Mettiamo a confronto due bond retail del Tesoro aventi entrambi cedole fisse e crescenti nel tempo (step-up) e scadenza nel 2033.
I giorni di collocamento del Btp Più sono ancora in corso. Certo, nulla toglie di poterlo comprare (e/o rivendere) a posteriori perdendo però il diritto al possibile rimborso anticipato a febbraio 2029.
Di contro, si potrebbe sperare di acquistarlo in futuro sotto cento, cosa possibile ma non affatto scontata. Poi occorre capire quanta parte del proprio capitale destinare al bond, e infine se portare a termine l’investimento o uscire alla pari tra 4 anni.
Qui, tuttavia, confronteremo il suo payout con quello di un altro bond retail emesso in passato e non più riproposto dal Tesoro, il Futura. Scopriremo che questo BTP Futura a tassi fissi e crescenti rende più del BTP Più ma la cedola è semestrale.
Il ritorno annuo, complessivo e quadriennale del nuovo BTP Più
Partiamo dal contingente e quindi dal BTP Più in fase di collocamento. La serie dei tassi minimi garantiti, da confermare o innalzare a raccolta conclusa, è la seguente:
- 2,80% annuo lordo per il 1°, 2°, 3° e 4° anno, che scende al 2,45% al netto del 12,50% di ritenuta fiscale sugli interessi. In sostanza 10mila € di capitale sul titolo frutterebbero 245 € netti l’anno, ma pagati in 4 tranche dato che la periodicità è trimestrale (61,25 € ogni 3 mesi);
- 3,60% annuo lordo (3,15% netto) per il 5°, 6°, 7° e 8° anno.
Sommando tutti i tassi minimi garantiti ad oggi sicuri, e dividendoli per gli 8 anni di durata complessiva, ne viene fuori un rendimento medio teorico del 3,20% annuo lordo. Si tratta di quella cedola ipotetica che sostituita ai tassi effettivi eguaglierebbe il payout complessivo del titolo dal 1° all’8° anno di vita.
Analizzando i ritorni su base cumulativa quadriennale, cioè le 2 finestre temporali, quello lordo complessivo del 1° step sarebbe dell’11,20%, e quello del 2° del 14,40%. Infine ricordiamo che essendo il titolo emesso alla pari c’è che oggi cedola e rendimento coincidono, mentre da martedì 25 non sarà più così. Non appena sarà negoziabile sul MOT, i prezzi si muoveranno rompendo la coincidenza di cui sopra.
Il BTP Futura in scadenza a novembre 2033
Dall’8 al 12 novembre del 2021 andò in scena la 4° (e ad oggi ultima) serie dei BTP Futura di durata a 12 anni e ISIN ordinario IT0005466351. La scadenza è fissata per il 16 novembre del 2033, quindi ha una vita residua di 8 anni e 9 mesi e non di 8 esatti come il BTP Più.
Anche questo bond ha una struttura step-up dei rendimenti e la serie dei tassi cedolari annui definitivi è la seguente (date stacco: 16/05 e 16/11):
- 0,75% lordo (0,65625%) dal 1° al 4° anno, cioè dal 16/05/2022 fino al 16/11/2025;
- 1,25% lordo (1,09375% netto) dal 5° all’8° anno, cioè dal 16/05/2026 al 16/11/2029;
- 1,70% lordo e 1,4875% netto negli ultimi 4 anni, cioè dal 16/05/2030 al 16/11/2033.
In pratica da qui a scadenza il titolo pagherà una cedola e mezza relative all’ultimo anno del 1° step più 8 cedole semestrali del 2° step e le altre 8 del 3° quadriennio.
Inoltre il bond prevede un doppio premio fedeltà riservato agli acquirenti iniziali che terranno il titolo in portafoglio fino alle date di stacco premio. Un primo acconto arriverà al termine dei primi 8 anni, mentre il saldo arriverà a scadenza insieme al 100% del premio previsto per il 3° step. Il premio fedeltà è racchiuso in un range min-max ed è pari alla media del tasso di crescita del PIL registrato dall’ISTAT negli anni di vita utile del bond.
Questo BTP Futura a tassi fissi e crescenti rende più del BTP Più ma la cedola è semestrale
Tuttavia, il suo punto di forza sta tutto nell’attuale prezzo sotto cento e al momento pari a 84,56 centesimi. Nei suoi primi 3 anni e 3 mesi di vita ha fatto anche “di peggio”, nel senso che i corsi sono arrivati a toccare il low di 68,42 a settembre 2022. A quei prezzi il titolo rendeva intorno al 5% lordo annuo. In pratica finora il prezzo 100 lo ha visto solo nei primissimi battiti di vita e poi stop, con enorme delusione dei suoi sottoscrittori.
Ora, acquistandolo ai prezzi attuali c’è che il rendimento effettivo annuo lordo a scadenza sarebbe del 3,45% (dati Borsa Italiana), circa lo 0,25% annuo in più rispetto al BTP Più. Certo, le durate residue dei 2 BTP non sono affatto uguali e bisogna tenerne conto. Inoltre l’acquisto odierno del Futura non darebbe diritto al premio fedeltà finale. Di certo c’è l’acquirente attuale del Futura Nv33 porterebbe a casa un payout complessivo maggiore, e in minor tempo, rispetto all’acquirente della prima ora, anche senza premio fedeltà.
Cosa dire rispetto al BTP Più? Le valutazioni non possono che essere strettamente soggettive, e non poteva essere diversamente. Tuttavia, alcune evidenze sono palesi aldilà del solo aspetto riguardante il rendimento. Chi punta ad assicurasi un flusso cedolare più ricco e più frequente non può non guardare al BTP Più in fase di emissione.
Invece chi non si cura più di tanto della cedola ma punta a costituire un dato capitale a scadenza forse strizzerebbe l’occhio al Futura. Oggi prezza a forte sconto, e l’”extra cedolone” dato dal capital gain arriverebbe, verosimilmente, nella parte finale della sua vita residua.
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