Preavviso trasferimento: quanto tempo prima va comunicato al dipendente?

Simone Micocci

14 Maggio 2018 - 15:13

La comunicazione del trasferimento va data con congruo preavviso al dipendente. I termini del preavviso, però, variano a seconda del settore di riferimento.

Preavviso trasferimento: quanto tempo prima va comunicato al dipendente?

Ci sono aziende che hanno diverse sedi o punti vendita (come ad esempio le grandi catene commerciali) che per esigenze organizzative potrebbero chiedere ad uno o più dipendenti di trasferirsi a diversi chilometri di distanza.

Per queste aziende però ci sono delle regole molto importanti da rispettare: ad esempio la richiesta di trasferimento deve essere motivata da esigenze organizzative dell’impresa e non può essere disposta per ragioni discriminatorie. Allo stesso tempo non si può trasferire un lavoratore “protetto” dalla Legge 104.

C’è un’altra regola molto importante che riguarda il preavviso di trasferimento: la legge, infatti, stabilisce che la comunicazione al dipendente vada data con congruo preavviso, pur non indicando con certezza i tempi necessari.

La definizione dei tempi per il preavviso di trasferimento viene quindi rimandata alla contrattazione collettiva. È nel CCNL di riferimento che si trova questa importante informazione utile per le imprese che non vogliono che la loro decisione perda di legittimità.

Vediamo quindi quali sono i tempi per il preavviso di trasferimento in alcuni dei più importanti contratto collettivi nazionali e in che modo l’azienda deve comunicare questa importante decisione ai dipendenti interessati dalle operazioni di mobilità.

Preavviso trasferimento

Come anticipato la legge si limita a definire il preavviso del trasferimento come congruo, non indicando dei tempi precisi.

Questo compito spetta infatti alla contrattazione collettiva con la quale ogni settore ha scelto le proprie regole in tema di trasferimento.

Ad esempio il CCNL Commercio stabilisce che la comunicazione del trasferimento debba essere data con un preavviso di 45 giorni qualora da questo ne derivi un cambio di residenza per il dipendente. Il tempo del preavviso aumenta a 70 giorni per i dipendenti con familiari a carico.

Nel settore edile, invece, il trasferimento va comunicato almeno 20 giorni prima, così come previsto anche dal CCNL Metalmeccanici. Per quanto riguarda il lavoro domestico, invece, il preavviso minimo è di 15 giorni.

I tempi del preavviso si allungano per chi occupa un ruolo dirigenziale: sia il CCNL Industria che quello Terziario, ad esempio fissano a 3 mesi il preavviso, 4 nel caso dei dirigenti con familiari conviventi a carico.

Quindi per sapere quali regole ha il dovere di rispettare il vostro datore di lavoro dovete fare riferimento al contratto collettivo nazionale del settore al quale fate riferimento.

Come deve essere comunicato il trasferimento

Mentre per il preavviso ci sono delle regole ben precise da rispettare, così come per le motivazioni che giustificano le operazioni di mobilità, per quanto riguarda la comunicazione dello stesso all’azienda viene lasciata la piena libertà.

Questa quindi può decidere di comunicare il trasferimento semplicemente in forma verbale, oppure presentando una lettera semplice o raccomandata.

Anche in questo caso però il contratto collettivo potrebbe prevedere una procedura ben specifica per quel che riguarda la comunicazione del trasferimento.

C’è però una regola generale che vale per ogni settore: nella comunicazione il datore di lavoro non ha il dovere di spiegare le motivazioni aziendali per le quali è stato disposto il trasferimento. Le dovute spiegazioni però dovranno essere fornite all’interessato nel caso questo ne faccia richiesta all’azienda.

Solo una volta che avrà ascoltato le motivazioni della sua azienda, infatti, il dipendente potrà decidere se accettare oppure opporsi al trasferimento.

Termini per l’opposizione

Una volta che il dipendente riceve - con il congruo preavviso - la comunicazione del trasferimento può presentare un’opposizione al giudice per far annullare la decisione dell’azienda.

In attesa della decisione del giudice, però, il dipendente ha il dovere di presentarsi presso il nuovo ufficio, mentre in caso contrario è passibile di licenziamento.

Per opporsi al trasferimento c’è tempo 60 giorni dalla ricezione della comunicazione aziendale. Entro due mesi quindi il lavoratore deve contestare con atto scritto la decisione dell’azienda, dopodiché ha tempo altri 180 giorni per depositare il ricorso al giudice.

Qualora non rispetti questi termini il licenziamento - anche se illegittimo - diventa effettivo.

Iscriviti a Money.it