Pil italiano accelera nel secondo trimestre sullo sfondo di una recessione

Claudia Cervi

01/09/2022

Istat rivede al rialzo le stime del Pil del secondo trimestre al +1,1%. L’Italia fa meglio del resto d’Europa, ma i prossimi mesi saranno critici. C’è chi vede una recessione in arrivo.

Pil italiano accelera nel secondo trimestre sullo sfondo di una recessione

Istat rivede al rialzo la stima del Pil nel secondo trimestre del 2022, con una crescita dell’1,1% rispetto al primo trimestre e del 4,7% dal secondo trimestre 2021.

Istat rivede al rialzo le stime del Pil nel secondo trimestre

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono risultati in ripresa, con tassi di crescita uguali per il totale degli investimenti e dei consumi finali nazionali (+1,7%), mentre la domanda estera netta ha contribuito negativamente alla crescita del Pil: le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del +3,3% e del +2,5%.

Dal punto di vista settoriale, si conferma rispetto alla stima preliminare una crescita del valore aggiunto dell’industria e dei servizi ed una contrazione del valore aggiunto dell’agricoltura. In buona ripresa anche ore lavorate e unità di lavoro, come anche i redditi pro capite e le posizioni lavorative, fa sapere l’Istat.

Pil: l’Italia batte Stati Uniti, Francia e Germania

Nel complesso l’Italia ha fatto meglio del resto d’Europa, il cui Pil complessivo è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% nel confronto con il secondo trimestre del 2021. La crescita dell’economia italiana è risultata superiore anche a quella degli Stati Uniti, -0,1% in termini congiunturali, e a quella della Francia, cresciuta dello 0,5% nello stesso periodo. Ferma l’economia tedesca.

PIl italiano accelera sullo sfondo di una recessione

Dati che tuttavia non convincono gli analisti di Prometeia. Pur certificando la buona performance della crescita dell’economia italiana, l’ufficio studi mette in guardia da una stagnazione attesa per il terzo trimestre.

Il perdurare della guerra in Ucraina e le conseguenti pressioni sui prezzi al consumo freneranno l’economia nella seconda parte dell’anno, con effetti la cui intensità «dipenderà da come le vicende belliche continueranno a tenere in tensione i prezzi dell’energia», si legge in una nota.

Frena ogni entusiasmo anche Confcommercio, che giudica positivamente l’accelerazione del Pil nel secondo trimestre, «nonostante l’emergere di molte difficoltà a livello internazionale e la decisa crescita dei prezzi».
L’associazione fa però notare che gran parte della crescita è stata determinata dalla ripresa della domanda per consumi, con un contributo da parte dei non residenti.

In ogni caso la spesa reale si attesta su valori inferiori a quelli registrati nel 2019.

Nel commentare i dati sui conti trimestrali, Confcommercio prevede una stagnazione della domanda nel 2023, intravedendo «un forte indebolimento già in questa fine estate 2022».

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