Putin impone tassa sugli oligarchi, Russia in difficoltà in Ucraina

Lorenzo Bagnato

14 Giugno 2023 - 13:35

La decisione di Putin di invadere l’Ucraina l’anno scorso sta esaurendo le entrate russe, costringendo lo stato a emanare tasse speciali.

Putin impone tassa sugli oligarchi, Russia in difficoltà in Ucraina

Le guerre sono costose e l’invasione russa dell’Ucraina illegale non fa eccezione. L’«operazione militare speciale» varata dal Cremlino il 24 febbraio 2022 sta scavando un buco nelle finanze della Russia. Per aumentare le entrate statali, il presidente russo Vladimir Putin ha approvato una tassa una tantum sulle grandi società.

La nuova tassa prenderà di mira i cosiddetti «oligarchi», individui con enormi patrimoni che vivono in Russia. Nello specifico, l’imminente tassa di Putin comporterà un pagamento una tantum del 10% dei ricavi annuali per le società che guadagnano più di 1 miliardo di rubli nel 2021 e nel 2022.

Si prevede che la tassa riempirà i forzieri russi con altri 300 miliardi di rubli nel 2023, circa 3,6 miliardi di dollari. Secondo il Financial Times, la misura colpirà più duramente i settori russi dei metalli e dei fertilizzanti.

Ma anche il settore delle materie prime della Russia, il più redditizio per il paese, probabilmente soffrirà della tassa. L’anno scorso, i ricavi del gigante del petrolio e del gas Gazprom sono diminuiti del 40% a seguito di una misura simile.

Inoltre, l’Unione Europea era il maggior consumatore russo di petrolio e gas, un mercato quasi completamente tagliato fuori un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo scorso dicembre, i paesi del G7 hanno concordato un prezzo massimo per il petrolio russo, seguito da un divieto assoluto da parte dell’UE.

Al momento, i prezzi dell’energia in Occidente sono tornati ai livelli prebellici. La Russia, d’altra parte, è stata costretta a spostare il suo mercato delle materie prime in Cina e India. Questa mossa ha effettivamente trasformato la Russia in un «vassallo» della Cina.

L’invasione dell’Ucraina diventa più costosa

L’«operazione militare speciale» di Putin, che avrebbe dovuto durare tre giorni, sta entrando nel suo 16° mese.

Dopo i progressi iniziali, era chiaro che la Russia non avrebbe raggiunto nessuno dei suoi obiettivi strategici senza un ulteriore impegno militare. Il loro attacco è stato fermato a Kyiv, Kharkiv e Kherson. Grazie al grande supporto materiale dell’Occidente, l’Ucraina è stata in grado di contrattaccare e riconquistare vaste aree di terra.

L’ultima vittoria della Russia finora è stata la cattura di Bakhmut, una città ucraina nel Donbass. La lotta in città è stata brutale e ha provocato enormi perdite militari e di personale per entrambe le parti.

Sul resto del fronte, la Russia è ora passata alla difensiva, fortificando il settore meridionale per impedire un attacco ucraino alla Crimea.

Ma la Russia mostra di aver perso la sua capacità di attaccare perché non può più permettersi di accumulare risorse sufficienti per un’offensiva.

Al momento è in corso un’altra controffensiva ucraina. Le prime segnalazioni sono sparse e poco chiare, quindi nessuno sembra aver ancora guadagnato un vantaggio decisivo.

Ma mentre l’Ucraina potrebbe riprovarci grazie al costante sostegno occidentale, la Russia ha sempre meno possibilità di vittoria.

Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-06-14 11:56:28. Titolo originale: Putin taxes oligarchs as Russia losses in Ukraine mount

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