%.
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