Il governo Meloni sta iniziando a imbastire la legge di Bilancio 2025: quando esce, i tempi per l’approvazione e tutte le date della prossima manovra finanziaria.
Quando esce la legge di Bilancio 2025? La prossima manovra economica ancora non è stata scritta come ha voluto sottolineare Giorgia Meloni al termine dell’ultimo Consiglio dei ministri, ma il governo adesso deve accelerare viste le imminenti scadenze da dover rispettare.
La legge di Bilancio 2025 sarà la terza a essere licenziata dal governo Meloni, anche se la prima è stata in buona parte ereditata dall’esecutivo guidato da Draghi visto che le elezioni si sono svolte a fine settembre e i tempi tecnici erano più che stretti per rivedere tutto l’impianto della manovra.
Nonostante la premier abbia fatto intendere che la prossima legge di Bilancio ancora debba essere impostata, da tempo è chiara quale sarà la sua portata - 25 miliardi, forse qualcosa in meno - e quali saranno le principali misure presenti.
Del resto dovrebbe essere abbastanza facile descrivere la finanziaria 2025: sarà identica a quella 2024, con 18 miliardi che serviranno a confermare tutte le misure in scadenza a fine anno: se il governo vorrà aggiungere o ampliare qualche misura, per forza dovrà rinunciare alla proroga di qualche provvedimento.
Giusto per essere chiari: il Mef dovrà fare i proverbiali salti mortali per confermare il taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35mila euro, le tre aliquote Irpef e le misure a sostegno della famiglia. Niente spazio di conseguenza per la riforma delle pensioni, del lavoro o del fisco, c’è poi da considerare anche la scure dei 12 miliardi l’anno di tagli alla spesa pubblica imposti dalla procedura di infrazione, ma questo è un altro discorso.
Vediamo allora quando verrà approvata la legge di Bilancio 2025, dando uno sguardo nel dettaglio al cronoprogramma della manovra finanziaria con tutte le date che governo e Parlamento devono rispettare.
Quando esce la legge di Bilancio 2025: le date
Ogni anno di questo periodo gli italiani si chiedono quando esce la legge di Bilancio, visto che si tratta del provvedimento più importante che il governo deve licenziare. I paletti messi dall’Ue rendono la sua approvazione un’autentica corsa contro il tempo.
Finite le vacanze adesso per il governo inizia la complessa partita della legge di Bilancio 2025: la prima scadenza è quella del 20 settembre, quando dovrà essere reso noto il piano strutturale di bilancio, ovvero il documento dove saranno indicate - in un orizzonte di quattro anni - le politiche di spesa, le relative coperture e le eventuali riforme che si intende realizzare.
Una settimana più tardi, il 27 settembre, sarà la volta invece della Nadef, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza pubblicato, sostanzialmente in bianco, la scorsa primavera.
La Commissione europea poi si aspetta di ricevere entro il 15 ottobre il Documento programmatico di bilancio, dove dovranno essere indicati saldi e misure previste per la legge di Bilancio 2025.
L’approdo in Parlamento del disegno della legge di Bilancio - probabilmente già approvato in precedenza dal Consiglio dei ministri - è previsto per il 20 ottobre, mentre entro il 30 novembre arriverà il parere di Bruxelles in merito alla manovra italiana.
La legge di Bilancio infine deve essere approvata definitivamente dal Parlamento entro il 31 dicembre, pena l’attivazione delle clausole di salvaguardia, per iniziare a essere in vigore a partire dal primo gennaio.
Ricapitolando, queste sono tutte le date della legge di Bilancio 2025:
- 20 settembre - presentazione piano strutturale di bilancio;
- 27 settembre - presentazione Nadef;
- 15 ottobre - invio alla Commissione europea del Documento programmatico di bilancio;
- 20 ottobre - approdo del testo di legge di Bilancio in Parlamento;
- 30 novembre - parere della Commissione;
- entro 31 dicembre - approvazione definitiva da parte del Parlamento.
Come detto in precedenza gli italiani non devono aspettarsi grandi cose dalla legge di Bilancio 2025; Giorgia Meloni ha parlato di una manovra “ispirata al buon senso, seria ed equilibrata”, con tutti i soldi a disposizione che dovrebbero essere utilizzati per prorogare di un anno le tante misure in scadenza a fine anno.
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