Con la riforma fiscale potrebbero arrivare importanti novità per gli amanti degli animali con Ia riduzione dell’Iva per il veterinario e il pet food.
Gli animali domestici stanno prendendo un posto speciale nelle famiglie italiane e proprio per questo motivo sono numerose le associazioni che chiedono un miglioramento del trattamento fiscale per le prestazioni e i beni di cui usufruiscono generalmente coloro che hanno degli animali domestici.
Novità sono in arrivo con la riforma fiscale, questa infatti non prevede solo cambiamenti per l’Irpef, le microtasse, la flat tax, ma anche per gli amici a quattro zampe con la riduzione dell’aliquota Iva su prestazioni, come quelle veterinarie e pet food, cioè cibo per gli animali.
Naturalmente questa scelta dovrebbe portare a un’automatica riduzione dei prezzi.
Ecco quando dovrebbero cambiare le aliquote Iva per veterinario e pet food.
Iva per veterinario e pet food sarà ridotta?
L’attenzione alla salute degli amici a quattro zampe è sempre più elevata, ci si prende cura di loro come di una persona della famiglia, si sceglie con accuratezza il cibo da somministrare e si effettuano regolarmente visite di controllo dal veterinario, si acquistano integratori e medicinali e allora perché non avere per tutti questi servizi le aliquote Iva più basse?
Attualmente l’aliquota Iva per questi prodotti è al 22%, la stessa prevista per i beni di lusso.
La prima cosa da dire agli amanti degli animali è che la strada è in salita: l’emendamento, a prima firma dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla, che prevede la riduzione dell’aliquota Iva dal 22% al 10% su spese veterinarie e pet food, è stato inizialmente bocciato da parte del Sottosegretario al MEF, Federico Freni.
Vi è stato quindi un intervento dell’onorevole Rita dalla Chiesa in favore dell’emendamento. L’intervento sottolinea l’importanza di dare un aiuto concreto alle famiglie che decidono di avere un animale in casa. Ha ribadito che in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, ridurre l’Iva su cibo per animali e spese veterinarie può aiutare anche a contrastare l’abbandono di cani e gatti. Le famiglie infatti fanno queste scelte anche a fronte di difficoltà economiche.
L’Onorevole ha sottolineato come una simile scelta avrebbe potuto avere consenso anche trasversale, quindi con l’aiuto dell’opposizione.
Riduzione Iva per spese veterinarie e pet food, arriva la “raccomandazione”
Questo rilievo della sig.ra Rita Dalla Chiesa ha portato a una parziale riforma della decisione iniziale. Sia chiaro, nulla di fatto, ma ora vi l’ordine del giorno dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla è stato trasformato in una “raccomandazione”. Cosa vuol dire?
Il Governo attraverso questo atto di “raccomandazione” prevede che in seguito all’approvazione della riforma fiscale, attraverso decreti legislativi delegati, tenendo in considerazione le risorse disponibili,
agirà nello specifico revisionando il numero e la misura delle aliquote IVA, le esenzioni, i beni e i servizi assoggettabili ad aliquota ridotta in quanto destinati a soddisfare le esigenze di maggiore rilevanza sociale, sempre nel rispetto dei limiti posti dalla recente direttiva 2022/542/UE.
Michela Vittoria Brambilla ha inoltre sottolineato che per alcune prestazioni veterinarie l’obiettivo è arrivare all’esenzione Iva, tra queste vi è la microchippatura, protocollo essenziale per evitare l’abbandono degli animali. Esenzione Iva anche per il piano vaccinale.
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