Alcuni indizi fanno pensare che presto ci sarà la controffensiva dell’Ucraina. Un segnale necessario per poter vincere il conflitto.
Il conflitto in Ucraina è in una fase di stallo. La Russia continua nel suo attacco soprattutto verso zone ritenute strategiche, l’Ucraina si difende ma è consapevole che non potrà farlo all’infinito, prima o poi dovrà mettere in atto una controffensiva capace di cacciare via il nemico. Questo anche grazie al supporto dei paesi Nato che non possono rifornire l’Ucraina di armi all’infinito.
Dall’altro lato c’è Vladimir Putin che ha intuito questa debolezza e per questo sta allungando il fronte di combattimento su un’area lunga 1.000 chilometri. Ampia distanza che può coprire con il suo esercito numericamente più ampio rispetto a quello ucraino. Gli uomini di Zelensky possono però contare su organizzazione e tattica. Ecco quando potrebbe scattare la controffensiva ucraina e in che modo.
Il ruolo della Nato nella controffensiva ucraina
Che i tempi fossero maturi per una controffensiva lo si era capito già lo scorso mese di febbraio quando tra l’esercito ucraino è iniziata a circolare la voce che i migliori elementi erano stati mandati nei poligoni Nato all’estero ad addestrarsi. Una scelta che ha visto il sacrificio di tanti elementi meno preparati pur di preservare quelli più valorosi destinati a dare la spallata decisiva al conflitto.
L’esercito ucraino può contare su 40 brigate, ognuna composta da 4mila uomini. Di queste circa una ventina potrebbero essere impiegate nella controffensiva divise in due gruppi con azioni simultanee. Velocità, effetto sorpresa e soprattutto lavoro di intelligence: questi i tre elementi su cui l’Ucraina punta per vincere il conflitto una volta per tutte.
La spinta probabilmente arriverà da Sud con 9 nuove brigate composte da militari addestrati nelle basi Nato all’estero. Con loro i mezzi e le armi in arrivo dai paesi della coalizione: 230-250 tank, 1.550 blindati, cannoni a lunga gittata. Non è chiaro però quale sia il livello di preparazione dei soldati e se hanno appreso con successo le tecniche studiate.
A parte ciò ci sono altri limiti da affrontare. Il primo riguarda le munizioni. L’artiglieria ne spara 2-4mila al giorno ed è molto precisa però se si andrà all’assalto avrà bisogno di copertura continua e quindi molte più munizioni. E poi ci sono altri ostacoli soprattutto sul fronte del Donbass molto caldo. In un anno sono stati costruiti bunker di cemento armato, enormi campi minati renderanno difficile l’avanzata dei blindati e l’aviazione russa sarà pronta a colpire con l’aiuto dei droni-spia.
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Come si difende la Russia
Dall’altro lato ci sarà l’esercito russo che può contare su tante reclute e un buon arsenale composto da mezzi vecchi e altri nuovi. L’aviazione ha aumentato il ricorso a ordigni plananti. La quantità di soldati e armi è consistente ma l’esercito russo pecca di organizzazione e qualità.
Nonostante i limiti lo Stato Maggiore russo continua a nutrire fiducia sulla tenuta del suo esercito. Una sicurezza eccessiva e ostentata che potrebbe anche tradirla. D’altronde è già accaduto ad inizio del conflitto quando ci si attendeva un durata breve e invece la resistenza ucraina è andata ben oltre le aspettative sorprendendo gli avversari e riconquistando territori.
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