Assegno e pensione d’invalidità civile possono essere soggetti a revoca da parte dell’Inps: ecco in quali casi.
Le cosiddette pensioni per invalidi civili possono anche essere revocate dall’Inps. Nel dettaglio, così come avviene per tutte le altre prestazioni erogate dall’Istituto, la revoca avviene o per perdita dei requisiti oppure a seguito di una sanzione, visto il mancato rispetto di alcuni obblighi previsti dalla normativa.
È questo il caso delle prestazioni assistenziali riconosciute agli invalidi civili, conosciute anche come pensioni d’invalidità. Si tratta quindi di quel sostegno mensile riconosciuto, indipendentemente dalla presenza di contributi versati, tenendo conto della sola condizione fisica della persona e della sua situazione reddituale, che nel 2021 ha un importo di 286,81€ mensili, pagato per tredici mensilità.
In quali casi, quindi, scatta la revoca della pensione, o dell’assegno, per invalidi civili? Facciamo chiarezza distinguendo anche su quali casi l’assegno viene tolto per mancanza di requisiti e quando invece a seguito di una sanzione.
Pensione d’invalidità civile: quali requisiti?
Per capire quando è prevista la revoca delle prestazioni assistenziali per invalidi civili bisogna partire dai requisiti necessari per beneficiarne. Come anticipato, si guarda solamente a due aspetti: la condizione fisica della persona e il reddito.
Nel primo caso, l’assegno di 286,81€ spetta a coloro che hanno un’invalidità civile riconosciuta almeno superiore al 74%. Si ricorda, e questo è molto importante, che in alcuni casi l’invalidità può essere soggetta a revisione da parte dell’Inps e che in altri questa è irreversibile e al massimo potrà esserci un peggioramento (e di conseguenza un incremento della percentuale d’invalidità).
Per quanto riguarda il requisito economico bisogna fare una differenza tra assegno per invalidità civile e pensione d’invalidità civile. Le due prestazioni hanno lo stesso importo mensile, ma differiscono per la soglia reddituale entro cui stare per avere diritto alla prestazione:
- assegno d’invalidità civile per chi ha una percentuale d’invalidità compresa tra il 74% e il 99%: il limite di reddito per il 2021 è pari a 4.931,29€;
- pensione d’invalidità civile per chi è invalido al 100%: il limite di reddito per il 2021 è pari a 16.982,49€.
Il superamento delle suddette soglie, o comunque la perdita della condizione d’invalidità, possono quindi comportare la revoca della pensione. Ma vediamo nel dettaglio quando c’è questo rischio.
Revoca della pensione d’invalidità civile per perdita dei requisiti fisici
Per quanto riguarda l’accertamento dei requisiti fisici bisogna fare una distinzione tra revoca per la perdita dei suddetti e per revoca a seguito di sanzione.
Come anticipato, infatti, ci sono delle invalidità soggette a revisione annualmente. Potrebbe succedere, quindi, che a seguito della visita di accertamento la commissione medica rilevi un miglioramento della situazione che ha dato luogo all’invalidità, riconoscendo una percentuale inferiore al 74%.
In questo caso si perde il diritto alla pensione d’invalidità, la quale appunto verrà revocata dall’Inps per perdita dei requisiti.
Ma l’assegno si può perdere anche a seguito di una sanzione, ad esempio per chi non si presenta all’appuntamento con la visita di revisione. A tal proposito, questo è un tema di attualità visto che l’Inps qualche giorno fa ha pubblicato il messaggio n. 1835 del 6 maggio 2021 con il quale ha illustrato una nuova procedura che rende più veloce la sospensione dell’assegno d’invalidità in caso di mancata presentazione alla prima convocazione per la visita di revisione.
In caso di prima assenza, quindi, l’assegno viene solo sospeso: quando invece si è assenti anche al secondo appuntamento, scatta una vera e propria revoca della prestazione.
Revoca della pensione d’invalidità civile per perdita del requisito economico
Per avere diritto alla prestazione bisogna anche rispettare un requisito economico, come visto sopra.
A tal proposito, viene stabilito che i titolari di prestazioni collegate al reddito - come appunto è il caso delle pensioni per invalidità civile - abbiano l’obbligo di dichiarare all’Inps i propri redditi: per farlo, bisogna presentare la dichiarazione della situazione reddituale (RED) entro le tempistiche indicate dall’Istituto.
Qualora dalla presentazione del RED risulti un superamento delle suddette soglie reddituali, quindi, scatta la revoca della prestazione.
È prevista la revoca per sanzione, invece, a chi non presenta il modello RED. Nel dettaglio, quando questo non viene presentato entro la scadenza, l’Inps sospende l’erogazione della prestazione per i successivi 60 giorni. Se al termine di questi non è stata presentata ancora alcuna dichiarazione, l’Inps revoca definitivamente la pensione d’invalidità civile riconosciuta.
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