Le competenze professionali richieste nell’era dell’AI saranno sempre più trasversali. Lo spiega bene Cristian De Mitri di Eggup.
Negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato radicalmente e le competenze richieste per affrontare queste sfide sono cambiate di conseguenza e le cosiddette power skill sono diventate sempre più importanti.
Ma cosa sono le power skill? Sono le competenze trasversali che vanno oltre quelle tecniche e che aiutano le persone a lavorare in modo più efficace e adattarsi alle nuove sfide.
Queste competenze includono la capacità di lavorare in team, la comunicazione efficace, l’empatia, l’adattabilità, l’attitudine alla negoziazione, la gestione del tempo.
In un mondo in cui il cambiamento è l’unica costante, le power skill sono diventate essenziali per il successo professionale.
E il coaching può essere un ottimo strumento per sviluppare le power skill. In particolare può aiutare le persone a identificare le loro competenze e abilità esistenti e a sviluppare quelle che mancano. Inoltre il coaching può aiutare le persone a sviluppare la loro capacità di comunicazione, la loro creatività e la loro capacità di risolvere i problemi, quindi a sviluppare la loro resilienza e adattabilità, competenze importanti per affrontare le sfide del mondo del lavoro.
In occasione della manifestazione Conn@ctions, dedicata all’importanza del business networking, ne abbiamo parlato con Cristian De Mitri di Eggup, società che da marzo 2022 fa parte del Gruppo Zucchetti e si occupa di sviluppo delle skill individuali e di team, offrendo un software di analisi.
Oggi nelle aziende si parla di mappatura delle competenze e spesso si fa la differenza fra skill soft e hard. Importante è sempre la fase di analisi delle competenze. Su tutto, come si fanno coesistere bisogni aziendali e personali?
La coesistenza armoniosa tra bisogni aziendali e personali è frutto di una scelta strategica che le aziende più virtuose riescono a mettere concretamente in campo.
Contribuire allo sviluppo personale delle proprie risorse, sia dal punto di vista delle soft che delle hard skill, significa porre l’intera organizzazione in una posizione di forza: quando le persone si sentono supportate e incoraggiate a crescere professionalmente e personalmente sono anche più motivate a dare il loro massimo nel loro lavoro.
Ciò può comportare, tra le altre cose, una maggiore produttività, una migliore qualità del lavoro e un incremento della soddisfazione dei dipendenti. In altre parole, le persone accedono con maggiore facilità allo “stato di flusso”.
Lo “stato di flusso” fu teorizzato per la prima volta a livello scientifico dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi e si riferisce a una condizione in cui una persona è completamente immersa in un’attività, sperimentando un profondo coinvolgimento e una sensazione di totale controllo e soddisfazione.
Durante lo stato di flusso, le persone tendono a perdere la percezione del tempo e delle preoccupazioni esterne, concentrandosi completamente sull’attività stessa.
Questo concetto si basa sull’equilibrio tra la sfida dell’attività e il mix di competenze soft e hard dell’individuo.
Per accedere allo stato di flusso, è necessario che l’attività sia sufficientemente stimolante e impegnativa, ma allo stesso tempo alla portata delle capacità dell’individuo.
In altre parole, se l’attività è troppo facile rispetto alle competenze dell’individuo, può causare noia o apatia.
D’altra parte, se l’attività è troppo difficile, può causare ansia e frustrazione. Il flusso si raggiunge quando vi è un equilibrio armonioso tra la sfida e le abilità personali.
Concentriamoci sulle power skill. Cosa sono e come si costruiscono? Qual è il loro ruolo per costruire una carriera in ambiti fortemente tecnici?
Le power skill sono un sottoinsieme specifico di soft skill, intese come competenze non tecniche che consentono di comunicare efficacemente, collaborare con gli altri, gestire le emozioni e adattarsi al cambiamento e includono abilità che riguardano principalmente le dinamiche interpersonali.
Queste competenze sono fondamentali per costruire relazioni umane di valore in tutti i settori produttivi.
