La Legge di Bilancio 2025 non porta nuove tasse per nessuno, ma ci saranno italiani che si troveranno a pagare lo stesso un’Irpef più alta. Vediamo perchè.
Ci sono Italiani che pagheranno di più e guadagneranno di meno con la Legge di Bilancio 2025 senza che sia stato previsto nessun aumento delle tasse. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in diverse occasioni (e anche nel corso della conferenza stampa che ha illustrato le misure presenti in manovra) ha affermato che non ci sarebbero stati cambiamenti per nessuno, che non ci sarebbero stati aumenti delle tasse per cittadini e imprese.
La promessa è stata rispettata, non sono state previste tasse e imposte aggiuntive, ma nonostante questo c’è chi, proprio a causa di quanto contenuto nella Legge di Bilancio, si troverà a pagare di più a livello di imposte.
C’è chi pagherà più imposte
Le modifiche che porteranno alcune fasce di cittadini a pagare di più sono due:
- il cambiamento che riguarda le detrazioni per i figli a carico;
- il taglio per le detrazioni sulle spese sostenute.
In entrambi i casi non si tratta di un aumento delle imposte vero e proprio, ma andando a ridurre le detrazioni spettanti, per forza, si genera un’imposta dovuta maggiore. Ci sono, quindi, fasce di cittadini che si troveranno ad avere un’amara sorpresa nella busta paga a partire dal 1° gennaio 2025 e altri che, invece, si troveranno a pagare di più con la dichiarazione dei redditi 2026. Andiamo a vedere perché.
Giorgetti, nel corso della conferenza stampa, ha dichiarato che “Nessun altro avrà una situazione peggiore, non ci saranno nuove tasse” e non c’è un filo di menzogna in quanto detto. Questo non esclude che ci saranno contribuenti che si troveranno a pagare più Irpef rispetto al 2024 e vedranno scendere l’importo netto dello stipendio.
Chi pagherà più tasse con la Manovra 2025?
Come abbiamo detto, le misure impattanti saranno due, entrambe legate alle detrazioni.
Mentre per la detrazione delle spese sostenute (da indicare in dichiarazione dei redditi) a rimetterci saranno i redditi più alti con famiglie poco numerose (ma al contrario di quello che si pensa chi ha reddito basso e famiglie numerose non guadagnerà, bensì avrà una situazione inalterata). Con l’applicazione del quoziente familiare per il diritto alle detrazioni, infatti, ci sarà chi in sede di dichiarazione dei redditi 2026 si troverà ad avere diritto a meno sconti di imposta e, di conseguenza a versare più Irpef.
Mentre il taglio delle detrazioni per le spese sostenute farà vedere il suo effetto solo con la dichiarazione dei redditi 2026, il taglio delle detrazioni figli a carico avrà un impatto che si sentirà già dal 1° gennaio 2025.
La misura, invece, che non terrà conto del reddito, del quoziente familiare e del numero di componenti del nucleo è iltaglio netto applicato sulle detrazioni figli a carico: al compimento dei 30 anni saranno cancellate.
Oggi le detrazioni per i figli a carico spettano a tutti coloro che hanno figli fiscalmente a carico che hanno compiuto i 21 anni, ovvero quelli che non beneficiano dell’assegno unico. Attualmente una famiglia che ha un figlio a carico disoccupato, anche di 40/45 anni, può contare sulle detrazioni (il cui importo teorico è di 950 euro l’anno, da riproporzionare al reddito).
Dal prossimo anno quella stessa famiglia non avrà più diritto alle detrazioni per figli a carico che, ricordiamo, abbassano l’imposta direttamente in busta paga generando un aumento della retribuzione netta (grazie al taglio di parte dell’Irpef).
Nel 2025 potrebbero esserci numerose famiglie, anche a basso reddito, che vedranno la retribuzione netta percepita calare a causa della perdita delle detrazioni per i figli a carico che, oltre i 30 anni di età resteranno solo in caso di figli disabili.
Quando detto dal Ministro Giorgetti, quindi, risponde a verità, non c’è un aumento delle tasse per nessuno, ma quante saranno le famiglie che si troveranno a pagare un’Irpef più alta a causa del taglio delle detrazioni (sia per figli a carico che per spese sostenute)?
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