Preavviso turni di lavoro, quante ore prima vanno comunicati ai lavoratori?

Simone Micocci

6 Agosto 2024 - 13:24

Il tuo datore di lavoro ti comunica i turni di lavoro all’ultimo momento? Sta commettendo un errore, ecco perché.

Preavviso turni di lavoro, quante ore prima vanno comunicati ai lavoratori?

Quando i lavoratori sono impiegati su turni è obbligo del datore di lavoro darne comunicazione con congruo preavviso.

È diritto dei lavoratori, quindi, sapere con congruo anticipo se dovranno lavorare di mattina, pomeriggio o notte nei giorni seguenti. A ribadirlo è stata anche la Corte di Cassazione, con la quale si parla di “ragionevole anticipo”, obbligando quindi il datore di lavoro a seguire determinate regole nel definire lo schema dei turni dei propri lavoratori.

Quindi, se la vostra azienda è solita dare comunicazione dei turni, oppure effettuare dei cambi, all’ultimo momento, allora dovete sapere che probabilmente è in errore. Ecco cosa dicono norme e giurisprudenza a riguardo.

Il giusto preavviso per i turni di lavoro secondo la Corte di Cassazione

Non ci sono norme che specificano chiaramente quanto prima l’azienda deve dare comunicazione dei turni di lavoro. Tuttavia, con la sentenza n. 12962 pronunciata il 21 maggio 2008 la Corte di Cassazione ha fornito una prima indicazione a riguardo.

Nel dettaglio, al fine da permettere a ogni lavoratore di organizzare il proprio tempo libero è necessario che l’indicazione sui turni venga data con congruo anticipo.

La Cassazione è tornata sull’argomento con la più recente sentenza n. 21562 del 2018, dove viene sottolineata l’importanza per il datore di lavoro di eseguire con “correttezza” e “buona fede” il rapporto di lavoro.

Qui si è cercato di dare maggiori indicazioni su quando un preavviso può essere considerato “ragionevole”, per quanto alla fine la Suprema Corte non abbia comunicato un termine che sia uguale per tutti i lavoratori. Non esiste infatti una nozione rigida di ragionevolezza, in quanto può variare in relazione a una serie di fattori come ad esempio l’organizzazione del lavoro o le necessità del dipendente (pensiamo, ad esempio, a una lavoratrice con figli minori, la quale ha diritto a un preavviso più “largo” rispetto a quello previsto per altri lavoratori).

Serve quindi una valutazione del singolo caso per individuare una tempistica adeguata.

Quanti giorni prima vanno comunicati i turni di lavoro?

Il preavviso deve quindi essere ragionevole secondo la Cassazione, ma nonostante le diverse sentenze sul tema non è possibile individuare un numero di giorni che sia uguale per tutti.

A tal proposito, possiamo dire che secondo la prassi che si è affermata in questi anni, una tale comunicazione deve arrivare con un preavviso di almeno 24 ore rispetto all’inizio del turno.

Ma attenzione, perché una diversa tempistica potrebbe essere indicata dal contratto collettivo del lavoro applicato. Ad esempio, l’articolo 136 del Ccnl commercio stabilisce che l’eventuale variazione dell’articolazione dell’orario di lavoro deve essere comunicata almeno 30 giorni prima della sua attivazione.

Come devono essere comunicati i turni di lavoro

Al netto del fatto che la comunicazione dei turni di lavoro deve essere data con congruo preavviso, ci sono altre regole che il datore di lavoro dovrebbe osservare.

A tal proposito, è buona consuetudine scegliere uno strumento chiaro, come ad esempio può essere uno schema dei turni che tenga conto di più settimane e soprattutto accessibile. Ciò significa che ai dipendenti bisogna dare la possibilità di consultare il suddetto schema in qualsiasi momento e luogo: ad esempio, può essere una buona soluzione pubblicare i turni online, per quanto allo stesso tempo va anche assicurata la privacy del lavoratore.

Ad esempio, tra gli strumenti più utilizzati dalle aziende per comunicare la turnazione prevista c’è l’email, con il nuovo schema che viene inviato direttamente all’indirizzo postale del dipendente, per quanto però sia migliore la Pec (dal momento che in questo caso si ha anche la notifica di recezione del dipendente).

C’è poi chi preferisce la bacheca degli annunci, tanto stampata e affissa in azienda quanto pubblicata sulla piattaforma online aziendale.

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