Per chiarire il concetto, le power skill includono l’empatia, la capacità di ascolto attivo e la negoziazione.
Tra le più considerate c’è ad esempio l’empatia: la capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri. In tutti i contesti lavorativi, questa competenza può aiutare a creare un ambiente collaborativo, rispettoso e inclusivo, dove le persone si sentono ascoltate e valorizzate.
Nel settore tech l’empatia è preziosa per comprendere meglio non solo le esigenze dei colleghi ma anche quelle degli utenti dei propri prodotti o servizi digitali.
Comprendere le aspettative e le necessità degli utenti consente di sviluppare prodotti e soluzioni più user-friendly e soddisfacenti.
Far leva sull’empatia, durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, consente l’instaurarsi di un ambiente di lavoro collaborativo in grado di promuovere una migliore comunicazione e una maggior fiducia tra i membri del team.
In questo settore, dove i team sono sempre più multidisciplinari e diversificati, l’ascolto attivo è fondamentale per favorire una comunicazione chiara e una collaborazione efficace. L’esercizio dell’ascolto attivo diventa vitale per la costituzione di ambienti lavorativi in cui le diverse prospettive sono prese realmente in considerazione. Gli impatti positivi sono immediati e riguardano una maggiore probabilità di trovare soluzioni migliori, innovative e condivise.
La negoziazione, intesa come la capacità di raggiungere un accordo soddisfacente tra più parti coinvolte, può apparire come un qualcosa di molto distante o comunque di poca influenza rispetto alle complessità tecnologiche discusse nei salotti cyber.
E invece, proprio in questo settore, dove le dinamiche sono estremamente veloci e complesse, la negoziazione è utile per gestire i conflitti che possono sorgere.
Confronti di opinioni, diverse priorità o risorse limitate possono portare a tensioni all’interno del team. Essere abili nella negoziazione consente di trovare soluzioni win-win, superare gli ostacoli e mantenere un ambiente di lavoro armonioso e produttivo.
Questi sono solo alcuni esempi delle power skill che possono fare la differenza nel settore tech. Altre competenze trasversali, come la leadership, la capacità di problem solving e la gestione del tempo, sono altrettanto importanti per avere successo in un ambiente tecnologico in rapidissima e continua evoluzione.
Le power skill non devono essere viste come un extra da aggiungere al proprio set di competenze, ma devono essere considerate per ciò che sono realmente e cioè elementi chiave per creare connessioni umane di valore e per avere successo nel mondo del lavoro, in particolare nel settore tech.
Il coaching è la nuova frontiera per il miglioramento delle competenze. Si può vedere la formazione anche in chiave di autosviluppo? Con quali formati e strumenti digitali? E che ruolo ha l’AI in questo?
L’esigenza e la possibilità di autosvilupparsi nel contesto lavorativo odierno, estremamente competitivo ed efficiente, deve quadrare con il tempo che ciascuno di noi ha disposizione per essere produttivo a lavoro e per godersi la vita al di fuori.
I formati e gli strumenti, sia analogici che digitali, devono tener conto del vincolo temporale e diventano più efficaci quando si allineano a tre concetti principali: personalizzazione, parzializzazione e autovalutazione & feedback.
La personalizzazione permette di fruire contenuti rilevanti per ciascun individuo, ottimizzando il ritorno dell’investimento per l’azienda che finanzia la formazione e per il dipendente che investe il suo tempo.
La parzializzazione favorisce l’instaurazione di un’abitudine di autosviluppo costante attraverso contenuti brevi ma frequenti, superando l’approccio tradizionale dei programmi più estesi e unici.
L’autovalutazione e il feedback sono essenziali per conoscere i propri progressi, identificare le aree di forza e di miglioramento. Il perfetto mix tra coach digitali basati sull’intelligenza artificiale e coach umani, a seconda della complessità e delle tematiche in fase di esplorazione, rappresenta la vera frontiera dell’autosviluppo personale.
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