Putin è malato, ecco come sta davvero secondo l’intelligence Usa

Chiara Esposito

03/06/2022

Una ricostruzione dell’opinione dell’intelligence Usa sullo stato di salute del presidente russo. Ecco cosa sappiamo davvero e che valore attribuire alla news.

Putin è malato, ecco come sta davvero secondo l’intelligence Usa

Possiamo davvero credere alle tesi che vorrebbero Putin colpito da gravi malanni? Se ascoltiamo l’intelligence Usa, sì.

Dopo le tante analisi microscopiche alle fotografie ufficiali del presidente e le speculazioni su tentati omicidi e complotti di sostituzione del presidente russo, parte della comunità investigativa statunitense afferma in un report che la salute di Putin stia effettivamente soffrendo e che attualmente l’uomo a capo del Cremlino sia in cura per il cancro - ma anche che, al contempo, questo non porti con sé alcuna buona novella.

La ricostruzione dei giornali americani a partire delle fonti oggi disponibili ci restituisce un quadro interessante e complesso dove nessuna prospettiva in realtà riesce davvero a rassicurare il mondo sulla fine del conflitto in Ucraina.

Putin malato? Le origini dei dubbi

L’amministrazione russa ha regolarmente utilizzato rapporti pre-filmati, chiamati «conserve», per far sembrare che Putin sia in riunione quando in realtà è assente. Ma la questione della salute è diversa.

Putin compirà 70 anni a ottobre ed è probabile che l’attenzione verso la sua salute aumenterà con l’età. In realtà però le voci su Putin che soffre di malattie e lesioni risalgono a più di due decenni fa e sono, in una certa misura, anche colpa di uomini del Cremlino.

Un esempio è quello di un’ex spia sovietica che ha affermato che Putin abbia il morbo di Parkinson, oppure, secondo le informazioni raccolte non troppo tempo fa da New Lines Magazine, in una registrazione è proprio un oligarca russo ad affermare che Putin sia «molto malato di cancro al sangue».

In realtà poi dall’inizio della guerra di studi cesellati sulla prossemica di Putin ce ne sono stati molti. Le voci avevano preso piede quando Putin aveva fatto una smorfia notevole durante un incontro diplomatico a fine aprile. Altri approcci suggerivano che potrebbe avere dei problemi alla schiena e c’è stata anche l’ipotesi dell’uso di un corsetto per gli eventi pubblici.

La vera natura problematiche di queste teorie risiede però nella difficoltà estrema che l’intelligence ha nel recepire informazioni. Putin è infatti diventato sempre più isolato e l’accesso a informazioni credibili è diventato più difficile da ottenere, almeno fino ad oggi.

Cosa dice il report sulla salute di Putin

All’inizio di aprile, il quotidiano investigativo The Project ha riferito che Putin era piuttosto malato e aveva ricevuto visite regolari da un noto oncologo russo. Il Cremlino non ha confermato alcuna notizia sulla malattia di Putin e Dmitri Peskov, un portavoce dell’entourage presidenziale, ha definito la notizia pura «fabbricazione e falsità».

Allo stato attuale delle cose però un funzionario dell’ufficio del Direttore dell’intelligence Usa dice che «Putin è decisamente malato» e, al contempo, che «una sua morte imminente è una mera speculazione». Si aggiungo poi altri due funzionari, uno della Defense Intelligence Agency e un ufficiale dell’aeronautica in pensione, che hanno anche affermato di avere accesso a una valutazione completa dell’intelligence sulla salute di Putin.

Queste dichiarazioni quindi darebbero ragione a chi, al tempo, sosteneva la teoria secondo cui Putin sia scomparso dalla scena mondiale per gran parte del mese di aprile perché era in cura per un cancro avanzato. La stessa tesi infatti è presente nel rapporto. Possiamo quindi dire che, dopo mesi di investigazioni non troppo fondate sul tema ricorrente delle malattie terminali, queste dichiarazioni autorevoli rappresentano una svolta, ma anche un avvertimento.

La morte di Putin non deve essere un pio desiderio

Dopo la notizia lancia da New Lines, ricorda Politico, erano emersi nel Cremlino invii di e-mail a ogni direttore regionale del servizio di sicurezza dell’FSB russo in cui si intimava di non credere alle voci sulle «condizioni terminali» del presidente.

Il motivo è presto detto: rifuggire qualsiasi pericolosa prospettiva di instabilità.

Sebbene infatti alti ufficiali dell’intelligence americana dicano che «la presa di Putin è forte ma non più assoluta» e che «il combattimento all’interno del Cremlino non è mai stato così intenso durante il suo governo poiché tutti avvertono che la fine è vicina», gli stessi uomini che confermano le prospettive della mattia ci ricordano come:

“Non dobbiamo lasciare che l’attesa per la sua morte porti ad azioni proattive da parte nostra. Un vuoto di potere dopo Putin potrebbe essere molto pericoloso per il mondo".

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