Il contratto di stage prevede la presenza di un progetto formativo e di diversi impegni da parte delle parti coinvolte.
Il rapporto di stage, o tirocinio, è stato ideato con l’intenzione di portare vantaggi sia all’azienda, sia allo stagista. Da un lato, infatti, la realtà che offre questa possibilità ha l’opzione di assumere un nuovo dipendente dopo averlo formato, aumentando così il proprio capitale umano con personale competente; mentre dall’altro lo stagista ha la possibilità di apprendere nuove skills, e soprattutto fare una prima esperienza lavorativa con il supporto di un tutor e un progetto formativo da seguire, potendo imparare con calma e professionalità.
Alla base del rapporto di lavoro quindi c’è la formazione e la crescita dell’esperienza personale, ma possono capitare situazioni in cui le regole previste per lo stage non vengono rispettate da una o tutte le parti coinvolte. Di seguito quindi i diritti e i doveri di stagisti e aziende, e le regole previste nel 2022, con le ultime novità al riguardo.
Cos’è il contratto di stage
Lo stage, anche conosciuto come tirocinio, è un percorso formativo nella forma di inserimento temporaneo, eventualmente finalizzato all’assunzione, del personale all’interno di enti ospitanti, sia privati che pubblici.
Questo rapporto tecnicamente non può essere considerato un contratto, poiché anche se lo stagista deve ricevere un pagamento minimo, questo è considerato un rimborso spese, e non si hanno alcuni diritti riservati a chi ha effettivamente un contratto di lavoro, come per esempio la possibilità di accumulare ferie. Non è quindi da considerarsi né un rapporto di lavoro subordinato, né autonomo o parasubordinato, come anche precisato nella «Manovra 2022» all’articolo 1 comma 723, “tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente”.
Quando si parla di tirocinio quindi il documento che si utilizza è una “Convenzione di stage e piano formativo individuale” e nel caso di utilizzo fraudolento del rapporto, ovvero quando non viene rispettato quanto previsto dalla convenzione e lo stagista viene, generalmente, trattato come un dipendente, la realtà ospitante dovrà pagare un’ammenda pari a 50 euro per ogni tirocinante coinvolto e per ogni giorno di rapporto.
Viene comunque data la possibilità al soggetto ospitante di riconoscere la presenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dal momento della pronuncia giudiziale, previa richiesta dello stagista.
Tipologie di contratto stage
Le tipologie di tirocinio vengono suddivise in due categorie in Italia:
- curricolare: inseriti all’interno dei piani di studio di università e istituti scolastici e gestiti e regolamentati dalle strutture formative coinvolte;
- extra-curricolare o formativo: rivolti a neo-diplomati, o neo-laureati, ma anche a persone disoccupate o in altre situazioni (come il passaggio da un settore di lavoro a un altro). Gli stage extra-curricolari possono cambiare forma a seconda della situazione della persona interessata e del periodo che è passato dal momento del conseguimento del titolo di studio, e sono finalizzati all’inserimento o al reinserimento lavorativo.
La disciplina legata agli stage extra-curricolari è gestita dalle singole regioni, che prevedono anche un rimborso spese minimo per gli stagisti, che varia a seconda del monte ore e della regione in cui avviene l’esperienza.
Stage: le parti coinvolte e documentazione necessaria
All’interno del rapporto di stage si possono trovare tre parti: lo stagista, l’azienda o l’ente ospitante, e l’ente promotore.
I dati riguardanti due di queste tre parti (l’azienda e l’ente) sono contenuti in uno dei due documenti fondamentali per poter dare il via allo stage, ovvero la convenzione. La seconda parte necessaria è, invece, il progetto formativo.
Nella convenzione si possono trovare quindi i dati legali riguardanti ente e azienda, i riferimenti ai tutor designati per il progetto, che devono seguire gli stagisti, e tutti i riferimenti normativi.
Nel progetto formativo invece si possono trovare tutte le informazioni riguardanti il percorso dello stagista in questione, ovvero:
- data di inizio e fine dello stage;
- durata dello stage;
- sede;
- indennità economica prevista;
- orario di lavoro;
- compiti e attività;
- obiettivi formativi.
Le regole del contratto di stage
Con la Riforma Fornero del 2012 sono state inserite delle regole precise che le aziende devono rispettare, che hanno il doppio scopo di proteggere lo stagista e disincentivare l’uso improprio dei tirocini e impedire gli stage non retribuiti.
Nello specifico, le regole più importanti sono:
- la presenza di un’indennità minima per gli stagisti, decisa su base regionale, di minimo 300 euro. Alcune regioni prevedono un minimo di 800 euro per il tempo pieno (come il Lazio). Le aziende comunque possono sempre scegliere di aumentare questa indennità;
- divieto di attivare periodi di stage per quelle posizioni lavorative che non richiedono o necessitano un periodo di formazione preliminare;
- l’impossibilità di utilizzare stagisti per sostituire dipendenti in maternità o ferie, o in periodi di massima produttività. Lo stagista deve poter seguire un percorso di formazione;
- la presenza di un numero massimo di stagisti, che dipende a seconda dell’azienda: 1 stagista quando sono presenti un massimo di 5 dipendenti a tempo indeterminato, 2 per le aziende con dipendenti indeterminati che variano dai 6 ai 20, e un massimo del 10% dei dipendenti a tempo indeterminato per le aziende che superano i 20.
Non è prevista un’età massima per lo stage, anche se esiste un’età minima.
C’è da notare inoltre che lo stagista non ha diritto a ferie, in particolare non a quelle retribuite, o alla maturazione di alcun contributo previdenziale né a un trattamento di fine rapporto.
L’azienda è però sempre tenuta a stipulare un’assicurazione presso l’Inail e una polizza per la responsabilità civile.
Inoltre lo stagista ha il diritto a un periodo di sospensione, alla fine del quale potrà riprendere lo stage senza che questo periodo vada a sommarsi al tempo previsto per il rapporto, per malattia di lunga durata, maternità, paternità, o lunga chiusura dell’azienda ospitante (15 giorni).
Retribuzione e durata per lo stage
Un tirocinio deve avere una durata minima di 2 mesi, ed è previsto un periodo massimo differente a seconda della tipologia:
- 6 mesi, per gli stage formativi e di orientamento;
- 12 per quelli di inserimento, reinserimento, o per soggetti svantaggiati;
- 24 per i tirocini a favore dei diversamente abili.
Il monte ore minimo a settimana, inoltre, deve essere di 20 ore, e non può mai superare le 40 settimanali. Per quel che riguarda la retribuzione, questa dipende dalla tipologia di stage (se part-time o full-time) e la regione, e non può mai essere inferiore ai 300 euro per le 20 ore minime previste.
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