Una recessione globale potrebbe essere in dirittura d’arrivo. L’analisi dal World Economic Forum di Davos
Una recessione globale potrebbe essere in dirittura d’arrivo.
Il tema è stato affrontato negli ultimi giorni dal World Economic Forum di Davos, durante il quale però gli esperti si sono divisi.
Tutti hanno concordato sull’attuale fase di rallentamento economico, ma soltanto una parte dei partecipanti ha escluso l’ipotesi di recessione globale.
Recessione o non recessione: i pro
A teorizzare una prossima recessione globale è stato Jamie Dimon di JP Morgan secondo cui le difficoltà e le tensioni geopolitiche giocheranno un ruolo chiave. Tra gli elementi da monitorare con attenzione sicuramente la Brexit, la politica monetaria della Fed e lo shutdown, ormai il più lungo della storia.
“Non so nel 2020 o nel 2021, ma le probabilità sono più alte e il range dei possibili esiti negativi si sta ampliando”,
ha tuonato.
Dello stesso avviso anche Ray Dalio di Bridgewater Associates secondo cui gli USA entreranno in recessione il prossimo anno, ma la crisi economica si estenderà all’Europa, alla Cina e al Giappone. Sarà globale.
Ad esprimere tutte le sue preoccupazioni è stato anche il premio Nobel Robert Shiller, secondo cui i rischi di mercato ribassista sono ormai cresciuti.
I contro
Per il presidente e CEO di Blackstone, Steve Schwarzman, l’economia USA sta rallentando ma ciò non significherà l’arrivo di una recessione poiché i consumatori stanno ancora spendendo nonostante un lieve calo della fiducia.
“Cresceremo probabilmente del 2,5% o anche del 2,75% quest’anno”,
ha affermato.
“Avremmo dovuto aspettarci questo rallentamento a fronte di tutte le incertezze oggi esistenti. È qualcosa che influenza la fiducia degli investitori, quella delle imprese e quella dei consumatori,”
ha precisato il CEO di ING, Ralph Hamers che si è unito al coro dei più ottimisti: la recessione globale non ci sarà.
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