L’exit strategy del Regno Unito permetterà al Paese di tornare alla normalità: come funziona il piano di Johnson per uscire gradualmente dal lockdown?
Nel Regno Unito 31 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre 5 milioni di persone sono state completamente immunizzate. Per sostenere la campagna vaccinale e al tempo stesso provare a ripartire, Boris Johnson ha lanciato quella che ha chiamato «exit strategy» - una strategia che si basa su una rapida campagna vaccinale, sullo svolgimento di test rapidi a tappeto e sul tracciamento dei cittadini.
I 3 strumenti della strategia del Regno Unito per sconfiggere il virus
Le chiavi per uscire dalla pandemia sono tre: individuare velocemente i nuovi positivi per isolarli, immunizzare prima i soggetti più fragili e poi il resto della popolazione, tracciare i cittadini. Per vincere la lotta contro il virus, Johnson ha annunciato alla popolazione l’exit strategy, una pianificazione del ritorno alla normalità.
Tre sono anche gli strumenti principali da fruttare in questa fase per vincere la pandemia:
- i test rapidi sulla popolazione;
- il vaccino contro il Covid-19;
- il tracciamento degli spostamenti delle persone.
Nonostante questo, il premier Johnson non nasconde la preoccupazione in merito a una possibile terza ondata pandemica anche nel Regno Unito. “Le persone di questo Paese non dovrebbero illudersi - ha detto Johnson -, le esperienze precedenti ci hanno insegnato che quando un’ondata colpisce i nostri amici, poi sbarcherà anche sulle nostre coste”.
“Stiamo andando avanti con la nostra campagna di vaccinazione più veloce che possiamo, ma una campagna di vaccinazione, lo sviluppo dei vaccini e il loro lancio sono progetti internazionali che richiedono cooperazione internazionale ”, ha aggiunto.
Test rapidi due volte a settimana
Non è chiaro se i test rapidi diventeranno obbligatori sia per adulti sia per bambini oppure resteranno “fortemente consigliati”, ma secondo Johnson l’obiettivo è svolgerne due a settimana per poter tornare alla normalità. I test, comunque, saranno completamente gratuiti.
I tamponi rapidi forniranno un risultato in circa 30 minuti e saranno resi disponibili da venerdì in appositi centri, farmacie in primis, oltre a venire spediti per posta.
Oltre a ridurre drasticamente il numero dei decessi, questa strategia permetterebbe, secondo il primo ministro, di poter “tornare a vedere le persone che amiamo e a fare le cose che ci piacciono”. Lo screening di massa e la campagna vaccinale corrono nella stessa direzione.
La strategia di Downing Street, però, prevede anche una sorta di tracciamento: ogni persona che entra in un locale o in un luogo pubblico al chiuso dovrà comunicare alcuni dati personali per poter poi essere ricontattata nel caso venisse scoperto, nei giorni successivi, un caso positivo tra i clienti.
Regno Unito fuori dal lockdown dal 12 aprile
Nella sua conferenza stampa, Boris Johnson ha definito le prossime mosse del Paese per uscire gradualmente dal lockdown. Grazie alla exit strategy, il Regno Unito sarà in grado di riaprire dal 12 aprile anche le attività non essenziali, oltre ai parrucchieri, i ristoranti e i pub, che potranno servire i clienti all’aperto, e ancora palestre, zoo, parchi a tema e biblioteche torneranno ad accogliere i clienti.
Il futuro, però, è ancora incerto: “sulla visione del futuro della Gran Bretagna dopo il 21 giugno, molte cose dipenderanno dal lancio del vaccino e da noi che soddisfiamo i quattro test”, ovvero vaccinazioni, caduta dei ricoveri per gli anziani vaccinati, calo dei ricoveri generale e varianti del coronavirus.
“Dobbiamo assicurarci di superare bene la seconda fase e superare le aperture del 12 aprile, del 17 maggio e del 21 giugno. Finalmente apriamo un sacco di cose che non abbiamo potuto aprire l’anno scorso. Le cose saranno molto diverse per la prima volta dopo molto tempo”, ha concluso Johnson.
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