Questo supermercato ha iniziato a regalare gli avanzi

Maria Paola Pizzonia

26 Giugno 2024 - 18:47

Un supermercato ha recentemente sorpreso i suoi clienti con un’idea innovativa per ridurre gli sprechi nei supermercati. Ecco qual è.

Questo supermercato ha iniziato a regalare gli avanzi

In un’epoca in cui la sensibilità verso la sostenibilità e la lotta allo spreco diventano sempre più importanti, la Coop del Wankdorf di Berna fa parlare di sé per aver regalato dei poncho antipioggia rimasti invenduti.

La sua iniziativa, motivata dalla volontà di evitare lo spreco, ha avuto un impatto positivo sulla comunità locale. Tuttavia, alcuni clienti hanno cercato di trasformare questo momento di solidarietà in un’opportunità di guadagno. Vediamo nel dettaglio la vicenda.

Un regalo inaspettato ai clienti Coop di Berna

La settimana scorsa, in una giornata particolarmente piovosa, i collaboratori della Coop del Wankdorf bernese hanno sorpreso i clienti con un gesto inaspettato. Vicino alle casse del megastore di Berna, grandi scatole di poncho antipioggia erano disponibili gratuitamente per tutti. Questa iniziativa - descritta come “una tantum” - è stata motivata dalla necessità di liberarsi di una scorta rimasta invenduta.

Invece di sprecare i poncho, il personale ha deciso di rendere felici i frequentatori del supermercato con questa piccola soluzione contro la pioggia battente. Tuttavia, non tutti i clienti hanno utilizzato i poncho per proteggersi dalla pioggia; alcuni hanno visto in questi articoli un’opportunità per guadagnare rivendendoli online.

Un gesto che eticamente può essere condannato, ma non legalmente: la rivendita di merce ricevuta in dono non è vietata, come afferma l’avvocato Gabriela Baumgartner, poiché non soggetti a condizioni.

Parliamo di spreco alimentare

Certamente iniziative come quella della Coop sono lodevoli, però il problema dello spreco ha radici più profonde e continua a rappresentare una sfida significativa.

Basti pensare che secondo le stime la lavorazione, nonché la distruzione di vestiti restituiti o invenduti sono responsabili di 5,6 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra.

Per non parlare dello spreco alimentare, che ad esempio in Svizzera presenta dati critici: circa 2,8 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno, equivalenti a 330 kg per residente​​. In Italia, come emerge di dati 2024 presentati dall’Osservatorio Waste Watcher in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, questo è aumentato dell’8% nel 2024, con una media di 80,9 grammi di cibo gettati via ogni giorno per persona​. Uno spreco che secondo il Wwf vale 15 miliardi di euro l’anno.

L’insicurezza alimentare colpisce tutti, ma si manifesta più duramente nel ceto popolare. Le classi meno abbienti, infatti, non solo mangiano peggio, ma sprecano di più. L’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto, spingendo molti verso cibo di qualità inferiore e più deperibile, aggravando così il problema​​.

Che fare? Soluzioni locali e sistemi globali

Nonostante gli sforzi di molte iniziative locali come Too Good To Go e SpesaSospesa.org, il coordinamento a livello di sistema-Paese è ancora insufficiente per affrontare efficacemente il problema dello spreco alimentare. Le iniziative locali possono mitigare il problema solo parzialmente.

Lo spreco, infine, fa parte delle tante derive del calo del potere d’acquisto della popolazione. Quando il potere d’acquisto diminuisce, le famiglie tendono a cercare modi per risparmiare sui costi, acquistando cibo di qualità inferiore ma in quantità maggiori rispetto al necessario, perché attratti da offerte e sconti.

È necessario un approccio più coordinato e sistemico per ridurre lo spreco alimentare e migliorare la sicurezza alimentare. La distribuzione gratuita di poncho da parte della Coop è un esempio positivo di come si possano ridurre gli sprechi e fare del bene alla comunità, ma non basta: resta ancora molta strada da fare per affrontare le radici del problema a livello nazionale e globale.

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