Si prospetta un inverno ricco di sorprese grazie al fenomeno della Niña: ecco le previsioni delle nevicate per l’inverno 2024-2025.
L’inverno 2024-2025 potrebbe riservare un ritorno a condizioni più fredde e nevose, con episodi intensi in diverse zone del Paese. Le previsioni indicano che, a causa di fattori climatici specifici come un Vortice Polare debole e l’influenza del fenomeno di La Niña, l’Italia potrebbe sperimentare nevicate abbondanti e temperature inferiori alla media. Di seguito, analizziamo i dettagli organizzati per aree geografiche, mesi più nevosi, previsioni di temperature e periodi di maggiore probabilità di nevicate.
I mesi più nevosi? Gennaio e febbraio sono i protagonisti
I mesi di gennaio e febbraio 2025 sembrano essere i più critici per l’arrivo di abbondanti nevicate. Questo periodo sarà segnato dall’indebolimento del Vortice Polare, che normalmente confina l’aria fredda al Polo Nord. Quando il Vortice si indebolisce, le correnti fredde artiche possono spostarsi verso sud, attraversando l’Europa e raggiungendo l’Italia. Episodi di Sudden Stratospheric Warming (SSW), fenomeni che disgregano ulteriormente il Vortice Polare, potrebbero intensificare l’ondata di freddo e favorire nevicate anche in aree solitamente meno soggette, come le coste meridionali e le Isole Maggiori.
Le nevicate più significative sono attese proprio tra gennaio e febbraio 2025, quando il Vortice Polare debole e le dinamiche atmosferiche favoriranno frequenti irruzioni di aria fredda dai Balcani e dall’Artico. Queste porteranno nevicate anche a basse quote, interessando sia il Nord Italia che il Centro e il Sud. Il fenomeno de La Niña, che provoca un raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico, contribuirà indirettamente a una maggiore instabilità atmosferica nel Mediterraneo, favorendo nevicate intense soprattutto nelle aree montuose, con possibili episodi in pianura.
Cos’è la Niña?
La Niña è un fenomeno climatico caratterizzato da un raffreddamento anomalo delle acque superficiali nell’Oceano Pacifico centrale e orientale. Questo processo avviene quando i venti Alisei, che soffiano da est a ovest lungo l’equatore, si intensificano, spingendo le acque calde verso l’Asia e permettendo l’emersione di acque fredde dalle profondità oceaniche. Gli effetti di La Niña si riflettono globalmente, influenzando i modelli atmosferici e climatici, e portando a condizioni meteorologiche più fredde e instabili in alcune aree, inclusa l’Italia.
Le previsioni indicano anche che tra novembre e dicembre le nevicate saranno inferiori alla media in Europa, ma nelle zone montuose italiane, come le Alpi, potrebbero verificarsi le prime precipitazioni nevose già a dicembre. Tuttavia, sarà da gennaio in poi che le probabilità di nevicate significative aumenteranno in modo consistente in tutto il Paese.
Quanto farà freddo: temperature sotto zero e ondate di gelo
L’inverno 2024-2025 potrebbe essere caratterizzato da temperature ben al di sotto della media stagionale, specialmente tra gennaio e febbraio. Secondo le previsioni, l’arrivo di correnti gelide dalla Siberia e dal Nord Europa porterà un clima rigido, con valori che potrebbero scendere sotto i -10°C in alcune aree del Nord Italia. Anche il Centro e il Sud Italia, inclusi tratti costieri normalmente più miti, potrebbero sperimentare un abbassamento significativo delle temperature, con episodi di gelo persino in città come Napoli e Palermo.
Le regioni settentrionali saranno le più esposte al freddo intenso, soprattutto nella Pianura Padana, dove il fenomeno del “cuscinetto di aria fredda” favorisce la permanenza di basse temperature. In queste condizioni, la Pianura Padana potrebbe vedere frequenti episodi di neve, in particolare nelle città come Milano, Torino e Bologna. Al Centro e al Sud, le nevicate potrebbero essere occasionali ma comunque significative, specie nelle aree collinari e montuose.
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Le regioni più colpite: Nord Italia e Appennini in primo piano
Le regioni settentrionali saranno le più colpite dalle nevicate. Il «cuscinetto di aria fredda», tipico della Pianura Padana, renderà probabili episodi di neve anche a basse quote. Le città come Milano, Torino e Bologna potrebbero vedere nevicate consistenti, con temperature spesso sotto lo zero. L’area centro-occidentale sarà particolarmente esposta, mentre il Nord-Est vedrà frequenti irruzioni di aria fredda dai Balcani.
Anche il Centro Italia vedrà nevicate, specialmente lungo l’Appennino. Città come Roma e Firenze potrebbero essere interessate da nevicate occasionali, in particolare durante il passaggio di perturbazioni provenienti dall’Atlantico e accompagnate da aria fredda. Le temperature più rigide durante gennaio e febbraio potrebbero facilitare la formazione di neve anche a bassa quota.
Sebbene meno frequenti, le nevicate potrebbero interessare anche il Sud Italia e le Isole Maggiori. Sicilia e Sardegna, in particolare, potrebbero vedere episodi nevosi nelle zone montuose come l’Etna e il Gennargentu, ma anche le coste non sono escluse. Episodi di neve sulle coste, come a Cagliari e Palermo, pur rari, potrebbero verificarsi in caso di forti irruzioni di aria fredda.
Puglia e Basilicata, con aree come il Gargano e la Murgia, sono regioni del Sud particolarmente esposte alle nevicate, grazie alla loro altitudine e all’influenza delle correnti fredde dai Balcani. Episodi simili a quelli del rigido inverno del 2017 potrebbero ripetersi, con nevicate abbondanti persino sulle coste del Salento. Tuttavia, le oscillazioni meteorologiche e l’influenza di La Niña rendono le previsioni incerte, lasciando spazio a sorprese in tutto il Paese.
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