Quanto si risparmia con la definizione agevolata (rottamazione)?

Patrizia Del Pidio

23 Novembre 2023 - 16:49

La rottamazione delle cartelle esattoriali, ormai, è nel suo vivo visto che sta per scadere la seconda rata, ma quanto si risparmia con la definizione agevolata?

Quanto si risparmia con la definizione agevolata (rottamazione)?

Quanto si risparmia con la rottamazione delle cartelle esattoriali? Il 2023 è l’anno della rottamazione quater, ovvero la nuova definizione agevolata introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 che ha permesso a moltissimi contribuenti di presentare domanda entro il 30 giugno per sanare i propri debiti con il Fisco.

Questa versione della rottamazione ha permesso di agevolare la riscossione dei debiti iscritti a ruolo dall’Agenzia delle Entrate Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Ormai la rottamazione è entrata nel suo vivo visto che, dopo la presentazione delle domande, si è già prossimi alla scadenza della seconda rata prevista per il 30 novembre 2023.

Molti contribuenti, però, si trovano in difficoltà nel procedere a questo secondo pagamento: con prima e seconda rata, infatti, si deve versare il 20% del debito totale (il 10% si è versato entro il 31 ottobre, il 10% si versa entro il 30 novembre) in meno di un mese. Se i debiti contratti sono molto alti, quindi, si dovranno versare in 30 giorni anche somme abbastanza elevate e non tutti si trovano nella possibilità di riuscirci. A tal proposito è importante sapere quanto si risparmia con la definizione agevolata, per capire se conviene portare avanti la sanatoria o sia meglio scegliere la strada della rottamazione ordinaria che prevede meno paletti e vincoli.

Adesione agevolata, cosa si paga?

Per chi ha aderito alla rottamazione quater gli sconti potrebbero essere anche molto importanti visto che la rottamazione prevede il pagamento di:

  • il capitale;
  • le spese per le procedure esecutive;
  • i diritti di notifica.

Con la sanatoria, quindi, il risparmio va ricercato nelle somme dovute a titolo di sanzione e di interessi. In sostanza si deve restituire solo il debito iniziale maggiorato, di poco, dalle spese procedurali.

Quanto si risparmia con la rottamazione?

Partiamo dal presupposto che, agendo la rottamazione sugli interessi, lo sconto maggiore sulle cartelle si ha per quelle più vecchie. Proprio sui debiti più datati, infatti, le sanzioni e gli interessi pesano quanto il capitale stesso, se non di più.
Si pensi soltanto che per debiti scaduti dieci o dodici anni fa l’importo dovuto a titolo di sanzioni e interesse ha raggiunto quello dell’importo inizialmente dovuto. Scegliendo la via della rottamazione per debiti molto vecchi, quindi, si risparmia oltre il 50% sulle somme dovute senza la definizione agevolata.

Per chi si trova nella condizione di dover pagare cartelle esattoriali molto datate, quindi, la strada della definizione agevolata è senza dubbio la più conveniente. Per chi, invece, ha da saldare debiti più recenti sui quali gli interessi hanno un peso minore, c’è da considerare se la strada della rateazione ordinaria possa essere più conveniente. La rottamazione potrebbe anche non essere conveniente, infatti. Anche se più costosa (gli interessi e le sanzioni vanno corrisposte insieme al capitale iniziale del debito) la rateazione ordinaria, infatti, consente una dilazione in più rate, rispetto alle 18 previste dalla rottamazione, ed è possibile anche il versamento mensile che prevede un minor esborso.

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