La prossima grande crisi esploderà nel 2027: lo dicono i tre cicli dell’economia
La prossima crisi finanziaria esploderà nel 2027.
A dirlo una recente analisi di Simon Ward, economista di Janus Henderson, che ha gettato acqua sul fuoco delle speculazioni relative all’imminente arrivo di una recessione.
Le previsioni dell’esperto non hanno lasciato spazio a dubbio alcuno: l’economia globale dovrà continuare ad affrontare numerosi ostacoli tra cui il deterioramento delle dinamiche di crescita, la guerra commerciale, la Brexit e le elezioni europee. Un mix letale di elementi che, tuttavia, non avrà la potenza necessaria a trascinare l’economia nel baratro. La vera crisi arriverà soltanto fra 8 anni.
Prossima crisi nel 2027: i cicli economici
L’analisi dell’esperto, riportata oggi da Il Sole 24 Ore, ha trovato fondamento nello studio dei tre grandi cicli economici che, come si può notare di seguito, vantano tradizionalmente delle durate differenti:
- scorte industriali: 3-5 anni (ciclo di Kitchin);
- investimenti delle imprese: 7-11 anni (ciclo di Juglar);
- settore immobiliare: 15-25 anni (ciclo di Kuznets).
Ma che succede quando il rallentamento di queste tre fasi si sincronizza? È lì che nascono e si sviluppano le grandi crisi finanziarie. Ed è esattamente ciò che è accaduto dieci anni fa, quando l’intera economia globale è stata trascinata nel baratro. Secondo le previsioni dell’esperto, ci vorranno almeno altri 8 anni prima di assistere ad una nuova coincidenza del genere.
Come definire l’attuale rallentamento economico
Le fasi intermedie che ci separano dal 2027 (tra cui quella attuale) si riveleranno soltanto rallentamenti o anche recessioni localizzate ma non saranno nulla in confronto alla crisi finanziaria che, stando all’analisi, esploderà tra 8 anni.
“L’attuale frenata sarà sicuramente più marcata rispetto a quella sperimentata nel 2012 e nel 2016 e potrebbe trasformarsi in recessione ma i dati in nostro possesso fino a questo momento non sono così negativi da rendere questo lo scenario centrale: sarà probabilmente necessario un ulteriore shock esterno, come per esempio una escalation della guerra commerciale fra Usa e Cina o una Brexit senza accordo, per renderla inevitabile”
L’inversione della curva USA, da molti considerata come simbolo di imminente recessione, è stata determinata da fattori esterni, secondo Ward, per cui le sue conseguenze potrebbero rivelarsi marginali.
L’attuale fase di rallentamento durerà almeno per altri sei mesi (considerando che il genere le frenate si protraggono per circa un anno e mezzo). Secondo le sue previsioni, l’attuale ciclo economico potrebbe toccare il fondo nel terzo trimestre del 2019.
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