Come sono cambiati i rapporti tra Cina e Taiwan dopo l’invasione russa dell’Ucraina

Rosaria Imparato

12/08/2022

Quali sono le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina sui rapporti Cina-Taiwan? L’intervista a Marina Miranda, professore ordinario di storia della Cina contemporanea.

Come sono cambiati i rapporti tra Cina e Taiwan dopo l’invasione russa dell’Ucraina

Cos’è cambiato nei rapporti tra Cina e Taiwan dopo l’invasione russa dell’Ucraina? E quali sono state le ripercussioni sullo scenario internazionale? Le esercitazioni cinesi nei dintorni di Taiwan sono terminate, e ora ci sono quelli che vengono definiti “pattugliamenti regolari”.

Nel white paper pubblicato il 10 agosto Pechino ha sottolineato come non ci sia “nessuna tolleranza per l’indipendenza” e non promette di rinunciare all’uso della forza”. Per capire cos’è successo, però, bisogna guardare alla storia di questi due stati indipendenti. Lo abbiamo chiesto a Marina Miranda, professore ordinario di storia della Cina contemporanea presso l’Università di Roma «Sapienza».

Conflitto Cina-Taiwan: uno sguardo al passato per capire il presente

Per capire il presente (e azzardare qualche previsione sul futuro) è fondamentale sapere dove affondano le radici storiche. Spiega la professoressa Miranda: “La stampa internazionale, così come quella italiana, riprende le posizioni della propaganda cinese le cui dichiarazioni vanno chiarite bene: l’affermazione secondo cui Taiwan sarebbe una provincia ribelle va contro tutti gli elementi del diritto internazionale. Taiwan è uno stato riconosciuto a tutti gli effetti dalla comunità internazionale: è la repubblica di Cina, fondata nel 1950, che fino al 1971 ha avuto un seggio all’Onu. Non stiamo parlando di una parte della Cina che si è staccata e si è resa indipendente. Tra i due stati ci sono tensioni che non nascono oggi, ma sono entità autonome, non c’è stato un secessionismo. I due stati sono nati in seguito a una guerra civile, in cui ha trionfato il Partito Comunista per una serie di ragioni storiche, militari e strategiche. Il PCC ha fondato un paese socialista nel 1949 a Pechino. La parte che ha perso, quella dei nazionalisti, si è rifugiata sull’isola di Taiwan, e ha fondato un diverso stato”.

Taiwan fino al 1895 era stata parte della Cina, e dopo diventò colonia giapponese. Con la sconfitta del Giappone nella Seconda guerra mondiale, Taiwan venne liberata. È evidente quindi che l’evoluzione storica di Taiwan è molto diversa rispetto a quella della Cina continentale.

Tornando al presente, per capire quello che è successo vanno presi in considerazione anche quelli che potrebbero essere considerati gli errori dell’amministrazione americana: la visita di Nancy Pelosi non è stata gestita al meglio delle possibilità. I taiwanesi non hanno gradito una serie di smentite e ambiguità. I cinesi della RPC hanno reagito con esercitazioni militari a quella che è stata vista come una provocazione.

Lo scenario internazionale è cambiato dopo l’invasione russa dell’Ucraina

L’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato le carte in tavola nei “giochi” internazionali. Come spiega la professoressa Miranda: “In politica estera gli atti hanno un valore simbolico più che reale: possono essere paragonati a sottili partite a scacchi, in cui i cinesi sono bravissimi.”

“È difficile capire fino a che punto la reazione cinese nei confronti di Taiwan sia stata un modo per dare una serie di segnali alla comunità internazionale e quanto ci possa essere una reale intenzione di attaccare. Lo scenario globale però sta cambiando, soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina si aprono delle possibilità che prima non venivano considerate.”

Ma tra un atto dimostrativo e una reale invasione armata c’è differenza. Se la Cina dovesse realmente attaccare Taiwan, gli Stati Uniti non rinuncerebbero a difendere l’isola. La conseguenza di uno scontro da USA e Cina non potrebbe essere altro che la terza guerra mondiale. Quanto interesserebbe o nuocerebbe alla Cina un simile scenario? Ci sono però delle differenze tra Russia e Cina.

Putin, commenta la professoressa Miranda, forse è stato avventato: si è fidato di informazioni non verificate fino in fondo sulla situazione in Ucraina, vista l’aspettativa di trovare un’accoglienza favorevole con bandiere, rose e festeggiamenti. “I cinesi invece conoscono perfettamente le condizioni dell’Isola e sono più sofisticati, anche nella propaganda.”.

Il ruolo del Partito comunista

Un altro elemento fondamentale riguarda le dinamiche interne del Partito comunista cinese, tenendo presente che nel prossimo autunno ci sarà il 20° Congresso del partito. Un aspetto importante, che influenza non solo gli equilibri della politica interna, ma anche la “facciata” con cui ci si vuole presentare all’estero. Spiega la professoressa. Miranda che all’interno del partito comunista sono molti i dibattiti, ma anche gli scontri: “Il partito comunista sembra un blocco monolitico, ma non lo è affatto”.

“I sistemi totalitari”, continua Miranda, “riescono a equalizzare le differenze tra politica interna ed estera”. E sulla comprensione di tali meccanismi ha ripercussioni anche la ricerca delle fonti: per conoscere le dinamiche interne al partito comunista cinese bisogna leggere i documenti in quella lingua, materiali spesso di non facile reperibilità. Tutto ciò che è pubblicato in lingua inglese è quello che si vuole si conosca all’estero”.

La professoressa Miranda spiega che rispetto al passato è diventato più difficile avere accesso alle fonti che non siano quelle solite della propaganda ufficiale. Il controllo sul mondo dell’informazione, anche del web, è sempre più stretto.

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