Quando conviene fare benzina: cosa succederà ai prezzi del carburante

Stefano Rizzuti

05/04/2022

Dal prezzo del petrolio al costo del carburante al distributore, passando per una possibile conferma del taglio delle accise: conviene fare il pieno di benzina, diesel e gpl prima o dopo il 2 maggio?

Quando conviene fare benzina: cosa succederà ai prezzi del carburante

La data cruciale è quella del 2 maggio, quando il taglio delle accise sul carburante introdotto dal governo sarà in vigore per l’ultimo giorno. Sempre, ovviamente, che non si decida di rinnovare la misura, come già avvenuto per la precedente scadenza del 20 aprile. In molti iniziano a chiedersi quando convenga realmente fare benzina.

Tanti automobilisti o motociclisti, quelli che usano quotidianamente il loro mezzo, non hanno molte scelte e sono costretti a fare il pieno più spesso. Ma chi, invece, utilizza meno frequentemente l’auto o il motorino si inizia a chiedere se convenga aspettare i giorni a ridosso del 2 maggio per fare un pieno al serbatoio o se conviene farlo ora che i prezzi sono più bassi di un mese fa.

Il dubbio è semplice: conviene aspettare di avvicinarsi al 2 maggio o, addirittura, dopo quella data nella speranza di un nuovo intervento del governo o fare il pieno subito cercando di risparmiare qualche euro? Insomma, quando conviene fare benzina, diesel o gpl? Difficile avere una risposta certa, ma di sicuro si possono provare a considerare i fattori che determinano il prezzo del carburante al distributore.

Il primo fattore da tenere in considerazione è il prezzo del petrolio. Il secondo riguarda l’andamento del costo di benzina e diesel alla pompa. Il terzo, invece, è politico: il governo interverrà nuovamente per confermare il taglio delle accise? Proviamo a vedere cosa ci dicono questi fattori e quando, di conseguenza, potrebbe essere più conveniente fare un pieno di carburante.

Quando conviene fare benzina: il prezzo del petrolio

Uno dei motivi principali che ha portato all’aumento record del prezzo della benzina è sicuramente la crescita del costo del petrolio. Attualmente il prezzo sembra stabile intorno a poco più di 100 dollari al barile.

Stando ai dati di lunedì 4 aprile, i future sul Brent scambiano a 105,66 dollari al barile, con un leggero rialzo, poco più dell’1%. Se andiamo a guardare i dati delle ultime settimane, il picco si è toccato intorno al 23 marzo quando sono stati superati i 120 dollari al barile. Poi c’è stata una netta discesa dal 25 marzo, seguita da una nuova risalita - ma meno rapida - il 28 marzo e un’ulteriore discesa dal 30 marzo.

Dal 31 marzo a oggi il prezzo del petrolio è sempre stato stabile intorno ai 105 dollari al barile. Ma non è detto che questo trend sia confermato nei prossimi giorni, considerando alcune incognite. La prima riguarda la Cina, con la nuova ondata di casi Covid che rischia di danneggiare la domanda di petrolio.

L’altra incognita riguarda il greggio russo: dopo le immagini di Bucha l’Ue sembra pronta a infliggere nuove sanzioni a Mosca. E non è da escludere il blocco dell’export del greggio russo. È quindi difficile dire se nelle prossime settimane il prezzo del petrolio resterà stabile o se ci potrà essere una nuova impennata proprio per queste ragioni.

Quando conviene fare il pieno: i prezzi di benzina, diesel e gpl

L’altro criterio da seguire per capire quale sia l’andamento del prezzo del carburante è sicuramente quello di guardare qual è l’andamento del costo alla pompa per benzina, diesel e gpl delle ultime settimane. Per capire il trend valutiamo i prezzi di alcuni degli ultimi giorni.

Prendiamo in considerazione le quotazioni di Quotidiano Energia: innanzitutto quelle sulla base dei dati comunicati il 3 aprile dal Mise: il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self si attesta a 1,803 euro al litro (nella rilevazione precedente era 1,825), per il diesel self siamo a 1,799 (contro 1,822 precedente). Per la benzina in modalità servito siamo a 1,934, per il diesel servito a 1,933. Per il gpl si va da 0,840 a 0,868 euro al litro.

