Quanto sta costando alla Russia la guerra in Ucraina? Quanti soldi ha perso finora Mosca nel contesto di sanzioni, isolamento economico, spesa bellica? Alcuni numeri sulle casse russe (più vuote).
La guerra in Ucraina continua da ormai oltre due anni: quale bilancio economico per la Russia? Gli analisti si chiedono quanti soldi abbia perso Mosca dall’inizio dell’invasione nel Paese confinante, risalente al febbraio 2022.
Una precisa quantificazione è ovviamente difficile da calcolare. Tuttavia, in questo lasso di tempo piuttosto lungo per un conflitto, novità e cambiamenti rilevanti nei rapporti commerciali e finanziari del mondo - soprattutto occidentale - con la Russia hanno ridisegnato la struttura di entrate e uscite del bilancio statale russo.
L’economia della nazione guidata da Putin non è più la stessa. Le conseguenze dell’invasione, infatti, sono state finora molteplici. La guerra ha provocato ferite devastanti alla Russia, tra cui tassi di vittime catastrofici, crescente isolamento economico dall’Occidente ed emigrazione di massa di lavoratori qualificati. Una quota significativa del mercato del gas naturale e dei ricavi in Europa è stata persa e, nonostante diversi modi di aggirare le sanzioni energetiche, Gazprom (il colosso energetico statale) ha registrato una perdita netta di 629 miliardi di rubli (6,9 miliardi di dollari) nel 2023.
Intanto, il governo russo ha attinto a quasi la metà delle riserve disponibili del fondo nazionale per proteggere l’economia, lasciandola vulnerabile a futuri shock. Riserve congelate, rublo indebolito, inflazione elevata, esodo di fondi privati dal Paese, aumento del deficit per maggiore spesa militare sono tutti fattori che stanno mettendo in crisi l’economia nazionale. Sommando questi punti, il risultato non può che un costo oneroso per le casse di Putin. Quanti soldi ha perso la Russia dall’inizio della guerra? Alcuni numeri possono dare un’indicazione delle perdite.
I conti della Russia in guerra: le casse sono vuote?
Ottenere una risposta univoca e una sola cifra per quantificare quanti soldi ha perso la Russia con la guerra è un compito arduo.
Possono però essere utili alcuni calcoli sui costi finora affrontati da Mosca per finanziare la guerra. Secondo una ricerca del Pentagono di febbraio 2024, le operazioni militari in Ucraina sono costate alla Russia fino a 211 miliardi di dollari e il Paese ha perso 10 miliardi di dollari in vendite di armi annullate o sospese.
Inoltre, come notato in una ricerca di Atlantic Council, l’avvio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina ha portato la Russia a perdere una quota rilevante del mercato del gas naturale e dei ricavi in Europa.
Nel 2024, la perdita prevista per Mosca nel settore si attesta tra i 27 e i 34 miliardi di dollari (ipotizzando un prezzo di sette-nove dollari per un milione di unità termiche britanniche del gas olandese TTF). Per contestualizzare, gli analisti ricordano che queste cifre riguardano da vicino anche l’impatto sulla spesa pianificata dalla Russia per l’istruzione e l’assistenza sanitaria nel 2024, stanziamenti che sono diminuiti poiché i fondi sono stati dirottati verso la massiccia campagna militare di Mosca.
Nell’ambito energetico, vale la pena comprendere anche i conti del gigante del gas di proprietà del Cremlino, Gazprom, precipitati in una perdita netta di 629 miliardi di rubli (6,9 miliardi di dollari) nel 2023, la sua prima perdita annuale in più di 20 anni, a causa del calo degli scambi di gas con l’Europa, un tempo il suo principale mercato di vendita.
Le vendite hanno subito una perdita di 364 miliardi di rubli nel 2023, rispetto a un utile di 1,9 trilioni di rubli nel 2022. Lo scorso anno il fatturato totale è sceso a 8,5 trilioni di rubli, rispetto agli 11,7 trilioni del 2022. Anche queste sono cifre che vanno a sottrarsi alle casse statali russe dalla guerra in poi.
Inoltre, le partecipazioni del National Wellbeing Fund in contanti e investimenti facilmente liquidabili sono crollate a 5.000 miliardi di rubli (56,5 miliardi di $) alla fine del 2023, dagli 8,9 trilioni di rubli prima della guerra. Le partecipazioni totali sono scese di quasi il 12% a 12 trilioni di rubli.
Il Ministero delle finanze ha attinto circa 3.000 miliardi di rubli dal fondo per coprire il deficit di bilancio l’anno scorso, aumentando la spesa per l’esercito e le misure per ammortizzare l’economia. Prevede di prelevare altri 1,3 trilioni di rubli quest’anno.
Se la situazione relativa ai prezzi dell’energia è completamente negativa, utilizzeremo il National Wellbeing Fund, aveva confidato il ministro delle Finanze Anton Siluanov a fine 20023. “Ma se vediamo che diminuisce, allora adotteremo altre misure di pareggio del bilancio. È chiaro che non siamo interessati ad annullare il National Wellbeing Fund e a restare senza un centesimo di riserva.”
Tali misure potrebbero includere la privatizzazione parziale delle aziende statali o l’aumento dei prestiti locali.
Alex Isakov, economista russo, ha commentato su Bloomberg: “Se i prezzi del petrolio continuano a ignorare i rischi di interruzione dell’approvvigionamento derivanti dalla guerra tra Israele e Hamas, le rimanenti scorte di attività liquide del NWF continueranno a diminuire, rendendo la Russia sempre più vulnerabile agli shock. Durerà solo un altro anno o due se il prezzo delle esportazioni di petrolio della Russia scenderà sotto i 50 dollari.”
C’è quindi ancora spazio per perdite di entrate nelle casse della Russia.
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