Con il Governo Conte bis lo spread BTP-Bund è sceso vistosamente: quanti soldi potremmo risparmiare grazie al tonfo?
Il calo dello spread BTP-Bund ha già imposto al mercato intero di chiedersi quanti soldi potrebbe risparmiare l’Italia.
Nel corso degli anni, l’aumento del differenziale di rendimento fra titoli italiani e tedeschi di durata decennale ha rappresentato un vero e proprio fardello per il Belpaese, costretto a farsi carico di spese per interessi sempre più elevate.
In ogni momento di incertezza politica lo spread BTP-Bund è tornato a spaventare i mercati nostrani. Con la caduta del Governo gialloverde e la successiva nascita del nuovo esecutivo formato da M5S e PD, le cose sono cambiate e il differenziale è tornato a ridursi.
Il tutto mentre i rendimenti sul decennale italico sono crollati sotto l’1% per la prima volta nella storia (aiutati anche dalla nuova politica monetaria della BCE). Ma quanto potrebbe risparmiare l’Italia grazie alla discesa dello spread BTP-Bund? I calcoli fino a questo momento non sono stati univoci, ma in ogni caso si è parlato di svariati miliardi di euro.
L’andamento del differenziale dall’inizio dell’anno ad oggi: all’estrema destra del grafico il tonfo registrato in occasione della caduta dell’esecutivo Lega-M5S.
Spread BTP-Bund: quanti soldi potrebbe risparmiare l’Italia
Dall’inizio dell’anno ad oggi le cose sono decisamente cambiate sul mercato dei titoli di Stato. Dai circa 250 punti di gennaio, lo spread BTP-Bund è crollato su quota 151 pb. I rendimenti del decennale, invece, sono scivolati da oltre 2,7% allo 0,9% anche grazie alla BCE, che ha aperto a nuovi tagli dei tassi e alla rinascita del Quantitative Easing.
A giocare un ruolo determinante comunque è stata la caduta del Governo e la successiva nascita di una coalizione molto più lontana dalle ipotesi di Italexit e molto più market-friendly.
Secondo una recente analisi de La Repubblica, il calo dello spread BTP-Bund, la contrazione dei rendimenti sui titoli di Stato e la conseguente minore spesa per interessi potrebbero far risparmiare all’Italia circa 10 miliardi di euro.
Ancor più importante il conteggio effettuato dalla Banca d’Italia, secondo cui la discesa dei tassi iniziata a maggio ha già garantito un accantonamento di 800 milioni di euro. Se le cose continueranno così, tra il 2020 e il 2022 riusciremo a risparmiare ben 11 miliardi.
Per Il Corriere, invece, se lo spread BTP-Bund continuerà a viaggiare come fatto di recente anche nella seconda metà dell’anno, l’Italia spenderà solo 500 milioni per rifinanziare i 220 miliardi di titoli in scadenza. Un dato importante se confrontato con i 3 miliardi spesi nella prima metà del 2019.
I restanti 2,5 miliardi di euro potrebbero così essere destinati al finanziamento delle spese per i cittadini.
Non è chiaro se i calcoli effettuati si riveleranno corretti al 100% o se il mercato dei titoli di Stato continuerà a viaggiare sui livelli attuali. Lo spread BTP-Bund non smetterà di essere monitorato, neanche dopo la nascita del nuovo esecutivo.
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