Nuova ondata in arrivo? «Altri 2 anni con picchi da 100 mila casi al giorno»

Emiliana Costa

21/03/2022

In Italia i contagi continuano a salire e si teme una nuova quinta ondata spinta dalla variante Omicron 2. L’allarme: «Altri 2 anni con picchi fino a 100 mila casi al giorno». Entriamo nel dettaglio.

Nuova ondata in arrivo? «Altri 2 anni con picchi da 100 mila casi al giorno»

In Italia i contagi da Covid-19 continuano a salire. Per la seconda settimana consecutiva, la curva dei nuovi casi è cresciuta in maniera significativa e quella dei ricoveri e dei decessi ha arrestato la discesa. Si teme un’imminente quinta ondata anche se il Gimbe invita alla calma: «È presto per dirlo, ma al centro sud l’incidenza è alta».

E nonostante la scorsa settimana il presidente del Consiglio Mario Draghi abbia presentato ufficialmente la road map delle riaperture (che prevede, tra le altre cose, l’addio la green pass dal 1° maggio per rilanciare il turismo), sono diversi gli esperti che dubitano che i tempi siano maturi per un «liberi tutti».

Il virologo Fabrizio Pregliasco lancia l’allarme: «La pandemia non finirà con una dichiarazione ufficiale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ancora altri 2-3 anni con picchi fino a 100 mila casi al giorno». Entriamo nel dettaglio.

«Altri 2-3 anni con picchi fino a 100 mila casi al giorno»

La scorsa settimana, il governo Draghi ha presentato il decreto riaperture con una road map a tappe a partire dal 31 marzo, giorno della fine dello stato d’emergenza. Ma in Italia i contagi continuano a salire e si teme sia l’inizio di una quinta ondata.

In un’intervista all’Adnkronos, il virologo Fabrizio Pregliasco ha commentato così il binomio riaperture-crescita dei contagi: «La pandemia non finirà con una dichiarazione ufficiale dell’Organizzazione mondiale della sanità. La guerra di trincea è finita, ora bisogna passare alla convivenza».

E continua: «Sfortunatamente noi dovremo convivere con questo virus che continuerà a darci noia nei prossimi 2-3 anni con un andamento probabilmente ciclico, nel senso che dovremo immaginarci contagi giornalieri compresi tra i 5 mila e 100 mila in base ai periodi. Saranno flussi». Secondo l’esperto dunque, dovremo rassegnarci purtroppo «alla tolleranza di una certa quota di casi e stagionalmente anche di decessi, a un sovra-rischio per la presenza aggiuntiva di questa patologia che si somma a tutte le altre preesistenti».

Curva in risalita, quinta ondata in arrivo?

Pregliasco ha commentato poi la risalita dei casi delle ultime settimane. «Al di là di questo incremento delle infezioni, probabilmente dovuto alla sottovariante Omicron 2 contagiosissima, è possibile che a un certo punto anche grazie al miglioramento delle condizioni meteo, ci sia un rasserenamento di questa casistica in crescita. Crescita che precisa non dovrebbe essere significativa in termini di effetti pesanti sulla salute, ricoveri e mortalità. Dovremmo andare lisci, ma per esserne certi è meglio aspettare una decina di giorni per capire bene se questo colpo di coda di Sars-CoV-2 sarà qualcosa di diverso o no».

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