Regno Unito: la peggiore recessione degli ultimi 300 anni

Marco Ciotola

27/11/2020

La Brexit potrebbe prolungare e di molto quella che si mostra già ora come la peggiore recessione degli ultimi 300 anni per il Regno Unito. L’analisi

Regno Unito: la peggiore recessione degli ultimi 300 anni

L’economia del Regno Unito sta soffrendo la sua peggiore recessione in oltre 300 anni, ma il mancato raggiungimento di un nuovo accordo commerciale con l’Unione europea potrebbe persino prolungare e non di poco un momento simile.

A farlo notare nelle ultime ore è l’Organismo di vigilanza fiscale indipendente del Paese - Office for Budget Responsibility - pronto a stimare che una Brexit senza accordo ridurrebbe la produzione del 2% l’anno prossimo e precipiterebbe l’intera l’economia britannica fino al -2% anche ad anni di distanza da ora.

Attualmente i colloqui con l’UE risultano ancora in stallo su una serie di questioni non banali come i diritti relativi alla pesca, gli aiuti governativi alle imprese e la risoluzione delle controversie tra Paesi.

Il premier Johnson è quindi chiamato a decidere se restare fedele alla linea della cosiddetta ’sovranità nazionale’ vale il prezzo economico che il Regno Unito potrebbe trovarsi a pagare in futuro.

Regno Unito: la peggiore recessione degli ultimi 300 anni

Impasse relativi a dazi, quote di esportazione, burocrazia e altre barriere commerciali in vigore il primo gennaio se non ci sarà un accordo potrebbero prolungare di un anno la ripresa del Regno Unito dalla recessione innescata dal coronavirus.

In più - fa notare l’Office for Budget Responsibility - lo scenario relativo alla disoccupazione si aggraverebbe. A Johnson resta poco tempo per assicurarsi un nuovo accordo commerciale con l’Unione europea, ma va ricordato che il Regno Unito si troverà ad affrontare una situazione economica disastrosa anche se si dovesse concretizzare un’intesa.

Le previsioni parlano di un PIL che quest’anno va verso un calo dell’11,3%, vale a dire la discesa maggiore della produzione annuale dal Grande Gelo del 1709, quell’inverno più freddo d’Europa che causò morti e annientò l’agricoltura di decine di Paesi.

Anche se si dovesse raggiungere un accordo, è probabile che l’economia si confronti in ogni caso con un calo della produzione del 3%. Appena ieri il ministro delle finanze britannico, Rishi Sunak, ha presentato un piano di spesa da 4,3 miliardi di sterline al fine di prevenire la disoccupazione attraverso misure come il lavoro sovvenzionato per i giovani e il potenziamento dei centri di impego.

Ma le stime restano nere: la disoccupazione potrebbe aumentare al 7,5% entro il secondo trimestre del prossimo anno, il che significa 2,6 milioni di persone senza lavoro, 1 milione in più rispetto al livello attuale.

Senza accordo sulla Brexit, si potrebbe raggiungere il picco dell’8,3% nel terzo trimestre del 2021, con una fase di ripresa dalla pandemia pronta a durare fino al terzo trimestre del 2023.

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