Si parla molto delle Regioni che rischiano di entrare in zona gialla entro Natale, ma quali sono i territori che invece dovrebbero mantenere la zona bianca e non applicare ulteriori restrizioni?
L’aumento dei contagi e, seppur in maniera minore, dei ricoveri e delle terapie intensive in tutta Italia porta sempre più Regioni a rischiare di entrare in zona gialla entro Natale. Il che vuol dire ritorno delle mascherine all’aperto - come già avviene, in realtà, in alcune grandi città - e poche altre restrizioni che riguardano soprattutto i non vaccinati.
Ci sono, però, territori che al momento hanno dati migliori e non sembrano rischiare il passaggio in zona gialla, almeno non nell’immediato. Stando agli ultimi numeri forniti dalla cabina di regia Iss-ministero della Salute le Regioni fuori rischio e che dovrebbero quindi mantenere la zona bianca a Natale sono varie: dalla Basilicata al Molise, dalla Puglia alla Sardegna. Ma anche altre. Vediamo quali attraverso gli ultimi dati.
Le Regioni con Rt più basso e minore incidenza
Tra le Regioni che presentano dati migliori ci sono la Calabria (Rt a 1 e nuovi casi in discesa), la Campania (Rt 1,06 e rischio moderato), il Lazio (Rt 1,01 e rischio moderato), la Puglia (Rt sotto la soglia d’allerta a 0,95), la Sicilia (1,01 e rischio moderato) e Umbria (0,97 e focolai in diminuzione).
Per quanto riguarda l’incidenza, invece, sono poche le Regioni al di sotto dei 100 casi settimanali ogni 100mila abitanti: Basilicata 44,7, Calabria 99,7, Molise 46,9, Puglia 46,7, Sardegna 51,2, Sicilia 97,6, Toscana 97,7 e Umbria 66,8. Più alti i dati di Campania (127,9) e Lazio (172,1) che invece hanno cifre positive sull’Rt.
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I dati sui ricoveri e le terapie intensive per Regione
Per passare in zona gialla, però, è decisivo il dato sui ricoveri più che quello sull’incidenza e sull’Rt. Ricordiamo che si passa in zona gialla con incidenza superiore ai 50, occupazione dei posti letto in area medica superiore al 15% e in terapia intensiva sopra al 10%. Ecco i dati Regione per Regione (la prima cifra riguarda i ricoveri in area non critica e la seconda le rianimazioni):
- Abruzzo 8,3% - 4,4%
- Basilicata 3,8% - 0%
- Calabria 14,1% - 8,9%
- Campania 8,8% - 3%
- Emilia-Romagna 8,1% - 8,4%
- Friuli-Venezia Giulia 23% - 14,9%
- Lazio 10,8% - 7,8%
- Liguria 9,3% - 9,3%
- Lombardia 13,4% - 7,3%
- Marche 9,5% - 12%
- Molise 6,3% - 2,6%
- Bolzano 19,8% - 17,5%
- Trento 8,9% - 7,8%
- Piemonte 6,9% - 5,7%
- Puglia 4,8% - 4%
- Sardegna 4,5% - 6,9%
- Sicilia 8,6% - 5,2%
- Toscana 4,9% - 8,6%
- Umbria 6,5% - 7,9%
- Valle d’Aosta 28,3% - 3%
- Veneto 8,9% - 10,5%.
Quali Regioni non rischiano la zona gialla: chi resta in bianco
Sperano di evitare la zona gialla prima del Natale le Regioni come Abruzzo, Campania, Sicilia e Toscana in cui almeno uno dei due valori è ben al di sotto delle soglie: in Abruzzo, Campania e Sicilia c’è ampio margine sulle intensive mentre in Toscana è positivo soprattutto il dato sui ricoveri in area medica.
Ci sono, poi, altre Regioni in cui entrambi i dati sono ampiamente positivi: è sicuramente il caso della Basilicata che non ha ricoveri in terapia intensiva e meno del 4% per i posti letto ordinari Covid. Lontano dalle soglie di rischio anche Puglia (entrambi i dati sotto il 5%), Molise (soprattutto per le rianimazioni), Piemonte (quasi 10 punti di margine per entrambe le aree) e Sardegna (che ha margine soprattutto sui ricoveri in area non critica).
Questi dati potrebbero comunque cambiare facilmente così come alcune Regioni in questo momento a rischio potrebbero vedere un miglioramento. Sperano, per esempio, Lazio e Umbria che non sono lontane dalle soglie ma vedono un trend meno negativo del passato. Altro discorso vale per la Calabria dove i dati su Rt e incidenza sono positivi ma l’occupazione dei posti letto negli ospedali la avvicina alla perdita della zona bianca.
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