In Italia il virus ha ripreso la sua corsa. I contagi continuano a salire e arriva l’allarme dei medici: «Anticipo quarta dose di vaccino». Ecco da quando e per chi.
Oggi, 31 marzo, termina lo stato d’emergenza dopo due anni e due mesi. Ma la pandemia è tutt’altro che conclusa e il virus in Italia continua la sua corsa. La sottovariante Omicron 2 ha fatto impennare i contagi, con un conseguente aumento dei ricoveri.
Nella giornata di ieri, mercoledì 30 marzo, i nuovi positivi nelle 24 ore sono stati 77.621 (con un tasso di positività vicino al 15%). I decessi sono stati 170. Aumento dei ricoveri nei reparti ordinari (+131), mentre si registra un lieve calo delle terapie intensive (-7).
La situazione dunque non accenna a migliorare tanto che l’Ordine dei medici ha invitato il governo Draghi a riflettere su un anticipo della quarta dose. Entriamo nel dettaglio.
Anticipo quarta dose? Ecco quando e per chi
La quarta dose per le persone anziane e fragili era stata fissata per l’inizio dell’autunno. I medici però hanno invitato il governo Draghi ad anticipare i tempi. «I dati non sono confortanti: se continua così, la quarta dose sarà uno strumento da utilizzare anche a breve termine. Probabilmente dovremmo proteggere anziani e fragili prima dell’autunno», ha spiegato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo).
E continua: «Il numero dei contagi è salito molto e quello dei decessi non scende rapidamente. Molti reparti sono pieni e i casi sono sottostimati, anche perché con la diffusione dei test fai-da-te è definitivamente saltato il contact tracing, quindi non possiamo avere la misura reale dei contagi».
La situazione degli ospedali in Italia
I dati Agenas confermano quanto denunciato dal prof. Anelli. Negli ospedali italiani, l’occupazione dell’area medica destinata ai malati Covid è ferma a una media del 15%, ma è cresciuta a livello giornaliero in dieci regioni, superando la soglia del 20% in sette (Abruzzo, Calabria, Umbria, Basilicata, Sicilia, Marche e Puglia).
Per quanto riguarda le terapie intensive, l’occupazione resta stabile al 5% per quanto riguarda la media italiana, ma in Sardegna tocca l’11% e in Calabria il 10% (nonostante il calo giornaliero).
Rispetto a un anno fa, quando la campagna vaccinale era ancora agli inizi e in Italia iniziava a circolare la variante Delta, la situazione è comunque migliorata: alla fine di marzo 2021, la media italiana era del 44% per l’occupazione dei reparti ordinari e del 41% per le terapie intensive.
La situazione epidemiologica in Italia
Nel bollettino nazionale di ieri mercoledì 30 marzo 2022, diffuso dal ministero della Salute, sono 77.621 i nuovi contagi da Covid nelle 24 ore. Le vittime sono invece 170.
Il tasso di positività è al 14,8%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 481, 6 in meno del giorno precedente. I ricoverati nei reparti ordinari sono 9.871, 131 in più rispetto al 29 marzo.
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