L’importanza di conoscere e conservare in purezza e in sanità tutte le risorse genetiche vegetali erbacee di interesse agrario e a rischio di estinzione.
La riscoperta dei valori del Mediterraneo attraverso la valorizzazione dei grani antichi e dei semi autoctoni del territorio rappresenta una modalità vincente di riattivazione innovativa e sostenibile della filiera agroalimentare e turistica del territorio, che nel Cilento inizia a innescare interessanti risultati.
Lunedì 22 agosto, presso il Castello dei Principi Capano, ubicato nel Comune di Pollica, il Future Food Institute organizza un importante appuntamento, con successiva cena tematica, sul valore dei semi del mediterraneo e sull’importanza di tutelare tale patrimonio per preservare la biodiversità del Cilento e le trame mediterranee del territorio. Relatori di eccezione saranno Rosa Pepe del CREA, Edmondo Soffritti dell’Azienda Agricola Rigenerativa “La Petrosa” e Carmine Russo della Cantina Russo.
L’evento è particolarmente importante anche per l’attenzione dedicata alla descrizione della “Rete regionale dell’Agro Biodiversità Erbacea”, alla quale il Comune di Pollica e il Future Food Institute aderiscono, che promuove e sostiene le aziende agricole che coltivano da molti anni varietà tradizionali locali di specie erbacee e orticole campane. Una rete di stakeholder (docenti, ricercatori, imprenditori, agricoltori, custodi del territorio, esperti, ristoratori e associazioni) che, direttamente o indirettamente, sono collegati al mondo della “Rete regionale dell’Agro Biodiversità Erbacea” coltivate in Regione Campania.
Il Crea, in particolare il Centro Ricerca Orticoltura e Florovivaismo di Pontecagnano (Salerno), grazie al protagonismo e alle ricerche di Rosa Pepe, coordina il progetto “Agro Biodiversità Campana: moltiplicazione, conservazione e caratterizzazione di risorse genetiche vegetali erbacee autoctonie”, denominato Progetto Abc. Un progetto molto interessante, coordinato da Massimo Zaccardelli e che vede la collaborazione del Crea, Centro di Ricerca Difesa e Certificazione, sede di Battipaglia (SA); dell’Arca 2010 scarl.; dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dell’Università degli Studi di Salerno.
Il progetto, che sarà tra le tematiche al centro dei lavori di Pollica, ha la finalità di moltiplicare e conservare in purezza e in sanità tutte le risorse genetiche vegetali erbacee di interesse agrario e a rischio di estinzione, indicate nel bando “Conservazione delle risorse genetiche autoctone a tutela della biodiversità – Risorge Genetiche Vegetali” del Psr 2014-2020 della Regione Campania.
Inoltre, il progetto ha la finalità di caratterizzare, a livello morfofisiologico, agronomico, biochimico e genetico molecolare i semi autoctoni del territorio. La progettualità del Crea, sostenuta dal Comune di Pollica e dal Future Food Institute, intende mettere in sicurezza le varietà locali iscritte al repertorio regionale attraverso una strategia integrata di conservazione che includa, con reciproco supporto, quella realizzata dalle banche del germoplasma e quella realizzata dai coltivatori custodi, per evitare che tali varietà vadano perdute, promuovendo l’uso delle varietà locali a rischio di estinzione, implementando uno sviluppo sostenibile e innovativo dell’agricoltura e favorendo la circolazione di materiali di riproduzione sani.
L’obiettivo è anche quello di sensibilizzare il mondo politico e tutti gli stakeholder del mondo agroalimentare e della biodiversità sull’importanza di una corretta, scrupolosa e tracciata conservazione e gestione di questo settore attraverso l’importante adesione alla Rete dell’Agro Biodiversità Campana. Attualmente, le attività e le azioni sono rivolte a più di 30 specie e più di 300 varietà autoctone, molte delle quali ubicate e presenti nel Cilento e nei territori del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA