Wall Street festeggia i dati dell’inflazione, ma il rally continuerà? Analisti ed esperti analizzano l’andamento futuro delle azioni Usa. Crollo o guadagni per gli asset di rischio?
A Wall Street le azioni stanno estendendo un rally innescato dalle speranze di un rallentamento dell’inflazione, ma gli analisti sono solo diventati più pessimisti su ciò che verrà.
In realtà, la spinta azionaria di questa settimana, incluso un mostruoso guadagno giornaliero del 5,5% per l’S&P 500, è stata diversa dai precedenti in quanto alimentata da reali progressi nella battaglia contro l’inflazione della Federal Reserve.
Il dollaro è sceso, la Cina ha allentato alcune restrizioni Covid e i rendimenti si sono ritirati bruscamente da livelli che non si vedevano in un decennio, tutti ingredienti chiave per far sperare in un progresso più sostenibile.
Tuttavia, resta molto scetticismo tra gli esperti: sarà ancora rally o crollo a Wall Street? Alcune previsioni.
Wall Street: cosa può frenare il rally e spingere il calo azionario?
Gli scettici abbondano sul rally ancora duraturo a Wall Street.
I motivi sono il danno economico causato dall’aggressivo inasprimento della Fed e dalla sua dichiarata intenzione di andare avanti. Le previsioni di una recessione per il prossimo anno, inoltre, continuano a crescere.
Gli utili sostenuti per tutto l’anno dalla capacità delle aziende di far passare gli aumenti di prezzo dovrebbero ora contrarsi nel quarto trimestre.
Gli analisti stanno praticamente valutando utili negativi per l’ultimo trimestre 2022. Secondo Bloomberg Intelligence, gli esperti ora prevedono che i profitti dell’S&P 500 diminuiranno dello 0,39% anno su anno nel quarto trimestre, in calo rispetto alle aspettative di agosto di una crescita del 6%.
I fondamentali aziendali potrebbero, infatti, essere passati in secondo piano rispetto ai problemi macro questa settimana, quando un rapporto sull’inflazione più debole del previsto ha inviato all’S&P 500 il suo miglior aumento di un giorno in oltre due anni. Ma questo potrebbe non essere motivo di festa per i rialzisti, poiché quest’anno l’aumento dei prezzi è stato un fattore chiave per utili in crescita in molte aziende, secondo Dennis DeBusschere, fondatore di 22V Research.
Mike Wilson, chief equity strategist statunitense di Morgan Stanley, prevede che le società non saranno in grado di trasferire gli aumenti dei prezzi nei prossimi trimestri.
Agli occhi di tori come Tom Lee, tuttavia, la lettura più morbida nell’indice dei prezzi al consumo di ottobre è un punto di svolta. Tracciando un parallelo tra oggi e il 1982, un anno che ha segnato la fine di un prolungato periodo di inflazione galoppante, ha visto che all’epoca, l’S&P 500 ha toccato il minimo ad agosto e ha raggiunto il massimo storico in quattro mesi, cancellando un mercato ribassista del 27%.
Se l’inflazione dovesse continuare a raffreddarsi, l’S&P 500 ha una possibilità di salire fino a 4.500 nei prossimi mesi, ha affermato.
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