Quanto prende un consigliere comunale di stipendio? Ecco il calcolo tra della retribuzione in base a differenti fattori per i comuni italiani.
Qual è lo stipendio di un consigliere comunale? Non è facile indicare una retribuzione fissa che valga per tutti i consiglieri. Difatti, questa figura viene stipendiata in base a quanto siano quelli effettivamente attivi nel singolo Consiglio comunale, dalle disposizioni regionali e dal numero di abitanti del luogo in cui sono stati eletti.
Per tale motivo, i consiglieri di un piccolo comune avranno uno stipendio notevolmente inferiore a quello di chi viene eletto in una grande città, come Roma o Milano. In ogni caso, è possibile fare una stima sommaria di quanto prendere un consigliere comunale, in base non solo al compenso ma anche all’indennità e ai vari rimborsi - se se ne ha diritto.
Ecco, quindi, quanto percepisce un consigliere comunale in Italia.
Il ruolo del consigliere comunale
Prima di parlare dello stipendio, bisogna capire bene perché viene pagato un consigliere. Tra funzioni e responsabilità, infatti, di base un consigliere comunale svolge un ruolo cruciale nelle amministrazioni comunali, rappresentando i cittadini e partecipando attivamente al processo decisionale del comune. Il numero dei consiglieri all’interno dello stesso variano in base alla popolazione residente.
Il ruolo dei consiglieri è come prima cosa fare gli interessi del comune e di chi lo abita; per questo hanno potere il proporre e deliberare in materia di: edilizia, urbanistica, tutela dell’ambiente, gestione stradale e degli spazi verdi, sviluppo economico delle attività produttive locali, turismo, imprenditoria, servizi sociali e assistenziali per i meno abbienti.
Ogni consigliere comunale, con le procedure stabilite dal regolamento del comune, può esercitare l’iniziativa per tutti gli atti e provvedimenti rientranti nella competenza deliberativa del Consiglio comunale e presentare interrogazioni, mozioni e proposte di risoluzione agli assessori e al Sindaco per promuove argomenti di discussione e chiedere spiegazioni riguardo a determinati fatti.
Inoltre, può essere incaricato dal sindaco di svolgere compiti specifici, purché questi non comportino l’assunzione di atti a rilevanza esterna o di gestione.
I requisiti per diventare consigliere
Per diventare consigliere comunale, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali.
- Essere elettori di un qualsiasi comune della Repubblica italiana.
- Aver compiuto 18 anni il primo giorno fissato per la votazione.
- Non trovarsi in condizioni di incandidabilità, ineleggibilità o incompatibilità previste dalla legge.
Tra le cause di ineleggibilità, si annoverano l’essere dipendente del comune, ricoprire cariche in altri enti o aziende controllate dal comune, o essere titolare di interessi economici che potrebbero confliggere con il ruolo di consigliere.
I cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea possono essere eletti consiglieri comunali se iscritti nelle apposite liste aggiunte.
I membri eletti alle elezioni amministrative restano in carica per 5 anni e possono, dopo essersi insediati, cambiare partito, lista o movimento, poiché non sono soggetti a vincolo di mandato.
Quanto guadagna un consigliere comunale: ecco come funziona la retribuzione
Il sistema di retribuzione dei consiglieri comunali in Italia è basato principalmente sul gettone di presenza, anziché su uno stipendio fisso mensile. Questo metodo di compenso è stato progettato per incentivare la partecipazione attiva dei consiglieri alle sedute del consiglio e delle commissioni.
Il gettone di presenza è l’importo che un consigliere comunale riceve per ogni seduta del consiglio o delle commissioni a cui partecipa effettivamente. Questo sistema è stato stabilito per garantire che i consiglieri vengano compensati in base al loro effettivo impegno e partecipazione alle attività comunali.
Variazioni in base alla dimensione del comune
Ad ogni seduta corrisponde un “gettone” di un certo importo economico, ma la cifra stabilita non è omogenea sul territorio nazionale; al contrario varia da regione a regione e in base al numero di abitanti del comune. Nei comuni più grandi, il valore del gettone aumenta ulteriormente.
- Per i comuni più piccoli, con popolazione fino a 1.000 abitanti, il gettone di presenza è fissato a 17,04 euro.
- Nei comuni con popolazione tra 1.000 e 10.000 abitanti, l’importo sale a 18 euro.
- Per i comuni da 10.000 a 30.000 abitanti, il gettone ammonta a 22,21 euro.
- Per quelli con popolazione tra 30.000 e 250.000 abitanti, l’importo è di 36,15 euro.
- Nei comuni con popolazione tra 250.000 e 500.000 abitanti, il gettone sale a 59,39 euro.
- Infine, per i comuni con oltre 500.000 abitanti, incluse le città metropolitane, il gettone raggiunge i 103,29 euro.
Limiti massimi mensili
Per evitare compensi eccessivi, la legge ha stabilito dei limiti massimi mensili per la retribuzione dei consiglieri comunali. Questi limiti sono calcolati in relazione all’indennità del sindaco del rispettivo comune.
