Ricevuta telematica modello Redditi (ex Unico), come scaricarla?

Patrizia Del Pidio

24/09/2024

Una volta inviata la dichiarazione dei redditi con modello Redditi, ex Unico, come si scarica la ricevuta telematica? Vediamo le istruzioni per averla e come conservarla.

Ricevuta telematica modello Redditi (ex Unico), come scaricarla?

La campagna dichiarativa 2024 sta volgendo versa la sua conclusione e per chi ha già inviato il modello Redditi potrebbe essere indispensabile essere in possesso della ricevuta dell’avvenuto invio. Come si scarica la ricevuta telematica sul portale dell’Agenzia delle Entrate, a cosa serve e come si conserva?

Le ricevute dell’avvenuto invio dell’ex modello Unico si possono trovare già una volta inviata la dichiarazione. Il sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti, permette di controllare, stampare o scaricare la ricevuta. Ma dove si trova e come si scarica?

Come scaricare la ricevuta dell’ex modello Unico

Sul portale dell’Agenzia delle Entrate è possibile trovare le ricevuto di invio sia del modello 730 che del modello Redditi, oltre quelle dei versamenti F24 effettuati.

Lo stato delle ricevute sul portale, che si può visualizzare è nel particolare:

  • Ricevuto: la dichiarazione dei redditi è stata ricevuta e la ricevuta è in attesa di elaborazione;
  • In elaborazione: la ricevuta non può ancora essere visualizzata, scaricata e stampata perché risulta ancora in elaborazione;
  • Elaborato: la ricevuta può essere visualizzata, scaricata e stampata, se è la prima volta che si apre la ricevuta avrà al suo fianco un simbolo con una busta chiusa, se invece è stata consultata in precedenza il simbolo rappresenta una busta aperta;
  • Scartato: questo stato indica che la dichiarazione inviata è stata scartata.

Come scaricare la ricevuta del Modello Redditi

La ricevuta ha lo stesso numero di protocollo della dichiarazione presentata ed è assegnato dall’Agenzia delle Entrate.

Per scaricare la ricevuta telematica del modello Unico bisogna per prima cosa autenticarsi sul portale dell’Agenzia delle Entrate tramite Spid, Cie, o Cns, poi andare nella sezione “La tua dichiarazione precompilata” e sul menù di sinistra scegliere la dicitura “Dichiarazione inviata” e poi “Ricevute”. Nella pagina che si apre è possibile trovare le ricevute relative alle dichiarazioni inviate. Nella schermata sono presenti diverse informazioni e nello specifico:

  • Protocollo: in cui è presente, appunto, il numero di protocollo;
  • Tipo documento: in cui è specificato che modello dichiarativo è stato presentato (730 o Redditi);
  • Stato: lo stato potrebbe essere uno dei seguenti: Ricevuto, In elaborazione, Elaborato, Scartato;
  • Nome file;
  • data di invio;
  • Documenti che si suddivide in acquisiti e scartati;
  • Ricevuta.

Proprio nell’ultima colonna, cliccando sul simbolo presente sotto la scritta “Ricevuta” si potrà scaricare la ricevuta di invio in formato Pdf.

Altri modi per scaricare la ricevuta del modello Unico

Se non si desidera scaricare la ricevuta accedendo dalla “Dichiarazione precompilata”, è possibile farlo attraverso i “Servizi trasversali” a cui si arriva, sempre dopo autenticazione, dalla Home seguendo il percorso: “Tutti i servizi”, “Servizi Trasversali”, “Altri servizi” e “Ricevute”.

A cosa serve la ricevuta telematica di invio del modello Redditi?

Quando si procede all’invio telematico della dichiarazione dei redditi, con qualsiasi modello, il contribuente non deve limitarsi all’invio, ma deve anche controllare che il documento sia stato effettivamente acquisito dal sistema stesso. La dichiarazione, infatti, una volta inviata, potrebbe anche essere scartata e, quindi, mai ricevuto dall’Agenzia delle Entrate.

In qualsiasi caso l’Agenzia delle Entrate rilevi il mancato invio della dichiarazione dei redditi, il contribuente deve fornire la prova di avere effettuato l’adempimento e l’unico modo per farlo è esibire la ricevuta telematica del modello Redditi che attesti l’avvenuto ricevimento della dichiarazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Solo con la ricevuta telematica, quindi, è possibile provare di aver inviato la dichiarazione, e questo principio è stato ribadito anche da un’ordinanza della Corte di Cassazione del 14 luglio 2017 (la numero 17479). Solo se in possesso della ricevuta, quindi, è possibile dimostrare che la trasmissione telematica è avvenuta.

La cosa interessante, poi, è che anche se ci si avvale dei servizi di un Caf o di un professionista abilitato incaricato alla trasmissione, è il contribuente a dover dimostrare di essersi informato dell’avvenuto invio (e può dimostrarlo sempre esibendo la ricevuta telematica scaricata e rilasciata dall’incaricato alla trasmissione).

Come si conserva la ricevuta telematica?

Se si trasmette in autonomia la dichiarazione la ricevuta deve essere conservata fino al termine del periodo in cui è possibile l’accertamento fiscale per la dichiarazione a cui si riferisce (per dichiarazioni inviate nei termini fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di scadenza per l’inoltro).

La conservazione può avvenire in modalità cartacea (si consiglia di proteggere la documentazione, compresa la ricevuta, affinché non si deteriori con il tempo) o in modalità telematica.

Se a inviare la dichiarazione è un professionista abilitato (Caf o commercialista), quest’ultimo è tenuto alla conservazione della ricevuta in copia (una copia è stata fornita anche al dichiarante che ha lo stesso obbligo di conservazione) fino al termine previsto per l’accertamento del periodo di imposta a cui la dichiarazione si riferisce.

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