Reddito di cittadinanza o di emergenza: qual è più conveniente?

Antonio Cosenza

17/04/2020

Niente reddito di emergenza per chi prende il reddito di cittadinanza, e viceversa. Quale tra le due misure è più conveniente? Proviamo a rispondere.

Reddito di cittadinanza o di emergenza: qual è più conveniente?

Reddito di emergenza o reddito di cittadinanza?”

Una domanda che molti si stanno facendo dal momento che queste due misure - di cui una è già in vigore mentre l’altra lo sarà solamente con l’approvazione del prossimo Decreto Cura Italia - non sono cumulabili tra di loro.

Chi prende il reddito di cittadinanza, quindi, non potrà fare domanda del reddito di emergenza e viceversa.

In questo periodo di crisi economica, infatti, l’obiettivo dello Stato è chiaro: dare liquidità a coloro che a causa delle norme introdotte per il contenimento del contagio hanno smesso di percepire un reddito.

Lavoratori subordinati che a causa della serrata sono stati licenziati (oppure non gli è stato rinnovato il contratto), o anche lavoratori autonomi che hanno dovuto chiudere momentaneamente la loro attività. Allo stesso tempo, però, sono stati esclusi dalla possibilità di beneficiare di questi aiuti coloro che hanno altre entrate economiche alle quali attingere, come ad esempio chi prende il reddito di cittadinanza o anche chi è titolare di una pensione (ad eccezione di quelle di invalidità).

Ecco perché anche dal nuovo reddito di emergenza - che interesserà anche chi lavora in nero, come pure chi è in stato di disoccupazione e ha da poco smesso di percepire la Naspi - saranno esclusi i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Ma c’è un “però”: l’importo del reddito di emergenza, secondo le ultime indiscrezioni in merito, sembra essere più alto di quanto riconosciuto ad alcune famiglie con il reddito di cittadinanza. Al che in molti si chiedono: non conviene rinunciare momentaneamente al reddito di cittadinanza così da beneficiare di questo aiuto? Proviamo a rispondere.

Reddito di cittadinanza o reddito di emergenza: quale conviene di più?

Rispondere a questa domanda è semplice nel caso in cui a porla fosse qualcuno che non beneficia né dell’uno né dell’altro strumento e non sa quale scegliere.

Al momento, infatti, anche solo per l’immediatezza con cui il sostegno economico previsto dal reddito di emergenza dovrebbe essere riconosciuto (il Ministro dell’Economia Gualtieri ha assicurato che i tempi saranno brevi) consigliamo di fare domanda - non appena possibile - per il reddito di emergenza (qualora ovviamente se ne soddisfino i requisiti).

Il reddito di emergenza, come tra l’altro si evince dal nome scelto per questa misura, sarà riconosciuto solamente per alcuni mesi, probabilmente per maggio e giugno 2020.

Quindi, inizialmente si potrebbe beneficiare di questo sostegno e poi, qualora la propria condizione economica non dovesse migliorare, si potrebbe eventualmente fare domanda per il reddito di cittadinanza per il quale i tempi di attesa potrebbero essere più lunghi. Dalla domanda RdC/PdC, infatti, passa all’incirca un mese e mezzo (e alcune volte anche due) prima di ricevere i primi soldi sulla carta di Poste Italiane.

Reddito di cittadinanza: conviene rinunciare per il reddito di emergenza?

Più complicato, invece, rispondere a coloro che prendono il reddito di cittadinanza ma hanno un importo talmente basso che paradossalmente converrebbe loro il reddito di emergenza.

Secondo le anticipazioni in merito, confermate anche dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il reddito di emergenza dovrebbe avere un importo variabile dai 600,00€ ai 400,00€. Come chi lo percepisce sa, invece, il reddito di cittadinanza non ha un importo fisso visto che questo dipende dal reddito familiare.

Succede quindi che ci sono interi nuclei familiari che percepiscono un sostegno economico più basso rispetto a quello che verrebbe riconosciuto con il reddito di emergenza, a cui paradossalmente converrebbe fare la rinuncia al RdC per beneficiare di qualche mese del nuovo REM.

Ma davvero conviene? Personalmente ci sentiamo di sconsigliare una tale procedura, poiché il reddito di cittadinanza ha comunque più garanzie per il futuro visto che viene riconosciuto per 18 mesi e permette inoltre di prendere parte ad un percorso che - con tutte le difficoltà del caso - dovrebbe portare ad un reinserimento nel mercato del lavoro.

Piuttosto si potrebbe mantenere il reddito di cittadinanza e chiedere una revisione dell’importo: qui vi spieghiamo come fare.

Iscriviti a Money.it