C’è il rischio che la riforma del Fisco venga rinviata? Vediamo cosa hanno detto il ministro MEF Franco e il Presidente del Consiglio Draghi e le ultime novità.
La riforma del Fisco potrebbe essere rinviata? Gli interventi più urgenti sono due: taglio dell’Irpef per i ceti medi e abolizione dell’Irap. Il problema però è sempre lo stesso: l’incognita delle risorse.
La legge-delega per la riforma fiscale, dopo ben 7 mesi di lavoro, è attesa per fine luglio, quindi a breve. Il Presidente del Consiglio Draghi, nella conferenza stampa del 22 luglio, ha presentato il nuovo decreto sul green pass e ha dato informazioni anche rispetto alla legge-delega, o meglio alle tempistiche di presentazione.
Con gli avvenimenti delle ultime settimane, infatti, sono cambiate le priorità del Governo: facciamo chiarezza.
Riforma del Fisco rinviata? Cosa ne pensa Draghi
Facciamo il punto della situazione. Il ministro MEF Franco è stato ascoltato in audizione proprio il 22 luglio, in cui in grandi linee ha presentato il progetto preparatorio sulla riforma fiscale:
“La riforma è un’occasione per rendere più efficiente la finanza pubblica, serve una riforma ampia e organica. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Il governo presenterà a breve un Ddl di delega per la riforma del fisco.”
La data ultima di presentazione della delega è il 31 luglio, come indicato nel PNRR. In realtà, però, i tempi di presentazione della legge-delega potrebbero slittare.
Il presidente del Consiglio Draghi, durante la conferenza stampa per la presentazione del decreto green pass avvenuta lo stesso giorno, poche ore dopo l’audizione del Ministro Franco, ha di fatto escluso l’esame in Consiglio dei Ministri la prossima settimana.
Riforma fiscale a data da destinarsi? Le priorità del Governo
Il lavoro legato alla riforma del sistema tributario non è né semplice né veloce. Soprattutto, non è nemmeno economico. Il problema delle risorse per coprire la riforma, infatti, rimane: da un lato lo scenario economico, dopo un anno e mezzo di pandemia, non è dei migliori, considerando le difficoltà strutturali che bisogna affrontare anche nella sanità.
Dall’altro lato, il ministro Franco non ha intenzione di finanziare almeno parte della riforma in deficit (considerando, sottolinea il ministro MEF, il debito pubblico al 160% del PIL). La strada giusta per Franco è lavorare verso una “revisione strutturale della spesa”, e di conseguenza la riforma verrebbe attuata su un periodo più lungo, in anni.
Si procede, insomma, per priorità. Il ministro Franco ha sottolineato che in questo momento le urgenze sono due:
- il taglio Irpef, in particolare sulla terza aliquota, che potrebbe trovare posto già nelle prime misure attuative;
- l’abolizione dell’Irap.
Capitolo a parte invece sull’IVA. Non c’è nessun aumento in programma, per Franco va razionalizzato il numero delle aliquote.
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