In particolare, l’ammontare complessivo dei gettoni di presenza percepiti da un consigliere in un mese non può superare un quarto dell’indennità massima prevista per il sindaco del comune.
Questo limite serve a garantire un equilibrio tra la necessità di compensare adeguatamente l’impegno dei consiglieri e l’esigenza di contenere i costi della rappresentanza politica.
- Ad esempio, nelle città metropolitane, l’importo massimo mensile che un consigliere può percepire è di 3.450 euro lordi, corrispondenti a 41.400 euro l’anno.
- Nei comuni capoluogo di regione e di provincia, il limite si abbassa a 2.760 euro lordi mensili, pari a 33.120 euro annui.
- Per i comuni più piccoli, i limiti sono proporzionalmente inferiori. Nei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti, ad esempio, il limite massimo mensile è di 552 euro lordi, corrispondenti a 6.624 euro annui.
È importante sottolineare che questi sono limiti massimi e che l’effettivo compenso di un consigliere dipende dal numero di sedute a cui partecipa e dalle decisioni specifiche adottate da ciascun comune nell’ambito di questi limiti.
Calcolo del compenso dei consiglieri: qualche esempio per capire
L’importo del gettone di presenza varia, come abbiamo visto, in base alla dimensione demografica del comune, oltre che alla regione di appartenenza. Per comprendere meglio come si calcola lo stipendio di un consigliere comunale, facciamo alcuni esempi.
- In un piccolo comune con 2.500 abitanti, un consigliere comunale riceve un gettone di 18,00 euro per ogni seduta. Se partecipa a 10 sedute in un mese, il suo guadagno sarà di 180 euro.
- In una città di 100.000 abitanti, il gettone di presenza è di 36,15 euro. Un consigliere che partecipa a 15 sedute mensili guadagnerebbe 542,25 euro.
- A Roma, con oltre 2 milioni di abitanti, il gettone di presenza è di 103,29 euro. Un consigliere comunale che partecipa a 20 sedute in un mese potrebbe guadagnare fino a 2.065,80 euro.
I consiglieri comunali hanno diritto ad altre indennità e rimborsi spese?
Sì, oltre allo stipendio base, i consiglieri comunali hanno diritto ad alcune indennità e rimborsi aggiuntivi per le spese sostenute nell’esercizio delle loro funzioni. Questi benefici mirano a garantire che i consiglieri possano svolgere efficacemente il loro ruolo senza subire perdite economiche personali.
Permessi retribuiti
- I consiglieri comunali che sono anche lavoratori dipendenti hanno diritto a permessi retribuiti per partecipare alle attività istituzionali. Questi permessi sono regolati dall’articolo 79 del Testo Unico degli Enti Locali. In particolare, i consiglieri possono usufruire di permessi per l’intera giornata in cui è convocato il consiglio comunale. Inoltre, hanno diritto a permessi per partecipare alle riunioni delle commissioni consiliari e alle conferenze dei capigruppo. Il datore di lavoro è tenuto a concedere questi permessi, ma ha diritto al rimborso da parte del comune entro 30 giorni dalla richiesta.
N.B. C’è un limite per i permessi retribuiti. I consiglieri non possono ottenere permessi aggiuntivi oltre quelli espressamente previsti, anche se ricevono deleghe speciali dal sindaco. Questa interpretazione restrittiva è stata confermata da diverse sentenze, che hanno sottolineato il carattere tassativo della disciplina sui permessi.
Rimborsi per trasferte
- I consiglieri comunali che risiedono fuori dal capoluogo del comune hanno diritto al rimborso delle spese di viaggio per partecipare alle sedute del consiglio e per lo svolgimento di funzioni proprie o delegate. Questo rimborso è disciplinato dall’articolo 84, comma 3, del Testo Unico degli Enti Locali. Il rimborso copre le spese effettivamente sostenute per il viaggio. In caso di utilizzo del mezzo proprio, il rimborso è consentito solo se necessario e conveniente dal punto di vista economico. La necessità può derivare dalla mancanza di mezzi pubblici adeguati o da orari incompatibili con lo svolgimento delle funzioni.
N.B. È importante sottolineare che il rimborso si applica solo per i viaggi «necessari» all’esercizio del mandato. Non sono rimborsabili le spese per presenze in ufficio discrezionalmente decise dal consigliere, in quanto queste sono considerate coperte dall’indennità di funzione.
Assicurazioni
- I comuni hanno la facoltà di stipulare polizze assicurative per i consiglieri comunali a copertura dei rischi connessi all’espletamento del mandato. Queste assicurazioni possono includere la responsabilità civile e il rimborso delle spese legali. È importante notare che le spese per queste assicurazioni devono essere sostenute personalmente dai consiglieri, come stabilito dall’articolo 86, comma 5, del Testo Unico degli Enti Locali. Il comune non può farsi carico direttamente di questi costi.
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