Si può non assegnare l’eredità a nessuno?

Ilena D’Errico

9 Giugno 2024 - 20:42

Non assegnare l’eredità a nessuno è possibile, ma per accertarsi che il patrimonio non vada ad altri è necessario pianificare attentamente il tutto. Ecco qual è l’unico modo.

Si può non assegnare l’eredità a nessuno?

Sperperare tutto il patrimonio per non lasciarlo a nessuno è un’opzione contemplata da tante persone, a prescindere dall’effettivo valore del possibile lascito ereditario. Di solito, si tratta di casi in cui non si hanno buoni rapporti con i familiari, soprattutto con gli eredi legittimari ai quali l’eredità non può essere negata. Oltretutto, non è possibile fare in modo che l’eredità non vada a nessuno, non tanto per una questione legale ma piuttosto perché i beni non scompaiono alla morte del proprietario. In assenza di eredi, infatti, passano allo Stato.

La questione non è però semplice come sembra, perché anche le donazioni possono essere contestate, in questo caso però soltanto dagli eredi legittimari. Gli altri chiamati all’eredità, invece, non possono muovere alcuna contestazione, in quanto possono anche essere esclusi direttamente dal testamento. Chi non ha eredi legittimari (nessun figlio, coniuge o genitore) potrebbe quindi pensare di cavarsela con un testamento da cui esclude tutti i familiari, ma una simile disposizione sarebbe nulla. Dove andrebbero a finire i beni?

D’altra parte, non è affatto semplice impedire ai legittimari di ricevere le quote spettanti loro per legge, a meno che vi rinuncino spontaneamente. Le ipotesi di indegnità, fortunatamente, sono molto rare, ma ciò non significa che sia impossibile. Se si lascia un’eredità si è di fatto obbligati a cedere una parte del proprio patrimonio ai legittimari, ma nessuno è obbligato a lasciare il proprio patrimonio per gli eredi. È quindi possibile non lasciare l’eredità a nessuno.

Non assegnare l’eredità a nessuno: come fare

Come anticipato, ogni persona capace di intendere e di volere ha il pieno diritto di gestire i propri soldi e beni come meglio crede e di certo non è tenuta a conservare il patrimonio per la futura eredità dei parenti. Anche la quota di legittima che spetta ad alcuni eredi non può nulla in assenza di un patrimonio ereditario, perciò in presenza di eredi legittimari (coniuge, figli o in assenza di questi ultimi genitori) l’unico modo davvero efficace per non lasciare loro l’eredità è spendere tutto il patrimonio finché si è in vita.

In questo caso non è infatti possibile devolvere parte del patrimonio ad altre persone, le quali dovrebbero altrimenti far i conti con l’impugnazione dei legittimari, né è possibile fare delle donazioni mentre si è in vita (che potrebbero parimenti essere impugnate). Bisognerebbe perciò vendere tutti i beni di cui si è in possesso, poiché le vendite non sono contestabili, e spendere il ricavato senza acquistare altri beni. Viaggi, esperienze e servizi, nulla che rimanga in futuro.

Per chi non ha eredi legittimari (o nell’ipotesi rara in cui siano stati dichiarati indegni a succedere da una sentenza) la questione è più semplice, ma è comunque necessario individuare almeno un soggetto a cui devolvere il proprio patrimonio. Sebbene sia possibile escludere con un testamento chi non si desidera, infatti, l’eredità dovrà comunque andare a qualcuno. È possibile scegliere chi si preferisce, anche una persona senza rapporti di parentela oppure un ente di beneficenza, un’associazione o direttamente lo Stato italiano.

Questo può essere fatto tramite il testamento oppure attraverso delle donazioni finché si è in vita, eventualmente anche sulla quota disponibile dell’eredità, lasciando ai legittimari soltanto il minimo garantito dalla legge. Se invece proprio non si vuole che il proprio patrimonio finisca in mani altrui, anche in assenza di legittimari l’unica opzione possibile è sperperarlo prima di morire. In tal proposito, potrebbe essere utile tenere a mente che è possibile vendere un immobile conservando il diritto di usufrutto, ma anche che esistono le cosiddette donazioni modali.

Si tratta di donazioni subordinate a un certo vincolo che il donatario deve rispettare e sono spesso impiegate proprio per assicurarsi l’assistenza in caso di malattia o necessità dovuta all’anziana età. In quest’ultimo caso bisogna però ricordarsi che la donazione può essere impugnata dai legittimari, quindi in loro presenza sarà necessario individuare diverse strategie. Per esempio, assumendo dei collaboratori. Sarebbe comunque preferibile in questi casi rivolgersi a un notaio o a un avvocato per farsi aiutare nelle varie operazioni e assicurarsi di aver calcolato tutto nel migliore dei modi.

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