Le previsioni economiche di CNBC per il 2021 in 5 grafici sulla crescita attesa, il turismo internazionale, il mercato del lavoro, il debito pubblico e gli aiuti delle Banche centrali.
La pandemia da Covid-19 ha avuto un effetto devastante sull’economia globale, causando una dura recessione per la maggior parte dei Paesi del mondo. Con il 2020 che sta volgendo al termine, diversi economisti e media stanno diffondendo alcune previsioni economiche per il 2021. Tra questi troviamo anche 5 grafici pubblicati da CNBC.
Se la distribuzione del vaccino anti-coronavirus potrebbe rappresentare un elemento a favore della crescita economica per il prossimo anno, ci sono altri fattori che potrebbero frenare gli effetti positivi, tra cui l’introduzione più lenta del farmaco nei Paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, è previsto un netto miglioramento della situazione internazionale nei mesi a venire.
Rimbalzo del PIL per il 2021
La rapida diffusione del Covid-19 nella prima metà del 2020 ha costretto diversi Stati ad attuare dure misure restrittive, tra cui il lockdown della scorsa primavera, che ha portato ad una riduzione della produzione industriale e, di conseguenza, una contrazione del Prodotto Interno Lordo, il quale è precipitato ai suoi minimi storici in molte economie.
Per il Fondo Monetario Internazionale, dopo la decrescita del 4,4% degli ultimi mesi, per il 2021 è atteso un rimbalzo del 5,2%. Il ritorno a una situazione pre-pandemica sarà però complesso, irregolare e incerto.
Crisi del turismo internazionale
Uno dei settori più colpiti, a causa della chiusura delle frontiere, è sicuramente quello del turismo e dei viaggi internazionali.
Come riportato dall’Organizzazione mondiale del turismo dell’ONU, nonostante dal 1° novembre le restrizioni siano state allentate, sono rimaste diverse regole stringenti per gli spostamenti da un Paese all’altro.
Ci si aspetta quindi che una circolazione più libera delle persone grazie al vaccino potrà avere un forte impatto positivo per questo settore.
Il mercato del lavoro
Un’altra conseguenza riscontrata è stata quella di una forte crescita della disoccupazione, mitigata in piccola parte dal blocco dei licenziamenti istituito in molti Paesi. Gli effetti sul mercato del lavoro sono stati comunque dieci volte peggiori rispetto a quelli registrati nella crisi finanziaria del 2008.
A subire il maggiore impatto sono stati i lavoratori vulnerabili, i quali hanno subito duri effetti anche sul proprio reddito. Al tempo stesso, le persone con bassa retribuzione sono state fondamentali nel garantire la continuità dei servizi essenziali, esponendosi però ad un alto rischio di contagio.
Aumento del debito pubblico
I Governi di tutto il mondo hanno aumentato la propria spesa per garantire alcuni ammortizzatori sociali per le persone in difficoltà. Questo ha portato ad un aumento del debito pubblico pari a 12 trilioni di dollari, come riportato dal documento dell’FMI pubblicato a ottobre.
Ci vorranno comunque diversi mesi prima che gli Stati ritirino i propri pacchetti di aiuti pubblici e riportino il deficit ai livelli osservati precedentemente.
Gli aiuti delle Banche centrali
Non solo i Governi. Anche le Banche centrali, come Fed e BCE, sono intervenute a sostegno della crisi, tagliando i tassi di interesse e acquistando ampie quantità di titoli di Stato per permettere una maggiore liquidità a costi contenuti.
Una strategia adottata anche dagli istituti presenti nei mercati emergenti per garantire un livello minimo di garanzia economica ai propri cittadini.
Fonte: CNBC
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