OCSE aggiorna le stime sulla crescita economica mondiale e sull’inflazione: quali sono i Paesi con la migliore performance? E quale ripresa per l’Italia? Luci e ombre nelle previsioni di maggio.
L’OCSE ha aggiornato le previsioni economiche mondiali con l’outlook di maggio. In generale, le prospettive economiche globali sono in miglioramento, poiché la crescita si dimostra più resiliente e l’inflazione è destinata a raffreddarsi con maggiore rapidità di quanto precedentemente previsto in molti Paesi.
Mentre i conflitti in Medio Oriente o gli aumenti più persistenti dei prezzi potrebbero ancora far crollare l’economia dalla sua base più stabile, l’organizzazione con sede a Parigi ha comunque affermato che i rischi sono “meglio bilanciati”.
Pur confermando uno scenario di ripresa, l’OCSE ha sottolineato che la divergenza tra la forte crescita negli Stati Uniti e un’Europa più lenta persisterà nel breve termine, creando un “panorama macroeconomico misto”. Gli sviluppi continuano a divergere tra i Paesi, con risultati più deboli in molte economie avanzate, soprattutto in Europa, controbilanciati dalla forte crescita negli Stati Uniti e in molte economie di mercato emergenti, si legge nell’analisi OCSE.
Quale nazione guiderà la crescita mondiale? E come si posiziona la performance attesa dell’Italia? Le previsioni aggiornate offrono risposte sull’economia globale.
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OCSE, crescita mondiale al 3,1%. Quali Paesi corrono di più?
L’OCSE ha alzato le previsioni di crescita globale per il 2024 al 3,1% – dal 2,9% di febbraio – con notevoli miglioramenti nelle sue aspettative per Stati Uniti, Cina e India. L’espansione dovrebbe proseguire al 3,2% l’anno prossimo.
Le prospettive più rosee indicano che l’economia mondiale probabilmente eviterà di entrare in una fase di stagflazione – un periodo di crescita lenta e aumento della disoccupazione combinato con un’inflazione elevata – anche se il ritmo di espansione non tornerà presto alla media del 3,4% come prima di crisi energetica e pandemia.
L’inflazione sarà più contenuta rispetto alle previsioni dell’OCSE tre mesi fa, ad eccezione degli Stati Uniti, dove ora si prevede che quest’anno i prezzi aumenteranno del 2,5% anziché del 2,2%. Tuttavia, i policy maker statunitensi dovrebbero essere in grado di ridurre i tassi di interesse nella seconda metà dell’anno.
In questo contesto, ecco quali Paesi guideranno la crescita mondiale come illustrato nel grafico OCSE concentrato sulle nazioni del G20:
L’India sarà protagonista sulla scena mondiale. La velocità delle riprese si è differenziata ampiamente, ha avvertito l’OCSE, affermando che la persistente lentezza in Europa e Giappone è stata compensata dagli Stati Uniti, la cui previsione di crescita è stata aumentata al 2,6% quest’anno da una precedente stima del 2,1%.
Sostenuta dagli stimoli fiscali, l’economia cinese potrebbe crescere più rapidamente del previsto, con un Pil al 4,9% nel 2024 e al 4,5% nel 2025, in aumento rispetto rispettivamente al 4,7% e 4,2% di febbraio.
Mentre la debolezza in Germania continuerà a pesare sull’intera zona euro, si prevede che la crescita del blocco aumenterà dallo 0,7% quest’anno all’1,5% l’anno prossimo poiché la minore inflazione aumenta il potere d’acquisto delle famiglie e apre la strada a tagli dei tassi.
L’outlook della Gran Bretagna è stato uno dei pochi ad essere stato rivisto al ribasso, con l’OCSE che ora prevede solo lo 0,4% quest’anno rispetto allo 0,7% precedente.
Dove va l’Italia? L’aggiornamento sulla crescita
Secondo le stime aggiornate dall’OCSE, l’Italia crescerà dello 0,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025.
Inoltre, nell’analisi l’OCSE ha previsto che “il disavanzo pubblico si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025, il rapporto debito pubblico è elevato e vi sono notevoli pressioni sulla spesa derivanti dalle esigenze di investimento e dai costi dell’invecchiamento. Sarà necessario un aggiustamento fiscale ampio e duraturo nell’arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, riportando al tempo stesso il rapporto debito/PIL su un percorso più prudente e rispettando le nuove regole fiscali dell’UE”.
L’inflazione resterà bassa e intorno al 2% nel 2024 e nel 2025. L’OCSE sprona l’Italia a favorire gli investimenti del Pnrr che possono stimolare una crescita duratura e ridurre il rapporto debito/pil.
Ottimismo economico mondiale, ma con dei rischi
“Un cauto ottimismo ha cominciato a prendere piede nell’economia globale, nonostante la crescita modesta e la persistente ombra dei rischi geopolitici”, ha affermato Clare Lombardelli, capo economista dell’OCSE. “L’inflazione sta diminuendo più velocemente del previsto, i mercati del lavoro rimangono forti con la disoccupazione ai minimi storici o quasi”.
Tuttavia, l’organizzazione ha evidenziato che le autorità monetarie dovrebbero essere caute perché i conflitti potrebbero far salire i prezzi dell’energia e l’inflazione, e l’attenuazione delle pressioni sui costi potrebbe essere più lenta del previsto anche nel settore dei servizi.
Per i governi, il miglioramento del contesto economico offre l’opportunità di affrontare gli oneri debitori gonfiati che rischiano di lievitare ulteriormente man mano che si manifestano costi di finanziamento più elevati. Ha inoltre avvertito che i Paesi dovranno affrontare crescenti richieste di spesa dovute all’invecchiamento della popolazione, ai cambiamenti climatici e alla necessità di rafforzare la difesa.
“Nel medio e lungo termine, la posizione fiscale è preoccupante”, ha affermato Lombardelli. “È necessario un solido approccio a medio termine volto a contenere la spesa, aumentare le entrate e concentrare gli sforzi politici su riforme strutturali che favoriscano la crescita”.
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