Questa blue chip è tra le migliori del Ftse Mib nell’ultima settimana. Dopo i conti del terzo trimestre gli analisti hanno rivisto al rialzo i target. Ecco fino a dove può salire.
Questo titolo è ipercomprato ma può ancora salire: si tratta di A2a, con un rialzo superiore al 7% nell’ultima settimana che la incorona regina delle blue chip.
L’utility lombarda, ha registrato un bilancio record nei primi 9 mesi del 2023, con un utile netto di 402 milioni di euro, un aumento del 26% rispetto all’anno precedente. Nonostante la contrazione del fatturato a causa dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, l’ebitda ha registrato un incremento del 19%, raggiungendo 1,354 miliardi di euro. Il CEO Renato Mazzoncini ha sottolineato gli investimenti significativi in nuovi impianti fotovoltaici ed eolici, il potenziamento delle reti e il recupero di materia ed energia.
La società ha annunciato target ambiziosi per il 2023, con un ebitda previsto tra 1,88 e 1,92 miliardi di euro e un utile netto ordinario tra 550 e 570 milioni. Questi risultati hanno portato gli analisti di Equita SIM a rivedere al rialzo le stime per il 2024, alzando anche il prezzo obiettivo del titolo del 10%, a 2,15 euro.
Gli analisti sottolineano la solidità del percorso di crescita di A2A, evidenziando il miglioramento delle performance industriali, la vendita forward del 60% della produzione idroelettrica per il 2024 e l’ottimismo riguardo alle concessioni idroelettriche.
Gli analisti di Banca Akros hanno confermato un rating “buy” e rivisto al rialzo il target price a 2,45 euro, considerando i conti di A2A migliori delle aspettative.
A2a: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Da un punto di vista grafico, A2a è culminata sui massimi del 2021, a 1,95-1,96 euro, con una spinta che potrebbe anticipare una estensione del rally partito un anno fa. Tuttavia, l’arrivo su questa resistenza critica e lo sconfinamento in zona estrema di ipercomprato sono due elementi di disturbo in grado di frenare le ambizioni di crescita del titolo, almeno nel brevissimo periodo. Servirà pertanto uno slancio oltre area 1,96 per credere nell’ipotesi rialzista verso target a 2,10 almeno, poi a 2,35-2,40 euro. Al contrario, il rischio di assistere a una nuova fase correttiva aumenterebbe notevolmente in caso di discese sotto area 1,75.
Per operare “long” su A2a potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC915F8. Il certificato ha come sottostante A2a e presenta una barriera distante attualmente il 15,78%.
Per operare “short”, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC9AY64, avente una barriera distante il 13,72% e come sottostante A2a.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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