Aumentare le tasse e aspettare fine anno per tagliare i tassi di interesse sono i consigli FMI agli Usa: perché questa rigorosa ricetta per evitare una crisi nazionale e mondiale?
Il FMI ha avvisato gli Usa: più tasse e attenzione al taglio dei tassi Fed a settembre.
Nel dettaglio, il Fondo monetario internazionale ha affermato che la Federal Reserve statunitense non dovrebbe tagliare i tassi di interesse prima della “fine del 2024” e che il governo deve aumentare le imposte per frenare il crescente debito federale, anche per le famiglie che guadagnano meno della soglia di 400.000 dollari all’anno stabilita dal presidente Joe Biden.
La ricetta del fondo per le finanze pubbliche statunitense sembra quindi chiara: serve una maggiore prudenza fiscale, poiché i deficit Usa continuano a crescere nonostante la robusta crescita economica e mentre repubblicani e democratici formulano proposte fiscali e di spesa in vista delle elezioni presidenziali di novembre.
Inoltre, lo spettro inflazione persiste e un cambio di passo nella politica monetaria Fed prima della fine dell’anno potrebbe rivelarsi un boomerang. I consigli del FMI agli Usa per evitare la crisi economica, anche globale.
Perché gli Usa devono alzare le tasse secondo il FMI?
Secondo il FMI, il rapporto debito pubblico/PIL degli Stati Uniti dovrebbe rimanere ben al di sopra delle previsioni pre-pandemia nel medio termine, raggiungendo il 109,5% entro il 2029, rispetto al 98,7% del 2020.
“Deficit e debiti così elevati creano un rischio crescente per l’economia statunitense e mondiale”, ha affermato il FMI, aggiungendo che sono necessari aumenti progressivi delle tasse, anche per coloro che guadagnano meno di 400.000 dollari all’anno e taglia a una serie di spese fiscali.
Biden ha proposto di alzare le aliquote fiscali per le aziende e gli americani benestanti, ma ha giurato di non voler aumentare le tasse sulle famiglie con guadagni annui inferiori a $400.000. Il rivale repubblicano Donald Trump ha detto che vuole preservare i tagli fiscali approvati quando era presidente nel 2017 e forse diminuire ulteriormente alcune tasse per gli americani a medio reddito e le aziende.
Il FMI, che spesso richiede prudenza fiscale tra i suoi Paesi debitori, ha raccomandato una serie di opzioni per ridurre i deficit, tra cui la riduzione di alcune detrazioni fiscali ed esenzioni di lunga data che ha affermato essere poco efficaci. Per esempio, ha raccomandato di aumentare le accise federali sulla benzina e sul gasolio, che non sono state aumentate dal 1993. Una misura che difficilmente potrà essere annunciata in campagna elettorale e con un’inflazione ancora instabile.
Fed, nessun taglio a settembre per il FMI
Pierre-Olivier Gourinchas, economista capo del FMI, ha dichiarato alla Reuters che la Fed può permettersi di aspettare ancora per iniziare ad allentare la politica monetaria, grazie al solido mercato del lavoro.
Mentre i mercati sono ormai fiduciosi su un taglio a settembre, atteso a livello mondiale, la svolta accomodante dovrebbe avvenire non prima di fine 2024 secondo il FMI, per evitare altre sorprese al rialzo nei dati sull’inflazione.
La prossima riunione di definizione delle politiche della Fed è il 30-31 luglio, con altre riunioni programmate per il 17-18 settembre, il 6-7 novembre, dopo le elezioni negli Stati Uniti, e il 17-18 dicembre.
Non è chiaro quale meeting sia considerato il più adatto al taglio tassi per il FMI, ma l’avvertimento alla prudenza si traduce in un sentiment ancora preoccupato sui prezzi.
“Considerati i rischi evidenti al rialzo per l’inflazione, evidenziati in modo netto dai dati pubblicati all’inizio di quest’anno, sarebbe prudente abbassare il tasso di riferimento solo dopo che i dati forniranno prove più chiare che l’inflazione sta tornando in modo sostenibile all’obiettivo del 2% del FOMC”, ha specificato l’organizzazione.
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