Secondo il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, se il prezzo della benzina e del diesel salirà troppo il governo Meloni rimetterà lo sconto sulle accise, tornando sui suoi passi.
“Se il prezzo torna a salire sopra i due euro, interverremo”. Matteo Salvini lo dice senza se e senza ma: il governo continua a monitorare i prezzi di benzina e diesel e se saranno troppo elevati si tornerà al taglio delle accise. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, così, detta la linea dell’esecutivo Meloni, con la presidente del Consiglio che si è invece presa la responsabilità piena dell’eliminazione dello sconto sui carburanti introdotto dal governo Draghi.
Una scelta, quella di Meloni, che ha fatto molto discutere, e le ha procurato anche un lieve calo di consenso nei sondaggi. Ora i prezzi del carburante, seppur leggermente in calo, continuano ad essere alti e in alcuni casi sono già sopra la soglia dei due euro (soprattutto per il servito).
L’effetto per le tasche degli italiani, in un momento difficile tra inflazione e caro-energia che ancora non cedono il passo, è importante e il rischio è che eventuali nuovi aumenti possano risultare insostenibili.
Prezzi benzina e diesel, quando può tornare il taglio delle accise
Secondo Salvini “la scelta fin qui è stata se confermare il taglio delle accise o intervenire su bollette e stipendi. Abbiamo scelto la seconda cosa, di aiutare gli stipendi fino a 25mila euro, che quest’anno saranno rivalutati fino a 500 euro in più, e le pensioni minime”.
Se però si raggiungeranno i picchi della scorsa estate, continua il vicepremier, si dovrà per forza tornare, almeno in parte al taglio delle accise. Lo sconto voluto da Draghi era di 30,5 centesimi al litro e costava circa 1 miliardo di euro al mese: difficile che torni interamente, ma se davvero benzina e diesel fossero stabilmente sopra i due euro anche al self service, potrebbe arrivare un mini-sconto.
Si potrebbe quindi ragionare su una cifra intermedia, forse della metà (cioè attorno ai 15 centesimi al litro).
Quanto costano benzina e diesel oggi
Al momento però, nonostante l’entrata in vigore dell’embargo sui prodotti raffinati del petrolio provenienti dalla Russia, i prezzi di benzina e diesel sono in calo. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori al ministero delle Imprese, il prezzo medio della benzina in modalità self è 1,871 euro al litro (1,873 il dato precedente), quello del diesel 1,882 euro al litro (contro 1,891).
Quanto al servito, invece, siamo a 2,014 euro al litro per la benzina e 2,028 euro al litro per il diesel. Anche questi prezzi sono in calo rispetto all’ultima rilevazione.
Il tavolo di confronto governo-benzinai
Nel frattempo si è svolto il nuovo tavolo di confronto al ministero delle Imprese e del Made in Italy tra il ministro Adolfo Urso e le organizzazioni che rappresentano i benzinai, dopo le polemiche sulle presunte speculazioni e l’entrata in vigore del decreto Trasparenza prezzi.
Urso durante il suo intervento ha sottolineato il massimo impegno del governo per un completo riassetto di tutta la filiera. I temi principali del dialogo sono stati: ristrutturazione della rete di distribuzione e sviluppo della rete delle ricariche elettriche; la contrattualistica e rapporti tra operatori e filiera; l’utilizzo e costi degli strumenti di pagamento elettronico.
Ci sarà poi in un secondo momento una sessione ad hoc sulla rete autostrade. Sulla situazione dei prezzi dei carburanti, il ministro Urso ha detto: “I dati del nostro Osservatorio ci confortano: nell’ultima settimana in Italia non vi è stato il temuto impatto del nuovo embargo petrolifero sui prodotti russi; anzi, si è registrata una costante leggera flessione dei prezzi alla pompa. Siamo sulla strada giusta e questo spero contribuisca ad un confronto sereno con operatori e consumatori”.
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