Facciamo un primo confronto con giovedì 31 marzo, sempre sui dati di Quotidiano Energia. La benzina in modalità self costava 1,833 euro al litro (3 centesimi più di oggi), il diesel self 1,830 (stessa differenza), la benzina servita 1,967 (oltre i 3 centesimi in più di oggi), il diesel servito 1,969 (oltre 3,5 centesimi in più) e il gpl tra 0,830 e 0,869 (quindi leggermente meno di oggi).

Andando avanti coi confronti passiamo a lunedì 28 marzo, quando il costo medio della benzina in modalità self era superiore di 4 centesimi rispetto a oggi, così come quello della benzina servita; leggermente inferiore la differenza per il diesel, sia in modalità self che servito (circa 3,5 centesimi più di oggi).

Se poi torniamo al 24 marzo, con il taglio delle accise in vigore da pochissimo e non applicato ancora ovunque, la differenza rispetto agli ultimi prezzi sale addirittura a 7-8 centesimi in base alle diverse modalità, con un costo del gpl che era più alto di circa 1 centesimo.

Ricordiamo che il taglio delle accise è entrato in vigore il 22 marzo, con 30,5 centesimi al litro risparmiati su benzina e diesel e 10,5 centesimi per il gpl. Dopo il taglio il costo totale al distributore è sceso, ma in realtà il costo netto della benzina e del diesel tra il 21 e il 28 marzo è leggermente aumentato.

Ora, però, il trend sembra essersi invertito con una riduzione anche del costo netto. Tra il 28 marzo e il 4 aprile il costo netto della benzina - senza contare accise e Iva - è sceso di circa 6 centesimi, quello del diesel di poco più di 5,5 centesimi e quello del gpl di 1 centesimo.

Per ora, quindi, possiamo dire che il prezzo di benzina, diesel e gpl (ma quest’ultimo in maniera meno netta) sta scendendo. Sicuramente grazie al taglio delle accise che viene applicato ormai quasi da tutti i distributori, ma presumibilmente anche per un calo generalizzato del costo della benzina. Difficile, però, sapere se questo andamento verrà confermato nei prossimi giorni o se si possa tornare a crescere a causa delle ultime tensioni relative all’invasione russa dell’Ucraina.

Quando conviene fare benzina: nuovo taglio delle accise?

Per capire quando conviene fare rifornimento di carburante sulla base dei prezzi, però, c’è un elemento da tenere in considerazione più di qualunque altro: il governo interverrà con un nuovo decreto e la conferma del taglio delle accise anche dopo il 2 maggio?

Se l’esecutivo non dovesse intervenire il prezzo di benzina e diesel al distributore salirebbe nuovamente di 30,5 centesimi al litro. Al momento si è decisa una prima proroga che ha spostato la scadenza dal 20 aprile al 2 maggio. Un’altra proroga in caso di mancata discesa netta dei prezzi sembra quindi da non escludere.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva già preannunciato altri interventi nelle prossime settimane. E il ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, ha detto che il decreto non sarà l’ultimo contro il caro carburanti. C’è quindi la concreta possibilità che il taglio delle accise venga prorogato oltre il 2 maggio, ma per il momento non c’è alcuna conferma ufficiale: né a parole né nei fatti.

Quando conviene fare benzina?

Proviamo a mettere insieme tutti i fattori finora considerati. Il prezzo del petrolio sembra essere stabile, ma non è da escludere un nuovo aumento in caso di stop all’export dalla Russia. Il prezzo del carburante è in discesa e questo trend potrebbe proseguire nei prossimi giorni, non avendo assistito a un rialzo dei prezzi del petrolio.

Per capire quando conviene fare benzina, però, resta una grande incognita: l’eventuale conferma del taglio delle accise da parte del governo. È ancora presto per sapere se la misura verrà rinnovata, ma è evidente che senza un nuovo taglio è probabile che scatti la corsa al rifornimento tra fine aprile e inizio maggio. Sempre che un nuovo intervento non venga comunicato in anticipo, come già fatto per la data del 20 aprile.

Sembra però probabile che il governo rinnovi la misura e che, quindi, non serva andare di corsa a fare benzina prima di un nuovo rialzo record dei prezzi. Ma una risposta certa e definitiva per ora non c’è: il prezzo del petrolio (e quello del carburante) resta volatile e il governo ancora non ha parlato dei possibili interventi dopo il 2 maggio.

Per cui, sembra probabile che poco prima di quella data molti automobilisti vogliano fare un pieno (ovviamente discorso che vale per chi non usa tantissimo l’automobile, altrimenti la scelta è sempre forzata), ma non è da escludere che i prezzi continuino a scendere anche dopo il 2 maggio.

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