Ponte sullo Stretto, quanto costa (e chi paga)

Ilena D’Errico

14 Dicembre 2023 - 13:08

La Manovra 2024 ha rimodulato i fondi destinati al Ponte sullo Stretto, recuperandoli dai contributi regionali. Ma la Sicilia ha detto no a parte del finanziamento e i fondi potrebbero non bastare.

Ponte sullo Stretto, quanto costa (e chi paga)

Si ritorna a discutere dei costi del Ponte sullo Stretto di Messina e la cosa non stupisce nemmeno più. Pur non essendo mai stato realizzato, questo ponte ha ormai una storia decennale alle spalle e appena sembra sia stato trovato l’accordo sorgono nuovi problemi. Il governo aveva dovuto rimandare il progetto per la mancanza del Def, per poi pensare a un escamotage per le coperture in Manovra 2024.

Nulla di complicato, una piccola parte dei fondi necessari è chiesta alle regioni interessate. Sicilia e Calabria dovranno finanziare il progetto in misura maggiore a quanto inizialmente previsto e infatti è già arrivato il no al governo dalla Sicilia. Il ministro Salvini ha ribadito che il contributo chiesto è del tutto considerevole, ma nel frattempo si pone un serio problema.

È ormai noto che prima ancora di chiedersi quanto sarà lungo il ponte e quando inizieranno i lavori (perché domandarsi quando sarà pronto è fin troppo ottimistico allo stato attuale delle cose) ci si chiede quanto costerà. Non che sia strano, di norma il calcolo della spesa e del budget è il primo passo per qualsiasi progetto, ma in questo caso specifico i conti non tornano mai.

Quanto costa il Ponte sullo Stretto di Messina?

Per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è necessario un investimento di quasi 12 miliardi di euro (11,6 di preciso), su una legge di bilancio che consta complessivamente di 24 miliardi di euro. Il governo ha inevitabilmente dovuto pensare a un modo per ridurre i costi a carico dello Stato senza rinunciare al progetto, nell’ottica della manovra “seria e realistica” (come definita dalla premier Meloni).

La soluzione migliore è parsa quella di recuperare 2,3 miliardi di euro dal Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc). 718 milioni di euro dalla quota amministrativa e chiedendo poi il contributo delle Regioni Calabria e Sicilia nella misura di 1,6 miliardi di euro. Quest’ultima parte dovrebbe quindi essere sottratta dai fondi regionali, nonostante non vi sia stata una discussione in merito.

Chi paga il Ponte sullo Stretto

La Sicilia ha immediatamente protestato contro la decisione annunciata dal governo, ribadendo che non sia stata preventivamente concordata con l’esecutivo regionale. La giunta si era sì impegnata alla destinazione di 1 miliardo di euro dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) 2021-2027, ma appunto non è poi seguito alcun accordo in merito, tanto meno per quote maggiori. Alla Sicilia è infatti richiesto il contributo di 1,3 miliardi, non solo superiore al previsto (anche contando i 200.000 euro messi a disposizione dalle risorse nazionali per il 2021-2024) ma non confermato. Soldi inevitabilmente sottratti a tutte le altre oper di interesse per la Regione, che infatti si oppone.

Arrivano anche le proteste dall’opposizione, giudicando questo stratagemma una rapina a Calabria e Sicilia. Il ministro Salvini, d’altro canto, fa notare che si tratta di una compartecipazione del 10% su un’opera che apporterà enormi benefici anche alla Sicilia stessa.

Il Ponte sullo Stretto è sicuro? Dimensioni e tempistiche

Intanto, di confermato ci sono i numeri da record del Ponte sullo Stretto: una lunghezza complessiva di 3.660 metri e una campata sospesa di 3.300 metri, il ponte sospeso più lungo del mondo, almeno su carta. Il ministero degli Interni ha confermato anche il resto della progettazione, il ponte si farà e il progetto esecutivo sarà approvato entro luglio 2024 e i lavori inizieranno nello stesso anno.

Senza interruzioni nella tabella di marcia il ponte sarà pronto e transitabile nel 2032, ma forse è ancora presto per esserne certi. In ogni caso, insieme ai benefici di viabilità (e lavoro nel prossimo decennio), i lunghi tempi ci garantiranno un ponte sicuro. Il progetto prevede un’ottima resistenza ai sismi e un’ottima stabilità anche in condizioni avverse, con vento forte.

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