In vista del Natale e del Capodanno scattano nuove restrizioni in varie regioni e comuni italiani: dall’obbligo di mascherine all’aperto ai concerti annullati, dal divieto di feste alle chiusure.
In attesa della cabina di regia del 23 dicembre e dei provvedimenti del governo scattano già le restrizioni a livello regionale e comunale in tutta Italia in vista del Natale e del Capodanno. Diverse le misure già messe in campo o che potrebbero arrivare nelle prossime ore per le festività.
Si parla di mascherine Ffp2 obbligatorie o almeno raccomandate sui mezzi del trasporto pubblico, di feste in piazza e concerti annullati, così come di stop ai fuochi d’artificio per Capodanno. Il timore dell’aumento della circolazione della variante Omicron porta presidenti di regione e sindaci a correre ai ripari.
Da queste motivazioni nascono le ordinanze locali per evitare assembramenti nelle città e per rafforzare le misure in vigore per esempio nelle vie dello shopping. Vediamo cosa potrebbe cambiare a livello nazionale nei prossimi giorni e cosa è già stato deciso a livello territoriale per Natale e Capodanno.
Le decisioni del governo su Natale e Capodanno
La cabina di regia e il successivo Cdm, attesi per il 23 dicembre, dovrebbero introdurre nuove restrizioni a partire dalla settimana successiva al Natale. Possibile, però, anche qualche limitazione immediata, già dal 24.
Sembra molto probabile il ritorno dell’obbligo di mascherine all’aperto. Ma si discute anche di introdurre le Ffp2 obbligatorie sui mezzi di trasporto e in altri luoghi a rischio. Peraltro alcune Regioni, come il Lazio, già raccomandano espressamente l’uso delle mascherine Ffp2 sui mezzi pubblici.
Probabile anche la riduzione della durata del green pass (forse a sei o sette mesi) mentre è ancora in alto mare la discussione sull’obbligo di test per i vaccinati per entrare in alcuni luoghi affollati. Probabile la richiesta di green pass rafforzato per i lavoratori della Pa a contatto con il pubblico. Infine da valutare anche eventuali limitazioni sui cenoni di Natale e Capodanno (sembrerebbero esclusi, comunque, coprifuoco e lockdown).
L’obbligo di mascherine all’aperto in Italia
L’obbligo di mascherine all’aperto torna in molti territori. Come nel Lazio dove scatta dal 23 dicembre per un mese, seguendo quanto era stato già stabilito dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri per le strade del centro e le vie dello shopping della Capitale.
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A Milano il sindaco Beppe Sala ha introdotto l’obbligo in centro fino al 31 dicembre ma è probabile un’estensione a tutta la città. Obbligo di mascherine all’aperto in centro anche a Bergamo, Bologna, Genova, Lecce, Torino e Venezia.
A Firenze previsto un calendario con le giornate di obbligo e in quali strade: nel capoluogo toscano predisposti anche sensi unici pedonali nelle zone dello shopping. In alcune città l’obbligo di mascherina all’aperto vale su tutto il territorio, come avviene a Latina, Fiumicino, Aprilia, Cuneo e Foligno. L’obbligo di mascherina all’aperto vale anche in zona gialla, quindi in Friuli-Venezia Giulia, Bolzano, Calabria, Veneto, Liguria, Marche e Trento.
Stop a concerti e feste in piazza a Capodanno
Stretta in moltissime città per il Capodanno. A Roma annullato il tradizionale concerto del Circo Massimo e possibile la chiusura di alcune strade per evitare assembramenti, così come già avvenuto a via del Corso nei giorni dello shopping natalizio.
Concerti annullati anche a Bologna, in piazza Maggiore, e a Parma e Reggio-Emilia proibite anche le feste in piazza. A Rimini non ci sarà il concerto ma si terranno eventi diffusi in città. Annullati anche i fuochi d’artificio in tanti comuni come Padova, Treviso e Venezia.
Capodanno, feste vietate e alberghi chiusi
Le regole più stringenti sono quelle fissate in Campania dal presidente Vincenzo De Luca: vietate le feste in piazza a Natale e Capodanno, ma anche quelle nei locali al chiuso, che siano scolastiche, di laurea o di compleanni.
A Capri niente festa in piazzetta e, addirittura, albergatori che hanno deciso di chiudere le strutture. A Napoli il sindaco Gaetano Manfredi chiude alcune piazze o prevede accessi controllati nelle zone affollate, come il quartiere Chiaia, dal 23 dicembre all’1 gennaio. Vietato inoltre il consumo di bevande all’aperto.
Stop ai mercatini di Natale
Già da fine novembre molte città hanno deciso di annullare i mercatini di Natale o prevedere regole d’accesso molto stringenti. A Torino il mercato di piazza Castello è stato cancellato mentre in città come Bolzano l’accesso è consentito solamente con braccialetto identificativo e green pass.
Chiusura delle scuole in anticipo per Natale
Per provare ad arginare l’aumento dei casi in alcuni comuni è stata prevista una stretta anche sulle scuole: chiusura in anticipo, in molti casi dal 18 dicembre, e ritorno della didattica a distanza per salvaguardare le feste. Questa decisione è stata presa ad Anzio ma è stata seguita da altri piccoli centri come Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Montenero di Bisaccia (Campobasso), Petilia Policastro (Crotone), Taggia (Imperia).
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La stretta sui sanitari contro la variante Omicron
Un altro pacchetto di misure è quello riguardante i vincoli e l’attività di screening per il personale sanitario. In Veneto, per esempio, l’ingresso in zona gialla è stato anticipato e oltre all’obbligo di mascherine all’aperto è stata introdotta anche la sospensione del rientro in famiglia per gli ospiti delle Rsa.
Aumenta l’attività di tracciamento sui sanitari: in Veneto i tamponi per il personale che lavora nelle strutture ospedaliere e private devono essere effettuati ogni quattro giorni. Nel Lazio il tampone per il personale sanitario diventa obbligatorio ogni dieci giorni.
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