L’Ufficio Parlamentare di Bilancio prevede un crollo del PIL al 10,4% per il 2020, prima di un parziale recupero al +5,6% nel 2021
PIL a -10,4% nel 2020. La stima dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) fa davvero paura. L’organismo - che è indipendente è si occupa di vigilare sulla finanza pubblica nazionale - ha previsto un crollo notevole per l’anno in corso, seguito poi da un recupero solo parziale nel 2021, a +5,6%.
Cifre che hanno portato l’Upb a parlare di “eccezionale contrazione congiunturale del PIL” per il secondo semestre, che fa seguito al quel primo trimestre di avvio del lockdown e della chiusura di una gran parte di attività commerciali:
“Le stime per il 2020 si innestano sulla eccezionale contrazione congiunturale del Pil nel secondo trimestre seguita alla battuta d’arresto dei primi tre mesi”,
si legge nella nota rilasciata a commento delle previsioni.
PIL a -10,4% nel 2020. La stima Upb fa paura
Un PIL a -10,4% nel 2020 significherebbe un crollo importante per la finanza pubblica del Paese.
Anche in considerazione di un recupero solo parziale per il prossimo anno, quel 2021 per cui le previsioni parlano di un +5,6% ma non nascondo uno scenario guidato ancora da “profonda incertezza”:
“Ci sarebbe un ritorno all’espansione nella seconda metà dell’anno, ma con tempi e intensità che restano fortemente incerti.”
Lo scostamento di bilancio richiesto dall’esecutivo Conte - argomenta l’Ufficio Parlamentare di Bilancio - metterà di fronte a un inevitabile peggioramento dei conti pubblici.
Conti destinati a “rientrare in parte nel 2021”, ma - come già sottolineato alla fine di luglio - con lo scostamento stabilito negli ultimi giorni il debito pubblico potrebbe superare il 160% del Pil.
Lo aveva confermato lo scorso 29 luglio proprio il numero uno dell’ufficio del parlamento, Giuseppe Pisauro, annunciando anche una riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il Pil l’anno dopo, ma solo “parzialmente”.
Gli ultimi dati sul debito pubblico parlano al momento di un 134,8% del PIL, per una cifra che si aggira sui 2.500 miliardi di euro.
Potrebbero quindi confermarsi le numerose stime che prefigurano come la nostra economia si riveli tra le più colpite a livello globale dalle conseguenze economiche del coronavirus.
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