Da oggi il Friuli Venezia Giulia è in zona gialla (con il debutto del super green pass e limitazioni per i no vax). Ma altre regioni rischiano il passaggio. Ecco quali.
La diffusione e la contagiosità della variante Omicron sono ancora incerte. Gli esperti sono al lavoro per capire le conseguenze sanitarie che potrebbe generare la nuova variante sudafricana nel nostro paese. Il paziente zero italiano presenta sintomi lievi e per questa ragione si dice «felice» di essersi vaccinato.
Intanto, però, l’incidenza nelle regioni continua ad aumentare. Se oggi è il Friuli Venezia Giulia a entrare ufficialmente in zona gialla (con il debutto del super green pass), presto nuove regioni potrebbero compiere lo stesso passo. Ma entriamo nel dettaglio.
Le regioni che potrebbero entrare in zona gialla
Ci sarebbe una possibilità concreta che la Lombardia possa entrare in zona gialla entro due settimane, prima di Natale. A evidenziarlo, i dati sull’incidenza del contagio ogni 100 mila abitanti. Al momento la Lombardia è a 135. Ma secondo le analisi del modello «Made» (il sistema di monitoraggio elaborato dagli esperti dell’Associazione italiana di epidemiologia), l’incidenza della regione potrebbe schizzare a 230 entro due settimane. Non solo. Le previsioni lasciano intendere che in 14 giorni potrebbe essere superata anche la soglia d’allerta del 15% di occupazione dei reparti ordinari. Meno probabile il superamento del 10% di posti occupati in terapia intensiva.
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Covid in espansione in Lombardia
In generale, in Lombardia l’epidemia resta in espansione. I nuovi casi sono cresciuti del 29% nella prima settimana di novembre. Poi l’aumento è schizzato al 60% nelle due settimane successive. E adesso si è attestato al 30%. Tradotto in numeri significa che all’inizio di novembre in Lombardia i nuovi casi di Covid erano circa 600 ogni 24 ore. Oggi sono più del triplo, ovvero 1.900 al giorno.
Una crescita quasi costante, ma non esponenziale come quella che avvenne nel novembre 2020. Quando si passò da qualche centinaio di casi al giorno a oltre 10 mila ogni 24 ore. Per questa ragione, i dati del modello «Made» spingono a pensare che da qui a due settimane l’incidenza potrebbe sfondare quota 200. Ma senza raggiungere il picco di 500 come accaduto lo scorso anno.
Per quanto riguarda la pressione negli ospedali, il vaccino sta facendo in modo che l’aumento dei contagi non si traduca in maniera proporzionale in crescita di ricoveri e decessi. Al momento in Lombardia, i pazienti Covid ricoverati in reparti ordinari sono 789 (il 12% dei 6.571 posti disponibili). La soglia gialla fissata al 15% si raggiunge dunque con 985 letti occupati. E secondo gli esperti è probabile che questo accada entro 14 giorni. Con un saldo di ricoverati (chi entra e chi viene dimesso) dell’ultima settimana a +123. Perché dunque la Lombardia non entri in zona gialla entro due settimane occorre che l’epidemia inizi a rallentare.
Le altre regioni a rischio zona gialla
Se da oggi 29 novembre il Friuli Venezia Giulia entra in zona gialla con l’esordio del super green pass, altre zone d’Italia sono sotto la lente d’ingrandimento. La provincia autonoma di Bolzano passa in zona gialla da lunedì 6 dicembre. Da giorni infatti aveva superato le soglie d’allerta.
Negli ospedali dell’Alto Adige il tasso dei posti letto occupati nei reparti ordinari è al 19% (oltre la soglia del 15%), mentre le terapie intensive sono al 12%. L’incidenza è di 513,10 casi per 100 mila abitanti, il valore più alto insieme a quello del Friuli Venezia Giulia (351,26 per 100 mila abitanti).
Seguono la Valle d’Aosta con 280,72 casi per 100 mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 260,91 per 100mila. Le altre due regioni a rischio.
Basilicata e Puglia sono le uniche due regioni italiane con un’incidenza in calo rispetto alla scorsa settimana.
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