Dal superbollo alla laurea: le tasse che potrebbero sparire con la riforma fiscale

Anna Maria D’Andrea

06/10/2021

Riforma fiscale, micro tasse verso l’abolizione: la legge delega recepisce le indicazioni dei partiti. Dal superbollo alla tassa di laurea, ecco i prelievi destinati a sparire.

Dal superbollo alla laurea: le tasse che potrebbero sparire con la riforma fiscale

Superbollo, tassa di laurea, e ancora maggiorazione TARI e imposta sugli intrattenimenti: la riforma fiscale si prepara a cancellare una serie di prelievi.

A prevedere l’abolizione delle micro tasse è la legge delega sulla riforma fiscale, approvata dal Governo il 5 ottobre 2021 e che segna l’avvio del lungo iter per la revisione del sistema tributario italiano.

Così come indicato nel documento conclusivo elaborato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato, tra i decreti legislativi che dovranno attuare la riforma fiscale c’è quello che dovrà occuparsi di razionalizzare e semplificare il sistema tributario, anche individuando ed eliminando le le tasse costose da gestire ma poco fruttuose in termini di gettito.

Tra imposte, tasse e diritti, la perdita per le casse dello Stato e per Regioni e Comuni sarebbe esigua ma, in ogni caso, da compensare.

Dal superbollo alla laurea: le tasse che potrebbero sparire con la riforma fiscale

Tasse troppo costose per lo Stato che portano ad un gettito irrisorio: è questo uno dei motivi alla base della proposta di cancellare i tanti micro prelievi che contribuiscono a complicare il sistema fiscale italiano.

Le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno messo nero su bianco la proposta di eliminare una serie di tasse dal gettito irrisorio, e nella legge delega sulla riforma fiscale il Governo recepisce tale indicazione.

Nell’ambito delle misure volte a razionalizzare e semplificare il sistema tributario, viene infatti indicata tra i principi e i criteri direttivi generali:

“l’individuazione ed eliminazione di micro-tributi per i quali i costi di adempimento dei contribuenti risultino elevati a fronte di un gettito trascurabile per lo Stato e trovando le opportune compensazioni di gettito nell’ambito dell’attuazione della presente legge”

A titolo esemplificativo, le tasse che potrebbero sparire sono il superbollo auto, ma anche la tassa di laurea, l’imposta sugli intrattenimenti o, ancora, la maggiorazione comunale sulla tassa rifiuti.

Sul superbollo auto non è la prima volta che si parla di abolizione. Già nel corso dei lavori relativi alla Legge di Bilancio 2019 si tentò di eliminare la tassa aggiuntiva dovuta dai possessori di auto di potenza sopra una determinata soglia. La proposta fu allora bocciata, ma la necessità di una profonda riforma fiscale potrebbe cambiare le carte in tavola.

Come evidenziato nel documento delle Commissioni, e tenuto conto dei rilievi sollevati dalla Commissione Europa, la semplificazione in ambito fiscale non può realizzarsi se esistono più norme, frequentemente modificate, “sparse” e difficilmente comprensibili.

Abolire le micro-tasse, che comportano più costi di gestione a carico dell’Erario che benefici in termini di gettito, diventa quindi parte del lavoro per razionalizzare il quadro normativo, garantendo tra l’altro sicurezza ed equità, trasparenza e affidabilità al sistema tributario.

Riforma fiscale, ecco le tasse che potrebbero sparire

Di tasse assurde e anacronisctiche in Italia ce ne sono diverse. Si parte dalle accise sulla benzina, che finanziano tra l’altro la guerra in Etiopia del 1935 o ancora il terremoto del Belice del 1968.

C’è la tassa sugli zerbini e sull’ombra (parte della TOSAP), così come si pagano le tasse anche sulla morte e addirittura sugli hobby (si pensi alla bollo sulla raccolta di funghi o sulla pesca).

Ed è proprio su parte di questi micro-prelievi che le Commissioni hanno proposto al Governo di intervenire. Ma quali sarebbero le tasse che potrebbero sparire con la riforma fiscale?

Fare un elenco completo è difficile, oltre che prematuro.

Nel documento elaborato in vista della messa a punto della legge delega vengono citate le seguenti:

  • il superbollo,
  • la tassa di laurea,
  • le tasse di pubblico insegnamento,
  • l’imposta sugli intrattenimenti,
  • la maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti,
  • la tassa regionale di abilitazione all’esercizio professionale,
  • l’addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche,
  • i diritti di licenza sulle accise,
  • l’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e sugli aeromobili privati,
  • la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto,
  • l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili.

Si tratta di un elenco a titolo esemplificativo delle tasse che si propone di abolire. Un lavoro dal costo esiguo: il gettito di tali prelievi, singolarmente, è stato inferiore allo 0,01% del totale delle entrate tributarie per lo Stato e allo 0,1% per le Regioni e i Comuni.

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