Questo Paese sta costruendo il più grande quartier generale militare del mondo, ma solo a scopo difensivo. Ecco cosa sappiamo per adesso.
L’invasione russa in Ucraina e i conflitti in Medio Oriente stanno avendo conseguenze devastanti per tutti i popoli coinvolti, ma anche un innegabile effetto domino sugli altri Stati del mondo. Nessuna nazione si sente più sufficientemente forte, chi per difesa e prevenzione, chi nell’ottica di imponenza e prevaricazione. Le sfide belliche sono evolute così rapidamente negli ultimi anni che tenere il passo è difficile, almeno per chi deve fare i conti con risorse limitate e una pregressa trascuratezza della propria forza militare. C’è anche chi, invece, non fa alcuna fatica a intraprendere progetti ambiziosi e imponenti, perfino nascondendoli per un certo periodo.
Eppure nulla sfugge all’Intelligence statunitense, che ha rilevato la costruzione del più grande quartier generale militare al mondo. Un complesso sofisticato e letteralmente “a prova di bomba” che supera di ben 10 volte le dimensioni del Pentagono. Non c’è da stupirsi che gli Stati Uniti siano così vigili, anche perché la sede del dipartimento della Difesa statunitense va ben oltre le sue funzioni pratiche, rappresentando ad oggi un simbolo della potenza americana nel mondo. Non che la notizia sia stata data con toni allarmistici, anzi.
Le stesse fonti anonime che hanno informato il Financial Times hanno rassicurato sul punto: si tratta di un progetto pacifico a scopi di difesa. Certo che è difficile pensare che la paternità del progetto possa lasciare indifferenti, considerando che parliamo dell’unica superpotenza mondiale che gli Stati Uniti considerano sfidante alla pari. Chi altro se non la Cina potrebbe avere le capacità e le risorse per avviare un progetto tanto imponente? La città militare di Pechino, così ormai viene chiamata dai media statunitensi, sembra ormai essere a buon punto. Vediamo di cosa si tratta.
In arrivo il più grande quartier generale militare del mondo
Il più grande quartier generale militare del mondo si trova nei pressi di Pechino, precisamente 30 chilometri a sud-ovest della capitale, nella zona di Qinglonghu. Proprio qui è stata precedentemente abbattuta una notevole quantità di alberi per far spazio al massiccio cantiere che si estende per un raggio di almeno 4 chilometri. Le immagini satellitari reperite dal quotidiano britannico parlano chiaro, evidenziando già diverse caratteristiche del sito. La profondità degli scavi, la forma della struttura e le dimensioni fanno intendere piuttosto chiaramente la costruzione di bunker sotterranei pianificati per sopportare gli attacchi nucleari.
Ecco che, anche in assenza di conferme o informazioni ufficiali, diverse informazioni si palesano senza troppe difficoltà. Non esiste nemmeno qualche cartello o indicazione che faccia espressamente riferimento alla costruzione di una struttura militare, ma è comunque inconfutabile la presenza di guardie che presidiano tutti gli ingressi al cantiere. L’intera zona è inoltre coperta dal segreto, nemmeno troppo velatamente, a partire dal divieto di scattare foto o far sorvolare droni sull’area.
Non ci sono notizie o informazioni sul web, piuttosto insolito per un’opera tanto mastodontica nell’iper tecnologica Cina, e mancano uffici che facciano pensare a un qualsiasi altro utilizzo della costruzione. Le autorità cinese non hanno rilasciato nessuna dichiarazione aggiuntiva in merito, limitandosi a una generica affermazione in merito ai propri propositi di sicurezza per la nazione, impegnata “nello sviluppo pacifico di una politica di difesa che abbia una natura difensiva”. Una linea che è stata confermata anche dalle fonti confidenziali del Financial Times e dagli esperti, tra cui un ricercatore secondo il quale “Questa fortezza ha una sola funzione, che è quella di bunker di estrema difesa per le forze armate cinesi, che sono sempre più sofisticate e avanzate”.
Un intento che corre in parallelo con il robusto potenziamento militare che sta affrontando Pechino, a partire proprio dall’ottimizzazione del nucleare. La nuova struttura militare si pone come un ulteriore tassello in questo progetto di estensione delle capacità di difesa, come confermato anche dall’ex capo dell’ufficio della Cia dedicato proprio alla supervisione cinese, Dennis Wilder. C’è anche da considerare che ci sono molteplici punti di vista da cui guardare la vicenda e anche la stessa atmosfera di segretezza che aleggia intorno al progetto, ma al momento non pare affatto che sia usato per intimidire i rivali internazionali.
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