Regali e cesti natalizi per omaggiare familiari, amici e conoscenti. Ci si aspetta che potrebbero nascondere un reato? Ecco a cosa bisogna fare attenzione e cosa si rischia.
I regali sono parte integrante della tradizione natalizia, farli e riceverli fa parte della festa tanto per i piccoli quanto per i più grandi. In questo periodo, buona parte degli italiani ha già pensato a quali regali e in tanti li hanno anche già acquistati, cercando di regolarsi in base alle proprie finanze.
Secondo un’indagine di quest’anno condotta da Confesercenti e Ipsos, gli italiani prevedono di spendere in media 223 euro per i regali di Natale, con un aumento del 13% rispetto al 2022. Questo dato non dovrebbe stupire, perché i regali di Natale vanno ormai ben oltre le mura familiari e spesso questo momento è sfruttato per ringraziare conoscenti, amici, ma anche professionisti che hanno svolto delle prestazioni.
Tra doni, ricchi cesti natalizi e prodotti alimentari tipici, in molti colgono questo momento dell’anno per gesti di gratitudine. Un’intenzione nobile, ma è comunque importante rispettare la legge. Potrebbe sembrare una raccomandazione superflua, ma sono diverse le condotte illegali che possono trarre in errore durante la scelta dei regali e si rischia perfino di commettere dei reati.
Ecco quando e cosa si rischia.
Regali di Natale illegali
I regali di Natale possono essere causa di reato, tanto per chi li riceve che per chi li acquista. Oltre a rispettare le disposizioni della legge sulle donazioni e sul limite ai contanti, bisogna anche evitare di incorrere in reati.
Se chi fa il regalo è in buona fede e riesce a dimostrarlo non c’è nessuna conseguenza, ma se si riesce a evitare il dubbio (e soprattutto il processo penale) si ha sicuramente un giovamento. Ecco quali sono i principali reati correlati ai regali natalizi.
Corruzione, attenzione ai cesti natalizi per i pubblici ufficiali
Ci vuole particolare attenzione nel fare un regalo ai pubblici ufficiali, perché si rischia di incorrere nel reato di istigazione alla corruzione. Questo non significa che debbano essere del tutto evitati i regali, anzi è del tutto legittimo voler ringraziare qualcuno che ha svolto il suo lavoro con gentilezza e professionalità.
Il problema sorge quando i regali sono di ingente valore (è importante tenere conto del limite di 150 euro imposto dal DPR 62/2013 come valore massimo per i regali ai dipendenti pubblici) e non sono giustificabili con un sentimento di gratitudine.
Attenzione, quindi, ai regali costosi, soprattutto quando non è verosimile che siano dettati da gratitudine poiché ci sono oggettivi conflitti d’interesse. Il reato, comunque, scatta soltanto quando i doni potrebbero compromettere lo svolgimento della funzione pubblica.
Per esempio, un regalo all’insegnante durante l’anno scolastico potrebbe creare un conflitto d’interessi, mentre alla fine non di certo. Il reato di istigazione alla corruzione è punito dall’articolo 322 del Codice penale con la stessa pena prevista per la corruzione (reclusione da 3 a 8 anni) ma ridotta di un terzo.
Acquisto di prodotti sospetti
Cercare di risparmiare e fare acquisti intelligenti è senza dubbio lecito, ma è sempre importante comprare i regali in modo consapevole. Esiste, infatti, il reato di acquisto di cose di sospetta provenienza (articolo 712 del Codice penale) per coloro che comprano merce che deriva da un reato in modo evidente perché:
- Di qualità molto alta rispetto alle circostanze di vendita;
- le condizioni di vendita sono sospette (ad esempio perché lo scambio avviene in luoghi isolati oppure perché il venditore fa un’altra professione);
- il prezzo è eccessivamente vantaggioso.
L’acquirente è punito quando poteva ragionevolmente sospettarne la provenienza illecita con l’arresto fino a 6 mesi o l’ammenda minima di 10 euro. Lo stesso reato riguarda anche chi riceve i prodotti.
Il reato di ricettazione
Abbiamo illustrato il reato di acquisto di cose di provenienza sospetta, che si configura quando l’acquirente aveva tutti i mezzi per intuire la provenienza illecita dei prodotti e non ne ha accertato l’origine.
Nel caso in cui il reato da cui proviene la merce sia certo, potrebbe invece scattare il reato di ricettazione, con pene molto più severe a seconda delle particolari condizioni in cui si attua.
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