Primo giorno di malattia: da quando parte, visite fiscali, chi paga e quando

Simone Micocci

23 Gennaio 2023 - 15:10

Da quando parte il primo giorno di malattia? La visita fiscale può essere immediata? E chi paga lo stipendio? Facciamo chiarezza.

Primo giorno di malattia: da quando parte, visite fiscali, chi paga e quando

Il primo giorno di malattia, in cui l’assenza dal lavoro comincia a essere giustificata, decorre da quando viene rilasciato il certificato medico trasmesso telematicamente all’Inps. Per legge, invece, non possono essere considerati giorni di malattia quelli precedenti al certificato, eccetto il caso in cui il rilascio avviene a seguito di una visita domiciliare, quando viene considerato anche il giorno precedente.

Da non confondere però il primo giorno di malattia con quello da cui decorre l’indennità Inps: quest’ultima, infatti, viene riconosciuta a partire dal quarto giorno, mentre i primi tre giorni vengono considerati di carenza; in tal caso, ma solo laddove previsto dal contratto collettivo o dall’accordo individuale, grava sul datore di lavoro l’onere di corrispondere lo stipendio durante l’assenza.

Dunque, quando la malattia dura per pochi giorni l’Inps non interviene e solitamente è il datore di lavoro che continua a farsi carico della retribuzione. Vale per la malattia che non supera i tre giorni, compresi quindi primo e secondo giorno di assenza.

È bene sottolineare, però, che nonostante la malattia duri solamente per pochi giorni, il dipendente è comunque soggetto a una serie di obblighi, tanto per il certificato medico quanto per le visite fiscali. Anche nel primo giorno di malattia, infatti, potrà farvi visita il medico incaricato dall’Inps, o dal datore di lavoro; inoltre, in caso di assenza non correttamente, e prontamente, comunicata al datore di lavoro si rischia di essere sanzionati per assenza senza giustificazione.

Vediamo quindi quali sono gli obblighi da rispettare sin dal primo giorno di malattia e cosa succede quando la prognosi è inferiore a tre giorni.

Obbligo del certificato medico anche per la malattia di 1 giorno

Ogni volta che il lavoratore dipendente deve assentarsi dal lavoro per malattia è necessario presentare il certificato medico.

Quindi, anche se avete poche linee di febbre, oppure avete un’indigestione in corso, dovrete recarvi dal medico curante il quale una volta compilato il certificato lo invierà all’Inps tramite la modalità telematica preposta. Prima di andare dal medico, però, vi ricordiamo di avvisare tempestivamente l’azienda e comunicare al datore di lavoro il motivo per cui non potete prestare regolarmente servizio.

Una volta andati dal medico, inoltre, dovrete ricontattare nuovamente l’azienda per comunicare il numero del protocollo del certificato inviato all’Inps nonché il numero di giorni, in base a quanto stabilito dal medico curante, in cui non potrete recarvi a lavoro.

Visita fiscale fin dal primo giorno di malattia

Anche se la malattia ha una durata di un solo giorno sarete obbligati a rendervi reperibili negli orari delle visite fiscali che, ricordiamo, variano per dipendenti pubblici e dipendenti privati.

La visita fiscale, infatti, indipendentemente dalla durata della malattia, può essere effettuata fin dal primo giorno di assenza; se non volete rischiare una sanzione - pari alla decurtazione del 100% della retribuzione prevista - quindi vi consigliamo di restare a casa negli orari delle fasce di reperibilità.

Questo vale specialmente nel caso in cui il primo - o unico - giorno di malattia sia immediatamente successivo, o precedente, a una festività, o anche al weekend (non lavorativo). In tal caso, infatti, si potrebbe presumere che il dipendente abbia “approfittato” della malattia per avere più giorni di riposo, o anche per fare un “weekend lungo” e di conseguenza ci sono più probabilità venga disposto un controllo.

Chi paga il primo giorno di malattia

L’unica differenza, quindi, per la malattia inferiore ai tre giorni e quella di durata superiore riguarda la retribuzione. Come anticipato, infatti, i primi tre giorni di malattia si definiscono come periodo di carenza, nel quale la retribuzione spettante al dipendente non viene pagata dall’Inps bensì dal datore di lavoro.

Tuttavia, non esiste una regola uguale per tutti, in quanto il trattamento nei primi tre giorni di malattia viene demandato alla contrattazione collettiva. Per questo motivo, per capire come funziona il pagamento dell’assenza per malattia nel periodo di carenza bisogna fare riferimento a quanto stabilito dal Ccnl del settore di riferimento; solitamente comunque i primi tre giorni di malattia sono pagati dall’azienda per il 100% della retribuzione, ma solo per le prime due malattie insorte nel corso dell’anno solare.

La percentuale di retribuzione riconosciuta, infatti, si riduce in caso di “ricadute”:

  • nella terza malattia, infatti, i primi tre giorni di assenza sono pagati al 66%
  • mentre nella quarta al 50%;
  • dalla quinta malattia in poi, invece, i primi tre giorni non vengono retribuiti.

In ogni caso, dal quarto giorno in poi il lavoratore percepirà l’indennità di malattia Inps che ricordiamo è pari al 50% della retribuzione media giornaliera per i primi 20 giorni di assenza, al 66,6% per i giorni successivi (fino a un massimo di 180 giorni). L’eccezione è rappresentata dai dipendenti pubblici per i quali l’indennità di malattia ammonta per l’intero periodo (rispettando sempre il limite di 180 giorni) all’80% della retribuzione.

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