Si chiama Oreshnik ed è stato usato per la prima volta dalla Russia in Ucraina lo scorso mese. Un missile che desta preoccupazione in Europa e Stati Uniti.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin in diverse occasioni ha minacciato l’Occidente con il più temibile degli avvertimenti, ovvero quello di utilizzare la bomba atomica qualora venisse leso il territorio russo da parte sopratutto dei paesi Nato che sono in appoggio dell’Ucraina in questa guerra.
Ma al di là del nucleare, c’è un’altra arma che sta impensierendo l’Europa. Si chiama Oreshnik, è un missile balistico sperimentale a medio raggio. La Russia lo ha utilizzato per la prima volta lo scorso 21 novembre per colpire un’industria elettromeccanica e militare a Dnipro, in Ucraina. Ora a quanto pare Putin avrebbe dato mandato di avviare una produzione di massa di questi missili. Secondo il presidente russo, che ha parlato nel corso di una riunione del Consiglio per lo sviluppo della società civile e dei diritti umani, un numero sufficiente di questi missili elimina di fatto la necessità di utilizzare armi nucleari.
Secondo fonti di intelligence della Difesa ucraina, la Russia ha una capacità di produrre fino a 300 missili Oreshnik all’anno. Vediamo perché questo missile preoccupa l’Europa.
Cos’è l’Oreshnik, il nuovo missile della Russia
Il nome gliel’hanno dato gli ingegneri ed è stato usato per la prima volta lo scorso 21 novembre nella guerra in Ucraina. L’Oreshnik è un missile balistico a medio raggio capace di viaggiare a 3 chilometri al secondo con una capacità di raggio di 5.500km. La paura all’Europa è che potrebbe colpire il quartier generale della Nato in 17 minuti. Il missile è considerato il fiore all’occhiello dell’industria militare russa e la sua velocità, accompagnata da una capacità di cambiare direzione rapidamente, lo rendono inattaccabile dalla contraerea. Ufficialmente è un missile a medio raggio che non monta testate nucleari e ha una testata di dimensioni ridotte. Secondo gli Usa gli Oreshnik non sono in grado di cambiare le sorti di un conflitto ma di certo non restano a guardare mentre la Russia riempie il suo arsenale di questi missili supersonici.
L’Oreshnik non riesce ad essere intercettato dai sistemi di difesa aerea, l’unico in grado di riuscirci è il sistema di difesa missilistico statunitense THAAD. Si tratta dell’unico sistema americano in grado di intercettare bersagli supersonici anche se non c’è la certezza del 100% che il sistema riesca a portare al termine il compito. Al momento è improbabile che il THAAD venga usato durante i nuovi eventuali attacchi dell’Oreshnik in Ucraina, poiché di questi complessi ce ne sono pochissimi al mondo e vanno preservati.
Nel frattempo il presidente uscende Joe Biden ha annunciato nuovi aiuti militari all’Ucraina per quasi un miliardo di dollari comprendente sistemi anti-droni e munizioni a lungo raggio. Una cifra che si aggiunge ai già 62 miliardi di dollari in aiuti che gli Usa hanno già fornito all’Ucraina dal momento dell’invasione datata febbraio 2022. Una mossa che va contro la volontà del neo presidente eletto Donald Trump, che ha chiesto di ridurre il supporto e avviare subito i negoziati per porre fine al conflitto.
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