Il prezzo del petrolio si avvicina ai $70: cosa sta accadendo alle quotazioni di Brent e Wti?
Il prezzo del petrolio è tornato ad attirare l’attenzione dell’intero mercato.
Le quotazioni del Brent e del Wti hanno intrapreso la via del rialzo per il quarto giorno consecutivo e hanno ufficializzato nuovi massimi 2019.
È stato soprattutto il greggio del Mare del Nord a far riflettere riavvicinandosi minacciosamente alla soglia dei 70 dollari al barile.
Diversi gli elementi che hanno permesso al prezzo del petrolio di guadagnare quota. Primo fra tutti l’andamento della produzione OPEC+, diminuita per il quarto mese consecutivo.
Cosa sostiene il prezzo del petrolio?
Le quotazioni di Brent e Wti sono riuscite a consolidarsi nel momento in cui i livelli di produzione dell’OPEC hanno messo in evidenza un nuovo restringimento del mercato, o meglio dell’offerta.
Determinante, nella discesa dell’output, non soltanto il ruolo svolto dall’Arabia Saudita che ha continuato a tagliare le quote, ma anche i blackout che hanno messo in ginocchio il Venezuela limitando così la produzione e l’export di greggio. La produzione del Cartello è diminuita per il quarto mese consecutivo a marzo. Tra l’altro, secondo una recente indagine di Bloomberg, a scendere di circa 900.000 barili sono state anche le scorte USA.
Grazie ai tagli guidati dai sauditi, il prezzo del petrolio ha già guadagnato più del 35% dall’inizio dell’anno ad oggi e ha chiuso il suo primo miglior trimestre dal 2009.
Quanto greggio produce il mercato?
I 14 membri dell’OPEC hanno limato la propria produzione di circa 295.000 barili al giorno da febbraio a marzo, riducendo l’output totale a 30.385 milioni di barili secondo i dati di Bloomberg.
L’Arabia Saudita, dal canto suo, ha ridotto la sua quota di 9,82 milioni di barili al giorno. Il Venezuela, invece, è passata dal milione di febbraio ai 600.000 barili di marzo.
Per non parlare poi delle minacciate sanzioni USA sull’export di greggio iraniano: all’inizio di maggio Trump deciderà se estendere o meno le misure introdotte contro Teheran. Una scelta, questa, che finirà probabilmente per influenzare di nuovo il prezzo del petrolio.
Dove si stanno dirigendo le quotazioni
Secondo numerosi osservatori di mercato, il trend rialzista inaugurato dall’oro nero con l’arrivo del nuovo anno non si esaurirà tanto presto. Ne è convinto Edward Moya, analista senior di OANDA, secondo cui le quotazioni continueranno ad avanzare:
“I tagli alla produzione dell’OPEC+ offrono un terreno fertile per prezzi più alti. Fino a quando non vedremo la produzione americana risalire, la mossa più facile per il petrolio sarà verso l’alto.”
Al momento in cui si scrive, il prezzo del petrolio Brent sta scambiando poco sotto i 70 dollari al barile, mentre la quotazione del Wti sta salendo oltre i $62.
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